Poteva ringraziare il suo rilascio per l'ennesima volta. Fortunatamente lui non aveva un fratello che lo riprendeva per quello o qualsiasi genitore. Suo fratello l'avrebbe elogiato come al solito per questo e non ci sarebbe stato nemmeno il bisogno di raccontarlo. L'avrebbe capito o col fiuto o vedendo i segni sul corpo. E solo dopo sarebbe partito il lungo racconto di Ggio farcito magari di qualcosa che nemmeno era successa, giusto per rendere la storia più entusiasmante. Ora però c'era poco da pensare al futuro, doveva concentrarsi sul presente e sul suo imminente orgasmo che stava facendo pulsare all'impazzata il suo membro che rapido continuava ad entrare e uscire dal corpo di Rouge. Le mani del ragazzo erano ancora strette sui suoi seni e non sembravano intenzionate a mollare. Il suo bacino come in preda all'estasi più totale sembrava muoversi per conto suo, spingendo e spingendo con forza crescente, una forza che pareva smisurata. Eccolo che...arriv...nnggg! Si era spostata all'indietro, cambiando posizione su di lui per questo, allontanando il corpo, le mani di Ggio furono costrette a mollare e scivolare giù verso le gambe, poggiandosi di nuovo sulle cosce. Non reggo più! Aaaah! Strinse i denti, affondando completamente il suo membro nel sesso di lei, inarcando la schiena per poi venire per la seconda volta con ancora più impeto. Il suo seme sembrava essere uscito in quantità ancora maggiore a causa probabilmente sempre del suo potere. Rimase con la schiena inarcata per tutto il tempo dell'eiaculazione e quando finì il suo corpo cadde sul materasso, non sfinito, leggermente stanco. Probabilmente di energie ne aveva ancora ma non sufficienti per un altro giro. Uff...cazzo che bomba. Portò una mano sulla spalla morsa e si accorse che toccando la ferita le dita si sporcavano leggermente di sangue. Tenne sospesa la mano di fronte al suo sguardo, osservando divertito le dita sporche di rosso. Ci sei andata giù pesante davvero, questi cosi non spariranno mai. Rise divertito, spostando poi la mano, puntando quindi i suoi occhi su quelli di Rouge. E a te è piaciuto Rouge? Dai dimmi la verità...
Zero soddisfazioni eh? Come al solito ma ormai ci aveva fatto l'abitudine. Sapeva che in fondo a quel "non mi è dispiaciuto" c'era qualcosa di più ma lei non l'avrebbe mai ammesso quindi rimaneva tutto alla sua fantasia e far correre la fantasia di un sedicenne non era proprio il massimo. Quindi è meglio omettere i suoi pensieri in quel momento. Si limitò a grugnire leggermente, tendendo i muscoli quando lei si alzò, lasciando scivolare fuori il suo membro dal sesso completamente sporco di seme per poi liquidarlo con tre parole. Si limitò ad annuire, osservandola scendere da sopra lui per poi girarsi di fianco e non perdere di vista il suo didietro almeno finchè non sparì nel bagno. Subito dopo si sdraiò nuovamente sul letto, fissando lo specchio, guardandosi da cima a fondo un paio di volte. Cosa non si fa per la topa eh? Alla fine è un ottimo modo per tenersi in forma. Si fa esercizio fisico sia prima che dopo...anche se in modi diversi! Non riuscì a trattenere una risata mentre alzava il busto, girandosi e scendendo anche lui dal letto. Ora doveva trovare un nuovo bagno e in una dannata Royal Suite per forza doveva esserci un secondo bagno altrimenti avrebbero dovuto cambiare il nome. Una Royal Suite senza almeno due bagni non era una Royal Suite. Uscì dalla stanza da letto attraversando di nuovo il salone principale. Si accorse che, entrando, se si fosse girato a destra invece che a sinistra, avrebbe notato una porta. Porta che ora aveva di fronte, sospetta. La aprì senza tanti ripensamenti ritrovandosi in quello che sembrava più un parco acquatico piuttosto che un bagno. Tagliando tutti gli apprezzamenti farciti di parolacce, Ggio si infilò nell'immenso box doccia. Ce ne potevano entrare altri due di Ggio lì dentro. Aprì l'acqua anche lui, poggiando una mano sulle piastrelle che ricoprivano il muro, lasciando che l'acqua scorresse sul corpo. Ah, ovviamente non prima di aver rilasciato la trasformazione, tornando allo stato di prima, denudandosi completamente. Aveva bisogno di una doccia anche per far scolare via quel sangue fastidioso.