The Lust, x Poe

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CAT_IMG Posted on 17/11/2010, 20:59
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Angelique RougeQuanto si stava divertendo quel ragazzo? Angelique se lo sentiva, ogni sua resistenza dava a Ggio un motivo in più per continuare. Perché non riusciva semplicemente a lasciarsi andare? Sarebbe stato tutto più rapido e indolore, forse. Di sicuro quel suo rimaner ferma avrebbe allungato le cose e Dio solo sa quanto lei in realtà volesse aver già messo la parola fine su quel (piacevole) supplizio.
Il respiro di Ggio, dovuto alle parole sensuali che le aveva sussurrato, diede nuovamente i brividi alla donna. Come faceva ad avere tutto quell'ascendente su di lei, dannazione?
Sentì che una mano aveva smesso di massaggiarle la schiena e tremò al pensiero di ciò che avrebbe fatto. Assaporò, con terrore, il lungo attimo in cui la zip del vestito si aprì. Una parte di lei avrebbe voluto che si muovesse più velocemente, che la prendesse in quel momento. Un'altra parte, invece, non voleva più essere sfiorata. Quale avrebbe avuto il sopravvento?
Mentre lui aveva ripreso a massaggiarle la schiena, questa volta con un vero contatto tra le sue mani e la penne di Rouge, i vestito della rossa prese lentamente a cadere sul davanti, non essendo ora più stretto sul petto. Il tessuto le carezzava lentamente i capezzoli, che si stavano lentamente inturgidendo.
Lo sentì muoversi, cambiando lato del viso a cui dare attenzioni. A tradimento strinse i denti sul suo orecchio, mordicchiandoglielo. Un altro gemito sfuggì alla donna. Le nocche erano ormai diventate bianche dal tanto stringere.
« Non sai di che parli, ragazzino... »
Dimenticarsi i problemi, pensare solo a se stessa erano lussi che non riusciva a permettersi. Non a livello emotivo almeno. Il livello fisico era più che pronto.
 
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CAT_IMG Posted on 17/11/2010, 21:21
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Non sapeva se si stesse divertendo o fosse terribilmente frustrato da quella poca partecipazione. Eppure sentiva che non voleva altro, almeno in quel momento. Un pò forse perchè lo desiderava, un pò forse perchè voleva finire in fretta. Eppure emotivamente rimaneva sempre così dannatamente fredda e distante da lui. Si sarebbe divertito a rincarare la dose.
So benissimo di che parlo Rouge, ho visto la morte in faccia tante volte, la morte di persone a me vicine ma ora non mi chiudo in me stesso. Ma abbiamo caratteri diversi, probabilmente per te è diverso...
Le mani scivolarono sulla pelle, uscendo da sotto al vestito, salendo poi fino all'estremità ormai non più stretta intorno al suo corpo, afferrandola e tirandola delicatamente verso il basso, per poter spogliare la parte superiore del corpo e poi passare le braccia intorno ai suoi fianchi, dirigendo le mani ad uno dei punti che più desiderava in assoluto: i seni. Li afferrò uno per mano, stringendoli e stuzzicando i capezzoli con le dita, massaggiandoli con una certa foga, stavolta premendo il suo petto sulla schiena di lei, prendendo il suo lobo sinistro con le labbra, succhiandolo per qualche secondo, passando poi a leccare tutto l'orecchio, scendendo sulla pelle calda del collo che assaporò con altrettanta avidità, tra baci e leggere leccate.
Sei terribilmente morbida lo sai...?
E ciliegina sulla torta, anche se non era sicuro che Rouge se ne fosse accorta, premendosi su di lei fece aderire il suo bacino al fondoschiena di lei, lasciandole sentire l'effetto di quei pochi minuti passati insieme. Effetto non difficile da capire.
 
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CAT_IMG Posted on 17/11/2010, 22:08
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Angelique RougeIl potere delle parole può essere devastante. Moriva dalla voglia di girarsi e rispondergli a tono, spiegargli che lei non si era chiusa in se stessa ma che doveva a sua figlia un lutto che non comprendeva sesso o altro. Sophie doveva avere la precedenza su tutto, sulla sua vita, sui suoi sogni, sui suoi desideri. Eppure ogni pensiero fu annullato letteralmente dal contatto delle sue mani contro i suoi seni. La presa forte del ragazzo la eccitò terribilmente mandandola in crisi. Adorava il modo in cui le stuzzicava i capezzoli. Più li tirava, più Rouge gemeva. Ormai era crollata. Tutto il suo controllo era andato in fumo e ora c'era solo una donna in astinenza da tre anni.
« Aspetta... »
Ultimo barlume di controllo, che svanì del tutto subito dopo. Non che Ggio avrebbe mai potuto prendere sul serio quel "basta", visto il tono completamente perso ed eccitato che aveva usato.
Ogni volta che avvertiva le sue labbra e la sua lingua sull'orecchio e sul collo, gemiti più forti uscirono dalla sua bocca.
Senza che potesse farci nulla, una delle braccia si piegò verso l'alto, portando la propria mano ad accarezzare il volto del ragazzo, quasi fosse un invito indiretto a continuare, mentre l'altra si era stretta attorno a una delle mani di Ggio, incitando a premere di più e più forte.
Perdonami, Sophie... "
Il vestito, intanto, seguendo la forza di gravità era sceso lungo tutte le gambe, lasciandola in slip neri e scarpe. Ormai non poteva più accorgersi del rigonfiamento nei pantaloni di Ggio.
 
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CAT_IMG Posted on 17/11/2010, 22:29
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Nessuna risposta a tono o sarcastica? Eppure le aveva dato un ottimo motivo per esplodere e rovinare quel momento, l'aveva appena rimproverata di chiudersi nel suo passato, conoscendo, anche se non totalmente, cosa le era successo. L'aveva fatto solo per metterla alla prova? Bè se era così, i risultati erano più che soddisfacenti. Ormai era completamente persa, rapita dal vortice del desiderio e del piacere, della lussuria, da cui una volta entrati difficilmente si esce. Se non era stata in grado di rispondergli a tono poteva significare una sola cosa...
Rouge...
Non riuscì a non sussurrare il suo nome quando una mano andò ad accarezzargli il volto. D'istinto la bocca si scostò dalla sua pelle calda, il volto si girò per stampare qualche delicato bacio sulla sua mano, affondando in quelle carezze come il più mansueto dei micioni (era una tigre dopotutto). Nel mentre le sue mani non sembravano intenzionate a smettere di stringere, massaggiare, stimolare e stuzzicare i suoi seni e capezzoli. Ormai aveva capito che insieme alla schiena e alle orecchie quello era uno dei punti che preferiva. Con quell'olfatto sviluppato si potevano capire un sacco di cose. Il vestito nel mentre era completamente caduto a terra, lasciandola nuda di fronte a lui. Come resistere? Semplice, impossibile. Lasciando per un attimo le sue grazie, le prese i fianchi, girandola con una certa rudezza, trovandosi faccia a faccia con lei e il suo magnifico corpo. Non attese un attimo, ne disse nulla, baciandola con passione, spingendola camminando fino al muro, dove si sarebbe appoggiata di schiena, quasi poi schiacciata dal corpo di Ggio premuto sul suo. Non appena si trovarono in quella posizione le compagne di Ggio schizzarono di nuovo verso i seni della rossa, torturandoli come poco prima. Se lei era partita, Ggio non stava messo meglio.
 
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CAT_IMG Posted on 17/11/2010, 23:25
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Angelique RougeEra così strano sentirsi desiderare dopo così tanto tempo e allo stesso modo desiderare una persona. Voleva che continuasse, che non si fermasse. La lussuria di cui era capace non le lasciava scampo. Avrebbe dovuto soddisfarsi prima di potersi placare.
Nonostante la potenza sessuale di cui sembrano dotati i ragazzini in età di pubertà, Ggio dimostrò una dolcezza adulta nel baciarle in quel modo la mano. O forse era lei che si aspettava poco dagli uomini.
Una piccola parte del suo cervello si domandò come avesse fatto a trovare alcune delle sue zone più erogene al primo colpo ma si disse che, al momento, quel fatto non aveva la minima importanza.
Ormai era così in balia delle decisioni e del fervore del ragazzo che non oppose resistenza quando venne voltata di mala grazia. I suoi occhi incrociarono quelli di Ggio ed un attimo dopo la sua bocca era incollata a quella del ragazzino. Anzi, non c'era più alcun "ragazzino". C'era solo qualcuno che aveva risvegliato in lei desideri e voglie assopiti e con cui li avrebbe al più presto sfogati.
Si godette il bacio, cercando più contatti possibili con la lingua del moro, mentre si lasciava condurre all'indietro. Quando le sue spalle nude avvertirono il freddo della parete, Angelique provò l'impulso di stringersi a Ggio per cercare calore. Non le andava, però, più bene che la sua pelle non toccasse quella del ragazzo. Senza smettere di baciarlo, tentò di sfilargli la giacca (impresa non semplice, visto che le mani del ragazzo non volevano staccarsi dai suoi seni), mentre con la gamba destra stringeva le gambe del moro come per tenerlo ancora più vicino a sé.

 
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CAT_IMG Posted on 17/11/2010, 23:39
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Voleva spogliarlo? Voleva che si privasse di quei fastidiosi vestiti? Perchè non accontentarla. Chi era lui per dirle di no o per frenare i suoi istinti che da assopiti quali erano, ora finalmente si erano svegliati? Senza staccarsi da quelle labbra così carnose, morbide ed invitanti, senza smettere di attorcigliare la sua lingua intorno a quella della rossa, lasciò andare i suoi seni, afferrando la giacca alla cieca, levandosela di fretta, lanciandola poi chissà dove. Per quanto riguardava la camicia...bè a sbottonarla ci voleva troppo, tanto l'aveva comprata con soldi non suoi quindi la afferrò brutalmente aprendola, facendo saltare quei tutti i bottini, liberandosi anche di essa, lasciandola cadere a terra. Ora, a parte i pantaloni e le scarpe non erano presenti altri indumenti. Era rimasto a torso nudo e in quel modo poteva avvertire ancora meglio il calore della donna che con una foga e passione mai avuti stava baciando.
Sul letto...non lo trovi...banale?
Si era appena diviso dalle sue labbra, scendendo con la bocca sotto al suo collo tempestandolo di baci, parlando tra di essi, mentre le mani andavano a stringere i fianchi, tirandola a lui. Poteva dire di essere stato con tante femmine, o almeno di conoscere tante femmine. Alcune gliel'avevano data subito, altre gli avevano sparato in culo, ma nessuna era mai riuscita ad infiammarlo come lei prima d'ora. Forse il fascino maturo. Nemmeno lui lo sapeva, fatto stava che ora era eccitato come non mai.
 
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CAT_IMG Posted on 18/11/2010, 00:04
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Angelique RougePer fortuna Ggio non ci mise nulla a capire cosa voleva da lui. La aiutò, anzi, facendo tutto il lavoro. Si vede che ci teneva quanto lei ad avere un vero contatto fisico. Una volta tolta la giacca, se non ci avesse pensato lui avrebbe strappato lei stessa i bottoni. Desiderava quel corpo in modo violento, ormai. Le sue mani strinsero le spalle del ragazzo, attirandolo a sé, dicendogli mutamente di continuare e non fermarsi per alcun motivo. Adorava quei baci sul collo ma ancor di più adorava vederlo voglioso quanto lei. Ormai della solita Rouge non c'era più traccia.
« Dove... proponi... di farlo? »
A differenza delle pause del ragazzo, dovute ai baci che le stava dando, le pause di Angelique erano dovute ai gemiti che non riusciva a contenere.
I capelli della rossa, fino a quel momento chiusi in una treccia, si sciolsero ricadendole morbidi sulle spalle. L'emozione provata era tale che pure i capelli si muovevano in modo spasmodico, arrivando a rompere l'elastico che li conteneva.
Attirandolo ancora di più a sé e alzando ulteriormente la gamba destra portando il suo polpaccio più o meno all'altezza del sedere del moro, poté sentire sulla propria intimità il rigonfiamento creato da quella di Ggio. Perché c'erano ancora degli indumenti a separarli?

 
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CAT_IMG Posted on 18/11/2010, 00:24
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Ma perchè, se c'era, un qualsiasi dio non aveva donato loro metodi diversi per comunicare, alternativi. Doveva per forza privarsi in quelle frazioni di secondo del calore e morbidezza della pelle di Rouge per dover parlare? Era una cosa insopportabile ma in qualche modo doveva adattarsi. Sperava tanto che un giorno o l'altro gli crescesse una bocca addizionale da qualche altra parte. Sarebbe stata utile in quel momento. I baci sul collo stavano lentamente diventando altro, ora era impossibile dire con precisione cosa Ggio stesse facendo lì sotto. Non si distinguevano più i baci dalle leccate o dai piccoli morsetti che lasciavano poi evidenti segni. Tanto per ricordarle nel tempo quello che avevano fatto.
Ma a me...andrebbe bene...anche qui...
Perchè spostarsi quando in quella posizione si stava tanto comodi? E poi spostarsi significava dividersi e dividersi significava niente baci o leccate per dei lunghissimi e interminabili secondi...no, inaccettabile. Lì andava più che bene e Rouge sembrava approvare, o almeno lo capì quando sollevò la gamba. Gamba che lui non perse tempo a sorreggere, passando il braccio sotto la coscia, accarezzandola con desiderio. A levare i pantaloni ci avrebbe messo troppo, fortunatamente doveva ringraziare i sarti che avevano ideato le zip. In un lampo la mano libera la abbassò e nulla impedì alla seconda tigre di distruggere ogni barriera e schizzare fuori in un istante, dritto, duro e pulsante. Sembrava stesse per esplodere. Non poteva aspettare, non voleva aspettare.
Sto arrivando...Rouge...
Non ci voleva un genio per scostare l'ultimo residuo di intimo che aveva addosso. Con tutta la voglia che aveva in corpo era un miracolo che non le avesse strappate. Poi la punta si poggiò sul suo sesso. Per un attimo sembrò che stesse quasi esitando ma non era così, semplicemente solo toccarla lo aveva scosso terribilmente ma bastò ripetere mentalmente una cosa: Jaeguerjaques. In quelle situazioni vigeva una sola regola: chi si ferma è perduto. E quindi, spingendo il bacino in avanti, non gli ci volle molto a riempirla, sentendo il suo membro dentro di lei in fiamme. Era entrando ne troppo delicatamente ne con troppa forza, anche se a dirla tutta nemmeno se lo ricordava. Poggiò il braccio libero sulla parete dietro di lei, stringendo la sua gamba con l'altro, abbassando leggermente lo sguardo, impossibilitato a muoversi.
E'...dannatamente...incredibile...
Ora non erano più i baci a frenarlo nel parlare, ma il fiatone.
 
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CAT_IMG Posted on 18/11/2010, 00:56
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Angelique RougePer ogni bacio, leccata o morso era probabile che Angelique stesse lasciando segni rossi sulla schiena di Ggio. Era un riflesso condizionato. Più provava piacere, più sentiva di doversi sfogare contraendo le mani e di conseguenza graffiando la persona responsabile di tale "delirio".
Anche a lei sarebbe andata bene anche lì, anzi. Le sarebbe andato bene dovunque e "lì" era il posto più vicino. Si lasciò prendere la gamba, godendo di quell'ulteriore contatto. Poi godette per altri e migliori motivi. Ggio aveva liberato la sua intimità, dritta, dura e pronta per lei. Si augurò che non volesse prolungare ancora di molto quell'attesa e, per fortuna di entrambi, il moro non la deluse. Non appena la punta del suo sesso toccò quello di Angelique, la rossa provò un nuovo brivido e un senso di fastidio. Perché era ancora fuori? Perché esitava? Di nuovo Ggio la stupì, penetrandola a tradimento dopo quell'attimo di pausa. Il gemito soddisfatto di Rouge non si fece attendere.
Appoggiò la fronte a quella di lui, chiudendo gli occhi. Ggio era ancora fermo, troppo preso dall'assaporare il piacere del proprio membro all'interno dell'intimità di lei, ma Angelique non voleva fermarsi. Anzi.
« Scopami... »
Una preghiera, una richiesta, un ordine. Poteva essere una qualsiasi di queste tre cose oppure un assieme di tutte, non era importante e Rouge non ci avrebbe dato peso.
Le braccia della donna si strinsero attorno al collo del ragazzo, pronta a ricevere quanto aveva da darle.
Per fortuna che era abituata ai tacchi, altrimenti entro breve avrebbero dovuto fare una pausa per darle il tempo di toglierseli.
 
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CAT_IMG Posted on 18/11/2010, 01:13
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Ok che Rouge si era apparentemente lasciata andare ma...non si sarebbe mai aspettato un ordine del genere, detto così a freddo senza tanti ripensamenti. Fino a poco prima non gli dispiaceva di stare fermo in quella posizione, le fronti poggiate l'una all'altra. Lui la osservava insistentemente mentre lei se ne stava ad occhi chiusi a pensare a chissà cosa. Ggio poteva dedurre qualsiasi pensiero ma non gli sarebbe mai venuto in mente che potesse uscirsene con una roba del genere. Ma chi era lui per negarle quel desiderio! Chi era?! Nessuno. E quindi...
E tu fammi sentire la tua voce Rouge...
Strinse la presa sulla gamba di lei mentre tirava lentamente indietro il bacino, lasciando scivolare fuori il suo membro non totalmente. Lo sguardo di lui era fisso sulle iridi verdi della rossa nel mentre. Poi, con forza, voglia, desiderio, il suo sesso affondò nuovamente nelle sue carni il più possibile. La spinta fu violenta e Ggio si concesse qualche altro secondo di pausa. Quello era solo l'inizio. Bastò qualche secondo e poi il suo bacino prese a muoversi più rapidamente, senza perdere troppo in forza. La stava letteralmente possedendo con ogni briciola di forza che aveva in corpo. Perchè risparmiarsi? Era una combattente, era abituata a subire, doveva essere resistente. Perchè un amplesso decisamente violento avrebbe dovuto farla soffrire? Non era poi così forte in quel caso. Dal canto suo Ggio non smise un attimo di fissarla, lasciandosi andare a qualche smorfia di piacere di tanto in tanto, ormai prigioniero delle sue stesse voglie. Non la stava più baciando, leccando o cose simili, c'era un motivo particolare? Forse, semplicemente, voleva gustarsi il volto della rossa mentre veniva penetrata da lui, mentre veniva colpita da ondate di piacere continue. Solo una cosa riuscì a dire e lo fece spostandosi in avanti, avvicinando la bocca al suo orecchio, senza smettere ovviamente di deflorare il suo sesso.
Mordimi...
Una tigre che incita un cane a morderla. Ironico.
 
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CAT_IMG Posted on 18/11/2010, 11:24
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Angelique RougeSentì il suo sguardo su di lei ed aprì gli occhi. Ggio la stava guardando e la sua espressione le diede i brividi. Le iridi dorate del moro sembravano urlare il piacere che il ragazzo provava a stare dentro di lei. Il piacere era reciproco.
Non fu difficile accontentarlo sulla questione voce. Non appena la penetrò di nuovo, con molta più forza di prima, Angelique gemette a gran voce, godendo appieno di quella violenza. Lui fece un altra pausa ma lei ne voleva ancora e ancora. Strinse con forza le mani sulle sue spalle, come per incoraggiarlo, e lui non si fece pregare. Prese a possederla violentemente facendola gridare ogni volta che il suo bacino premeva su quello di lei. Si sperava che le pareti della suite fossero insonorizzate, altrimenti avrebbero dato spettacolo rischiando che qualche cliente infastidito chiamasse un dipendente dell'hotel che li avrebbe interrotti. Previsione orribile.
Non smise mai di guardarlo negli occhi, se non quando il piacere era tale che le veniva automatico chiudere le palpebre. Non voleva perdersi nessuna delle smorfie di godimento del moro. Era quasi tentata di spingerlo indietro quando lui le si avvicinò all'orecchio, impedendole di guardarlo in volto, ma la richiesta che le fece la fece desistere. Le chiese di morderlo e Angelique trovò curiosa quella richiesta. Non tanto perché lei non avesse mai morso nessuno durante un amplesso (anzi, i suoi partner avevano dovuto abituarsi ai segni lasciati da lei) ma nessuno le aveva mai chiesto di farlo (il contrario, ovvero il non farlo, era stato invece chiesto spesso).
Consapevole, o speranzosa, che Ggio non avrebbe avuto problemi a tenerla su di peso, fece presa sulle sue spalle e, aiutandosi con la gamba già appoggiata, portò anche la gamba sinistra ad altezza fianchi del moro, agganciandolo, stringendo il suo membro ancora più infondo al suo sesso, sentendo ancora di più la penetrazione.
Aiutandosi con le braccia, portò il busto più vicino a quello di lui, con i seni che premevano sul petto del ragazzo, e la bocca pericolosamente vicina al suo collo. Senza farselo ripetere di nuovo, prese a leccargli e a baciargli la zona tra collo e spalla. Poi, un po' a tradimento, gliela morse. Non era un morso delicato, anzi, ma probabilmente non gli avrebbe intaccato la pelle. Probabilmente.

SPOILER (click to view)
Faccio presente che al massimo incita un lupo, non un cane.
 
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CAT_IMG Posted on 18/11/2010, 15:13
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Probabilmente nella sua testa ora ogni pensiero era stato cancellato. Probabilmente se qualcuno gli avesse chiesto di suo fratello gli avrebbe risposto di essere figlio unico. Di una cosa però non si sarebbe mai scordato: di quel momento e di quel viso, che, nonostante avrebbe rivisto molte volte, non sarebbe stato sempre segnato dal piacere come in quell'istante. Lui aveva detto una notte ad allenamento ma in fondo qualcuna poteva anche saltarla. Dopotutto costringerla non avrebbe fatto bene ne a lei, ne a lui. C'era il rischio che col tempo non collaborasse più e lui ovviamente non voleva che succedesse. Si voleva godere quella donna il più possibile e se qualcuno gli avesse messo i bastoni fra le ruote, sarebbero stati cazzi suoi, anche se fosse stato Price. Bè, lui magari non l'avrebbe ucciso ma solo ferito gravemente, tanto per fargli capire la situazione. Ma ora aveva altro a cui pensare e in quel momento stava gemendo in braccio a lui, mentre continuava a penetrarla con passione e vigore, senza risparmiarsi nemmeno un pò. Si chiedeva se avesse mai accettato il suo ordine, un pò era titubante all'idea ma allo stesso tempo sapeva che ormai Rouge aveva perso la ragione quindi perchè non avrebbe dovuto farlo? Rimase stupito quando si sollevò in braccio e per un attimo temette di cadere ma riuscì in fretta a riprendersi e sostenerla, afferrando con il secondo braccio l'altra gamba, anch'essa sollevata come la prima. In quel modo sentì il suo membro affondare ancora di più nelle sue carni e quello lo spinse ad aumentare ancora di più il ritmo, dando sfogo a tutte le sue forze tanto da dimenticarsi di una cosa...
Agh! ...Uuuh, ci sei andata giù...pesante eh? Mi piace...
Tenendola per le gambe, la schiacciò contro il muro in modo tale da poter spingere il suo membro sempre più a fondo. Sentiva di poter venire soltanto con quel morso ma si trattenne il più possibile, non poteva finire così presto.
 
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CAT_IMG Posted on 21/11/2010, 23:37
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Angelique RougeEra così presa da quella che voleva fargli che non si rese minimamente conto della piccola difficoltà che incontrò lui in quel cambio di posizione. Per lei contava solo il piacere che derivava dall'intensa e violenta penetrazione e dall'affondare i denti nella spalla di Ggio. Era così liberatorio, così eccitante! Non si sentiva così da anni e solo allora se ne rendeva veramente conto. Aveva rinunciato a molto per Sophie, sia finché era viva sia ora che era morta. Aveva fatto bene?
Ggio dimostrò di gradire il morso di Angelique e la donna ne approfittò per sfogare ancora quella sua perversione. Baciò e leccò ancora per qualche attimo il collo del ragazzo, questa volta dall'altra parte, e poi affondò nuovamente i denti nella sua carne, cercando comunque di non lacerargli la pelle. Non voleva che il troppo dolore significasse la fine di quell'amplesso.
« Vai più forte... »
Voleva più forza nei colpi e voleva che fossero dati più rapidamente, noncurante del fatto che forse tutto sarebbe finito presto. Era una donna che preferiva un amplesso breve ma intenso piuttosto che un amplesso lungo ma lento e non soddisfacente.
I gemiti della donna riempivano la camera. Per un attimo le tornò alla mente lo specchio sopra il letto. Peccato non riuscire ad usarlo...
 
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CAT_IMG Posted on 22/11/2010, 00:02
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Più forte? Chiedeva di andare più forte quando lui aveva raggiunto un livello decisamente troppo alto? Un livello che probabilmente una semplice umana non avrebbe retto senza provare dolore? Lei ne chiedeva di più? Forse aveva raggiunto il suo limite però. Insomma le sue spinte e la sua velocità erano decisamente elevati, poteva davvero fare di meglio?
I Jaeguerjaques non hanno limiti Rouge...
Se poteva andare più forte? Al diavolo i ragionamenti! Certo che poteva! Era un Jaeguerjaques per tutti i demoni. Se c'era una cosa che sapeva fare dannatamente bene era essere schifosamente violento in qualsiasi cosa, senza nessun limite apparente. La stretta sulla gambe di Rouge si fece più intensa, tanto che se avesse avuto unghie troppo lunghe, probabilmente si sarebbero infilate nella carne. Nel momento in cui la donna mollò il suo collo sentì come una fitta in quella zona che sparì in un attimo. Quella fitta gli donò un piacere immenso, un brivido lo percorse interamente e già sentiva la lingua della donna assaporare l'altra parte del suo collo, sicuramente con l'obiettivo di morderla. Purtroppo lui non si sarebbe accorto di quel momento. Mentre lei era intenta a leccarlo, lui chiuse gli occhi, stringendo i denti, affondando dentro di lei quasi con rabbia, brutalità, ripetendo quel gesto il più velocemente possibile, sentendo il suo fisico lentamente prosciugato di ogni energia. Non pensava che potesse sfiancarlo così tanto e a quel ritmo probabilmente non sarebbe durato ancora molto. Certo, non sarebbe durato ancora molto se non avesse avuto un piccolo asso nella manica che si teneva per le occasioni speciali. E quella era proprio una "occasione speciale". Si sarebbe divertito a mostrarlo alla fine però, ora aveva ben altro a cui pensare. A malapena riuscì ad aprire gli occhi, alzando lo sguardo, ringhiando di tanto in tanto sia per il morso che per lo sforzo che stava facendo. Sforzo che stava letteralmente scaricando ondate di piacere dappertutto senza un attimo di tregua.
Dio...sei incredibile...
 
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CAT_IMG Posted on 22/11/2010, 19:05
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Angelique RougeChe i Jaeguerjaques non avessero limiti Angelique se ne accorse subito. Le ci volle qualche attimo per ritrovare la voce che le servì per gridare il suo piacere, la forza e la violenza della penetrazione l'aveva completamente lasciata senza fiato. Gli occhi spalancati non vedevano nulla in particolare, i suoi sensi era completamente concentrati sull'amplesso. La stretta delle mani di Ggio le fece male ma stranamente provò anche molto piacere. Una volta finito tutto, si sarebbe guardata il corpo controllando ogni segno che le sarebbe rimasto impresso, scuotendo la testa e dandosi della stupida. Per il momento, invece, si sarebbe goduta ogni contatto col corpo di quel ragazzo. Davvero non avrebbe mai pensato di trovarsi di fronte ad un esperto del sesso, vista l'età che Ggio dimostrava. Sembrava che avesse passato la vita a far sesso. Se combatteva bene quanto scopava, non doveva temer molti rivali.
Si costrinse a concentrarsi di nuovo su Ggio. Il ragazzo ogni tanto ringhiava, tanto doveva essere lo sforzo. La posizione non era in effetti delle più comode ma sicuramente era tra le più efficaci in quanto a penetrazione e possibile violenza.
La rossa scostò nuovamente il volto e tornò al collo di lui, dal lato del primo morso. La pelle del moro portava ancora i segni, dimostrazione del fatto che non c'era andata giù leggera. Gli baciò ancora una volta la zona "incriminata" e affondò di nuovo i denti nelle sue carni. Questa volta un po' di sangue bagnò la lingua della rossa, che sperò di non aver esagerato.
« Prendimi... da dietro... »
Non che la posizione l'avesse stancata ma voleva variare e poiché il muro sembrava piacere tanto a Ggio, perché non rimanere lì in piedi ma cambiare semplicemente verso?
 
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49 replies since 16/11/2010, 23:50   239 views
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