Non sapeva se si stesse divertendo o fosse terribilmente frustrato da quella poca partecipazione. Eppure sentiva che non voleva altro, almeno in quel momento. Un pò forse perchè lo desiderava, un pò forse perchè voleva finire in fretta. Eppure emotivamente rimaneva sempre così dannatamente fredda e distante da lui. Si sarebbe divertito a rincarare la dose. So benissimo di che parlo Rouge, ho visto la morte in faccia tante volte, la morte di persone a me vicine ma ora non mi chiudo in me stesso. Ma abbiamo caratteri diversi, probabilmente per te è diverso... Le mani scivolarono sulla pelle, uscendo da sotto al vestito, salendo poi fino all'estremità ormai non più stretta intorno al suo corpo, afferrandola e tirandola delicatamente verso il basso, per poter spogliare la parte superiore del corpo e poi passare le braccia intorno ai suoi fianchi, dirigendo le mani ad uno dei punti che più desiderava in assoluto: i seni. Li afferrò uno per mano, stringendoli e stuzzicando i capezzoli con le dita, massaggiandoli con una certa foga, stavolta premendo il suo petto sulla schiena di lei, prendendo il suo lobo sinistro con le labbra, succhiandolo per qualche secondo, passando poi a leccare tutto l'orecchio, scendendo sulla pelle calda del collo che assaporò con altrettanta avidità, tra baci e leggere leccate. Sei terribilmente morbida lo sai...? E ciliegina sulla torta, anche se non era sicuro che Rouge se ne fosse accorta, premendosi su di lei fece aderire il suo bacino al fondoschiena di lei, lasciandole sentire l'effetto di quei pochi minuti passati insieme. Effetto non difficile da capire.
Nessuna risposta a tono o sarcastica? Eppure le aveva dato un ottimo motivo per esplodere e rovinare quel momento, l'aveva appena rimproverata di chiudersi nel suo passato, conoscendo, anche se non totalmente, cosa le era successo. L'aveva fatto solo per metterla alla prova? Bè se era così, i risultati erano più che soddisfacenti. Ormai era completamente persa, rapita dal vortice del desiderio e del piacere, della lussuria, da cui una volta entrati difficilmente si esce. Se non era stata in grado di rispondergli a tono poteva significare una sola cosa... Rouge... Non riuscì a non sussurrare il suo nome quando una mano andò ad accarezzargli il volto. D'istinto la bocca si scostò dalla sua pelle calda, il volto si girò per stampare qualche delicato bacio sulla sua mano, affondando in quelle carezze come il più mansueto dei micioni (era una tigre dopotutto). Nel mentre le sue mani non sembravano intenzionate a smettere di stringere, massaggiare, stimolare e stuzzicare i suoi seni e capezzoli. Ormai aveva capito che insieme alla schiena e alle orecchie quello era uno dei punti che preferiva. Con quell'olfatto sviluppato si potevano capire un sacco di cose. Il vestito nel mentre era completamente caduto a terra, lasciandola nuda di fronte a lui. Come resistere? Semplice, impossibile. Lasciando per un attimo le sue grazie, le prese i fianchi, girandola con una certa rudezza, trovandosi faccia a faccia con lei e il suo magnifico corpo. Non attese un attimo, ne disse nulla, baciandola con passione, spingendola camminando fino al muro, dove si sarebbe appoggiata di schiena, quasi poi schiacciata dal corpo di Ggio premuto sul suo. Non appena si trovarono in quella posizione le compagne di Ggio schizzarono di nuovo verso i seni della rossa, torturandoli come poco prima. Se lei era partita, Ggio non stava messo meglio.
Voleva spogliarlo? Voleva che si privasse di quei fastidiosi vestiti? Perchè non accontentarla. Chi era lui per dirle di no o per frenare i suoi istinti che da assopiti quali erano, ora finalmente si erano svegliati? Senza staccarsi da quelle labbra così carnose, morbide ed invitanti, senza smettere di attorcigliare la sua lingua intorno a quella della rossa, lasciò andare i suoi seni, afferrando la giacca alla cieca, levandosela di fretta, lanciandola poi chissà dove. Per quanto riguardava la camicia...bè a sbottonarla ci voleva troppo, tanto l'aveva comprata con soldi non suoi quindi la afferrò brutalmente aprendola, facendo saltare quei tutti i bottini, liberandosi anche di essa, lasciandola cadere a terra. Ora, a parte i pantaloni e le scarpe non erano presenti altri indumenti. Era rimasto a torso nudo e in quel modo poteva avvertire ancora meglio il calore della donna che con una foga e passione mai avuti stava baciando. Sul letto...non lo trovi...banale? Si era appena diviso dalle sue labbra, scendendo con la bocca sotto al suo collo tempestandolo di baci, parlando tra di essi, mentre le mani andavano a stringere i fianchi, tirandola a lui. Poteva dire di essere stato con tante femmine, o almeno di conoscere tante femmine. Alcune gliel'avevano data subito, altre gli avevano sparato in culo, ma nessuna era mai riuscita ad infiammarlo come lei prima d'ora. Forse il fascino maturo. Nemmeno lui lo sapeva, fatto stava che ora era eccitato come non mai.
Ma perchè, se c'era, un qualsiasi dio non aveva donato loro metodi diversi per comunicare, alternativi. Doveva per forza privarsi in quelle frazioni di secondo del calore e morbidezza della pelle di Rouge per dover parlare? Era una cosa insopportabile ma in qualche modo doveva adattarsi. Sperava tanto che un giorno o l'altro gli crescesse una bocca addizionale da qualche altra parte. Sarebbe stata utile in quel momento. I baci sul collo stavano lentamente diventando altro, ora era impossibile dire con precisione cosa Ggio stesse facendo lì sotto. Non si distinguevano più i baci dalle leccate o dai piccoli morsetti che lasciavano poi evidenti segni. Tanto per ricordarle nel tempo quello che avevano fatto. Ma a me...andrebbe bene...anche qui... Perchè spostarsi quando in quella posizione si stava tanto comodi? E poi spostarsi significava dividersi e dividersi significava niente baci o leccate per dei lunghissimi e interminabili secondi...no, inaccettabile. Lì andava più che bene e Rouge sembrava approvare, o almeno lo capì quando sollevò la gamba. Gamba che lui non perse tempo a sorreggere, passando il braccio sotto la coscia, accarezzandola con desiderio. A levare i pantaloni ci avrebbe messo troppo, fortunatamente doveva ringraziare i sarti che avevano ideato le zip. In un lampo la mano libera la abbassò e nulla impedì alla seconda tigre di distruggere ogni barriera e schizzare fuori in un istante, dritto, duro e pulsante. Sembrava stesse per esplodere. Non poteva aspettare, non voleva aspettare. Sto arrivando...Rouge... Non ci voleva un genio per scostare l'ultimo residuo di intimo che aveva addosso. Con tutta la voglia che aveva in corpo era un miracolo che non le avesse strappate. Poi la punta si poggiò sul suo sesso. Per un attimo sembrò che stesse quasi esitando ma non era così, semplicemente solo toccarla lo aveva scosso terribilmente ma bastò ripetere mentalmente una cosa: Jaeguerjaques. In quelle situazioni vigeva una sola regola: chi si ferma è perduto. E quindi, spingendo il bacino in avanti, non gli ci volle molto a riempirla, sentendo il suo membro dentro di lei in fiamme. Era entrando ne troppo delicatamente ne con troppa forza, anche se a dirla tutta nemmeno se lo ricordava. Poggiò il braccio libero sulla parete dietro di lei, stringendo la sua gamba con l'altro, abbassando leggermente lo sguardo, impossibilitato a muoversi. E'...dannatamente...incredibile... Ora non erano più i baci a frenarlo nel parlare, ma il fiatone.
Ok che Rouge si era apparentemente lasciata andare ma...non si sarebbe mai aspettato un ordine del genere, detto così a freddo senza tanti ripensamenti. Fino a poco prima non gli dispiaceva di stare fermo in quella posizione, le fronti poggiate l'una all'altra. Lui la osservava insistentemente mentre lei se ne stava ad occhi chiusi a pensare a chissà cosa. Ggio poteva dedurre qualsiasi pensiero ma non gli sarebbe mai venuto in mente che potesse uscirsene con una roba del genere. Ma chi era lui per negarle quel desiderio! Chi era?! Nessuno. E quindi... E tu fammi sentire la tua voce Rouge... Strinse la presa sulla gamba di lei mentre tirava lentamente indietro il bacino, lasciando scivolare fuori il suo membro non totalmente. Lo sguardo di lui era fisso sulle iridi verdi della rossa nel mentre. Poi, con forza, voglia, desiderio, il suo sesso affondò nuovamente nelle sue carni il più possibile. La spinta fu violenta e Ggio si concesse qualche altro secondo di pausa. Quello era solo l'inizio. Bastò qualche secondo e poi il suo bacino prese a muoversi più rapidamente, senza perdere troppo in forza. La stava letteralmente possedendo con ogni briciola di forza che aveva in corpo. Perchè risparmiarsi? Era una combattente, era abituata a subire, doveva essere resistente. Perchè un amplesso decisamente violento avrebbe dovuto farla soffrire? Non era poi così forte in quel caso. Dal canto suo Ggio non smise un attimo di fissarla, lasciandosi andare a qualche smorfia di piacere di tanto in tanto, ormai prigioniero delle sue stesse voglie. Non la stava più baciando, leccando o cose simili, c'era un motivo particolare? Forse, semplicemente, voleva gustarsi il volto della rossa mentre veniva penetrata da lui, mentre veniva colpita da ondate di piacere continue. Solo una cosa riuscì a dire e lo fece spostandosi in avanti, avvicinando la bocca al suo orecchio, senza smettere ovviamente di deflorare il suo sesso. Mordimi... Una tigre che incita un cane a morderla. Ironico.
Probabilmente nella sua testa ora ogni pensiero era stato cancellato. Probabilmente se qualcuno gli avesse chiesto di suo fratello gli avrebbe risposto di essere figlio unico. Di una cosa però non si sarebbe mai scordato: di quel momento e di quel viso, che, nonostante avrebbe rivisto molte volte, non sarebbe stato sempre segnato dal piacere come in quell'istante. Lui aveva detto una notte ad allenamento ma in fondo qualcuna poteva anche saltarla. Dopotutto costringerla non avrebbe fatto bene ne a lei, ne a lui. C'era il rischio che col tempo non collaborasse più e lui ovviamente non voleva che succedesse. Si voleva godere quella donna il più possibile e se qualcuno gli avesse messo i bastoni fra le ruote, sarebbero stati cazzi suoi, anche se fosse stato Price. Bè, lui magari non l'avrebbe ucciso ma solo ferito gravemente, tanto per fargli capire la situazione. Ma ora aveva altro a cui pensare e in quel momento stava gemendo in braccio a lui, mentre continuava a penetrarla con passione e vigore, senza risparmiarsi nemmeno un pò. Si chiedeva se avesse mai accettato il suo ordine, un pò era titubante all'idea ma allo stesso tempo sapeva che ormai Rouge aveva perso la ragione quindi perchè non avrebbe dovuto farlo? Rimase stupito quando si sollevò in braccio e per un attimo temette di cadere ma riuscì in fretta a riprendersi e sostenerla, afferrando con il secondo braccio l'altra gamba, anch'essa sollevata come la prima. In quel modo sentì il suo membro affondare ancora di più nelle sue carni e quello lo spinse ad aumentare ancora di più il ritmo, dando sfogo a tutte le sue forze tanto da dimenticarsi di una cosa... Agh! ...Uuuh, ci sei andata giù...pesante eh? Mi piace... Tenendola per le gambe, la schiacciò contro il muro in modo tale da poter spingere il suo membro sempre più a fondo. Sentiva di poter venire soltanto con quel morso ma si trattenne il più possibile, non poteva finire così presto.
Più forte? Chiedeva di andare più forte quando lui aveva raggiunto un livello decisamente troppo alto? Un livello che probabilmente una semplice umana non avrebbe retto senza provare dolore? Lei ne chiedeva di più? Forse aveva raggiunto il suo limite però. Insomma le sue spinte e la sua velocità erano decisamente elevati, poteva davvero fare di meglio? I Jaeguerjaques non hanno limiti Rouge... Se poteva andare più forte? Al diavolo i ragionamenti! Certo che poteva! Era un Jaeguerjaques per tutti i demoni. Se c'era una cosa che sapeva fare dannatamente bene era essere schifosamente violento in qualsiasi cosa, senza nessun limite apparente. La stretta sulla gambe di Rouge si fece più intensa, tanto che se avesse avuto unghie troppo lunghe, probabilmente si sarebbero infilate nella carne. Nel momento in cui la donna mollò il suo collo sentì come una fitta in quella zona che sparì in un attimo. Quella fitta gli donò un piacere immenso, un brivido lo percorse interamente e già sentiva la lingua della donna assaporare l'altra parte del suo collo, sicuramente con l'obiettivo di morderla. Purtroppo lui non si sarebbe accorto di quel momento. Mentre lei era intenta a leccarlo, lui chiuse gli occhi, stringendo i denti, affondando dentro di lei quasi con rabbia, brutalità, ripetendo quel gesto il più velocemente possibile, sentendo il suo fisico lentamente prosciugato di ogni energia. Non pensava che potesse sfiancarlo così tanto e a quel ritmo probabilmente non sarebbe durato ancora molto. Certo, non sarebbe durato ancora molto se non avesse avuto un piccolo asso nella manica che si teneva per le occasioni speciali. E quella era proprio una "occasione speciale". Si sarebbe divertito a mostrarlo alla fine però, ora aveva ben altro a cui pensare. A malapena riuscì ad aprire gli occhi, alzando lo sguardo, ringhiando di tanto in tanto sia per il morso che per lo sforzo che stava facendo. Sforzo che stava letteralmente scaricando ondate di piacere dappertutto senza un attimo di tregua. Dio...sei incredibile...