Wuaaaaaaaaah. *Tumpf* TADAAAAAAAAAAAAN SONO CADUTO IN PIEDI!!!Il salto dai tre metri era riuscito. Aveva applicato tutte le idee che aveva elaborato prima senza pensarci nemmeno. In preda all'esaltazione del momento risalì l'albero, ma sta volta non si fermò a tre metri. No no, andò oltre, oltre i quattro metri. Cinque metri, si ora puntava a saltare da ben cinque metri. Forse era impazzito, una persona normale avrebbe qualche attimo di esitazione prima di saltare da quell'altezza. Ma lui no, ora aveva voglia di mettersi alla prova e di far vedere a se stesso di essere un figo e di poter saltare da altezze stratosferiche. Ed ecco che si butta di nuovo giù dall'albero, l'aria che gli passa attorno provocò un fischio per qualche istante e poi il morbido terreno ricoperto di foglie attutì i suoni e la caduta. La caduta e l'atterraggio furono perfetti, nessun danno, nessun fastidio alle gambe. P-E-R-F-E-T-T-O!!!
RRRRRRRRRRRREAAH!!!! Più in alto più in alto!!!!Così dicendo riprese ad arrampicarsi sull'albero. Kowasu ora mai era in preda da un euforia incontrollabile e in corpo gli scorreva tantissima adrenalina. Si arrampicava sull'albero ad una velocità incredibile. Sembrava una scimmia, agilmente si spostava da un ramo all'altro. Sembrava quasi che l'allenamento che stava facendo servisse ad apprendere come arrampicarsi che ad apprendere l'arte delle cadute e degli atterraggi.
Dopo esser salito di un metro alla volta con calma, riprovando più volte il settimo e l'ottavo metro, era ora mai sera e si trovava a dieci metri d'altezza. Stava per buttarsi da un'altezza pari a quella di un secondo piano di una palazzo. Ma sta volta esitò un istante... Un istante che però risultò fatale. In preda all'euforia non si era accorto di essersi posizionato su di un ramo debole e fino, che in poco tempo cedette e si spezzò lasciando cadere nel vuoto il giovane. Kowasu nonostante venne preso alla sprovvista, riuscì grazie al peso degli anfibi che spostarono il baricentro del suo corpo verso il basso, ad atterrare sulle gambe. Il problema però fu l'impatto con il terreno. Nonostante il suolo fosse morbido a causa delle foglie, del muschio e della terra che nelle foreste grazie all'abbondare di acqua è molto soffice, si fece molto male e nel momento dell'impatto le gambe cedettero facendolo cadere a terra. Sfiga volle che cedendo le gambe sbilanciarono Kowasu che cadde all'indietro battendo la testa sul tronco dell'albero.
Merdoso albero... Ti sei vendicato è?Poi svenne, sprofondando nel mondo dei sogni...
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Il giorno dopo si svegliò sdraiato sul terreno della foresta. Kowasu passo una mano sulla nuca, strofinandola con vigore. La nuca che aveva sbattuto contro l'albero il giorno prima gli doleva. Si alzò in piedi e si stiracchiò sbadigliando rumorosamente. Si guardò attorno chiedendosi cosa ci facesse in quel posto. Sul terreno erano evidenti i segni dei suoi scarponi, e le sue Black Gladius erano ancora piantate nel muro. Probabilmente si era allenato tutta la giornata e poi per qualche strano motivo si era addormentato senza segnare nulla sui suoi post-it.
Questo terreno è troppo morbido per sviluppare la mia capacità di atterraggio. Devo provare ancora all'interno dell'accademia. Li ci sono molte strade lastricate. YOSH!!! C'è la posso fare!Una volta mangiato e raccolto tutte le sue armi, riparti di gran lena verso l'accademia. Si stava preoccupando peri una possibile punizione. Era uscito la mattina per andare nel campo d'addestramento e non era ritornato senza avvertire nessuno. Chi lo sa magari si erano preoccupati che lo smemorato non aveva più trovato la via di casa perché l'aveva dimenticata.
Kowasu tornò al dormitorio per depositare le sue armi. Tutto era calmo e tranquillo, non era successo nulla di particolare. Si incamminò verso la biblioteca. Una volta arrivato al terzo piano aprì una finestra e si arrampicò sul tetto. Dal tetto della biblioteca si mosse verso ovest, saltando di tetto in tetto, provando ogni volta un atterraggio differente. Atterrava ammortizzando la caduta solo con le gambe, utilizzando una tecnica simile a quella dei gatti (ammortizzando con gambe e braccia), ed eseguendo capriole. Alla fine si ritrovò nell'area delle sfide. Si voltò e guardò i tetti che aveva attraversato. La loro altezza decresceva man mano che ci si allontanava dalla biblioteca scolastica.
Kowasu grazie agli allenamenti effettuati nella foresta era riuscito a comprendere i segreti delle tecniche dell'atterraggio, a riuscire a gestire il proprio equilibrio riuscendo così ad evitare di fare brutti atterraggi che potessero compromettere le sue attività motorie.
Wuah. Sono davvero un grande! Nonostante io abbia una memoria corta posso affidarmi all'istinto e alla memoria del corpo per eseguire cose così banali! Figo... e ora torniamocene in stanza! Una bella doccia e mi metto a dormire.Così dicendo, si incamminò verso il dormitorio degli studenti, soddisfatto dell'allenamento, di aver imparato qualche cosa e di esser stato in grado di applicare ciò che aveva imparato senza ricordarsi di averlo imparato.
Fine Terzo Post: Fine allenamento