Mentre andava via, una volta uscito fuori dall' edificio accompagnato dalle risate generali, fu fermato da un gruppo di cinque ragazzi, non sembrava avessero cattive intenzione anzi ammisero subito che volevano semplicemente parlare con Heine. Il ragazzo si voltò verso di loro prestandogli ascolto e uno di loro si fece avanti per pronunciarsi a nome del gruppo, evidentemente quello era il leader. Abbiamo assistito al tuo scontro con Rayne. Quel tizio è davvero odioso e vorremmo dargli una bella lezione solo che nessuno di noi ha il coraggio di alzare un dito contro di lui dato che è il figlio di uno dei maggiori finanziatori dell’ accademia. Tu però non sembri fregartene molto di tutto ciò quindi sei il tipo adatto a questo compito. Non diciamo di farlo per solo per noi ma anche per tutti coloro che hanno dovuto sopportarlo. Heien li guardò con sguardo chiaramente distaccato, non gli importava affatto che loro o chiunque altro odiasse quel Rayne, tutto ciò a cui stava pensando era che voleva fare un bello spuntino e poi andare a sonnecchiare. Facendo un cenno negativo con la testa si voltò dando le spalle ai cinque ragazzi per poi cominciare ad incamminarsi verso i dormitori. Non vuole aiutarci, allora aveva ragione Rayne quando poco fa ha detto che lui e il suo dio sono delle shiappe! Queste le parole che quello disse agli altri quattro, parole che bloccarono sul momento i passi dello Zombie che cominciò a stringere il pugno con rabbia. Tanta era la rabbia che l' occhio destro di lui era in preda ad un tic, il tipico tic nervoso dei pazzi omicidi ed è proprio ciò che Heine sta per diventare. COSA HA OSATO DIRE?! I ragazzi si scambiarono sguardi soddisfatti perchè con una bugia erano riusciti a far cambiare idea al seguace di Jashin che nel frattempo si stava già precipitando verso l' interno del locale dal quale era uscito poc' anzi. Ehi aspetta dove vai? Non puoi sfidarlo ora, ti batterebbe di nuovo. Ma guardacaso noi conosciamo una tecnica che potrebbe permetterti di umiliarlo. Il Ninjutsu #12: Rankyaku. Senza proferir parola Heine ascoltò a braccia conserte e con estrema attenzione ciò che quelli gli stavano spiegando riguardo alla tecnica. Ok, il trucco sta nel concentrarsi, evocare l' energia e canalizzarla tutta in una volta all' interno della gamba, dopodicchè sferrà un calcio con tutta la tua forza. Tutte le nozioni vennero ben apprese dal cadavere ambulante che scoppiò improvvisamente in una rumorosa risata malvagia, tutto pareva porsi a favore di lui che ora ha un bel vantaggio, ma quanto sarebbe durato? Ora il centro della scena si sposta nuovamente all' interno della palestra dove continuavano a svolgersi altre partite clandestine. Tutti continuavano ad onorare il presuntuoso Rayne che rimaneva ancora imbattuto. La porta si spalancò di colpo e dietro di essa comparve, sotto lo sgaurdo attonito di tutti i presenti, una figura oscura circondata da un aura d' ira. Si tratta di Heine che si fa avanti accompagnato dai suoi cinque casuali allenatori. RAYNE! E' l' ora del giudizio finale di Jashin! Urlò lui indicando lo spavaldo con un dito e scrutandolo con aria di sfida. Tsk! Vuoi la vivincita? E va bene, accetto. Ma giochiamoci il doppio della posta.
Non sempre nella vita bisogna vincere una sfida per imparare qualcosa, l' importante è avere la volontà e la capacità di impararla, anzi a volte la sconfitta è la via meno dolorosa. Questa è una lezione che anche Heine imparerà ben presto. Era ormai tardo pomeriggio e si era soliti, verso un orario specifico, organizzare nella palestra delle sfide clandestine (o per lo meno i professori facevano finta di non accorgersi di niente) a Calcio, in una sfida particolare chiamata "FaceonFace", in cui i partecipanti giocavano per cinque minuti una partita a calcio uno contro uno, senza regole e in uno stanzino rettangolare di modeste dimensioni: 4x7mt, chi alla fine dei 5 minuti aveva sengato più punti veniva dichiarato vincitore. Ovviamente una sfida non è una sfida senza una scommessa comprendente una somma in denaro, senza contare la presenza di un giocatore rimasto fino allora imbattuto: Rayne. Questo giovane ragazzo, avente la stessa età di Heine, era un tipo pieno di sè e sbruffone che si ritiene meglio degli altri solo perchè più ricco...Il classico figlio di papà strafottente che crede di potere tutto insomma. Quel giorno Heine, attirato dal frastuono proveniente dalla palestra, si recò lì dove facendosi strada fra la folla di studenti assistette ad una delle sfide in cui partecipava proprio Rayne. Yeah! Sono io il vincitove vagazzi, nessuno mi può batteve. Avanti nessun' altvo vuole sfidavmi? Ehi tu, vieni dentvo e sfidami o sei tvoppo checca per provare? Fra tutta la gente presente chi doveva andare a sfidare? Proprio Heine che inizialmente rifiutò ma quando il ragazzo lo provocò...Beh lì non riuscì a tirarsi indietro. Senza esitazione entrò nello stanzino con sguardo irritato seppur annoiato perchè in un certo senso costretto a partecipare. Allova puntiamo 200 vevdoni ci stai? Bene, affare fatto. Te ne pentirai amaramente! La porta in ferro si chiuse, i due buchi delle estremità del campo di gioco in cui far entrare la palla erano aperti e la palla era al centro del campo. La sfida potè finalmente iniziare. Durante una sfida lo stanzino veniva isolato dalla parte in cui si trovava chi assisteva agli incontri e si poteva guardare all' interno dello stanzino solo attraverso una grande finestra estremamente resistente agli urti. I due corsero subito verso la palla e fu proprio Heine a prenderla per primo benchè subito dopo fu fermato dall' avversario, grazie ad un colpo di gomito in pieno volto, che gli rubò la palla andando poi a segnare un punto tirando un calcio a quest' ultima. 1-0, Heine era in svantaggio, ma del resto era stato colto di sorpresa, non gli era stato spiegato che non c' erano regole ma nonostante ciò decise di restituirgli il favore subito dopo con un pugno in pieno volto per poi rubargli anche lui la palla e andare con maestria a segnare un punto. Purtroppo per lui, i compagni di Rayne protestarono per fallo intenzionale e tutti subito gli diedero ragione determinando l' annullamento del punto segnato da Heine. Si fa presto a capire che la sfida non era per niente leale e che quindi per il non-morto sarebbe stato difficile raggiungere la vittoria. Con altri episodi simili infatti la sfida terminò con la vittoria di Rayne per 4-0. Lo sapevo che avrvei vinto io! Sono il migliove e adesso sgancia, bello! Heine pagò la scommessa senza proferir parola e allo stesso modo si diresse verso l' uscita della palestra, chiaramente irritato e amareggiato dalla sconfita. Ribellarsi alla situazione sarebbe stato inutile, anzi avrebbe aggiunto anche il danno alla beffa.
Nome PG: Heine Rammsteiner Nome Jutsu appreso: - Ninjutsu #12: Rankyaku - Rinjutsu #11: Tekkai - Ninjutsu #18: Fauci di ferro Allenamento: NO per #18 e #11 SI per #12
Finalmente Heine aveva l' occasione che cercava per mettere in pratica ciò che aveva appreso per quanto riguarda il risveglio del segno maledetto. Il glifo era pronto a terra, l' adrenalina nel suo corpo stava viaggiando a 1000, gli mancava soltanto assaggiare il sangue della "vittima sacrificale", il che non sarebbe stato di certo una cosa facile, non poteva mica chiederglielo cortesemente e aspettarsi che quello glielo servisse mentre prendevano il tè in una tazza di porcellana. Sapeva benissimo che avrebbe dovuto lottare epr ottenerlo e ciò non lo scoraggiava affatto, anzi accresceva di più in lui la sete di sangue. L' odore di sangue, di cui era per la maggiorparte ricoperto, lo eccitava maggiormente e il ragazzo si leccava costantemente le labbra come se avesse l' acquolina in bocca. Senza proferir parola Heine avanzò spedito contro Marduk, che intanto fece lo stesso. Arrivati l' uno in prossimità dell' altro, Heine fu anticipato e colpito da un possente pugno in pieno viso per poi, mentre idietreggiava di qualche passo per la botta subita, fu afferrato per la caviglia e sollevato a testa in giù dal Pelatone che, stringendogli la caviglia, gliela fratturò. Heine non accennava il minimo dolore, anzi non riuscì a soffocare un leggero gemito di piacere quando gli si ruppe la caviglia e, preso dall' euforìa, menò un fendente con la Tamashīokari sul petto del bestione infliggendogli una ferita non trascurabile dalla quale sgorgava del sangue. Preso dalla rabbia causata dal dolore, Marduk scaraventò in avanti il ragazzo che caduto al suolo, rotolò per terra fino a trovarsi steso a pancia in sù proprio sul glifo. Sghignazzando malvagio, Heine si portò le lame della Tamashīokari , intrinseche del sangue di Marduk, alla bocca e, passandoci sopra la lingua, ne assaporava il sangue come fa un assetato arrivato nell' oasi del deserto dopo aver passato giorni interi sotto il sole cocente. Fu colto improvvisamente da alcuni spasmi sentendo il segno maledetto spingere con forza sul collo. Gli occhi spalancati, la bocca aperta sporca di sangue con la lingua penzolante da fuori. Eccolo! Abbracciami Jashin nel tuo caldo abbraccio! Inarcò la schiena mentre i suoi muscoli si fecero tesi. Il segno maledetto si espandeva per tutto il corpo per poi prendere una colorazione bianco-nera. La sua risata maligna risuonava per tutta la foresta mentre Heine si rialzava in piedi, la sua caviglia si era già rimessa a posto e ora si era messo in posizione eretta con la schiena leggermente incurvata in avanti e le braccia a penzoloni impugnando la Tamashīokari nella mano destra. Fantastico, mai provato una sensazione simile, mi sento così potente ed eccitato! Marduk rimase stupito a guardare la macabra scena, ma una volta che questa fosse finita, partì all' attacco caricando un potente montante (non sembrava ma quell' uomo possedeva una forza mostruosa) che sarebbe stato diretto contro il volto di Heine. Chi credi di impressionare bamboccio?! Heine non rispose alla sua provocazione ma continuò a sghignazzare come un pazzo mostrando un sorriso a 64 denti. Senza riferir parola, il ragazzo portò le lame sui tendini delle proprie caviglie tagliandoli con esse per poi cadere in ginocchio sul terreno. Il dolore chiaramente fu trasferito a Marduk che bloccò la sua corsa cadendo sofferente al suolo come se fosse inciampato. Mmmmh...Figo eh? Qualsiasi ferita mi infliggerò, sarà automaticamente trasferita a te. Adesso parla! Chi ti manda e perchè volevi catturarmi? Se soddisferai le mie domande forse potrò risparmiarti la vita. Eheh. Aaagh...V-va bene! Sono stato mandato dall' Umbrella Corporation, una multinazionale specializzata in costruzione di armi biochimiche. Siamo venuti a conoscenza del fatto che sei un mortovivente e quindi mi hanno mandato per catturarti e portarti al quartier generale, dove saresti stato soggetto ad esperimenti, ma non so altro lo giuro! Marduk aveva soddisfatto le richieste di Heine, ma il ragazzo, preso dal piacere del dolore, non riusciva a fare a meno di ferirsi per provarne ancora. Ti ringrazio per avermi dato queste informazioni, perciò adesso non mi servi più! Detto questo, ignorando le suppliche insistenti del Pelatone, Heine si infilzò il busto con la Tamashīokari designando la morte di Marduk e la fine del rituale, che di conseguenza riportò Heine alla forma normale. Le sue ferite si rimarginavano e lui lentamente si rialzò in piedi ansimante come qualcuno che ha appena finito di fare sesso per la quinta volta consecutiva. Ora che era scampato al tentato rapimento ed aveva anche sbloccato il potere, il ragazzo era pronto per tornare verso i dormitori e recuperare qualche ora di sonno. Durante il tratto di strada però si accorse di un piccolo problemino, sentiva le parti basse umide, così, incuriosito, si diede uno sguardo dentro i boxer. Oh merda! Quì mi sono sporcato tutto! Devo andare subito a cambiarmi e devo ricordarmi di bruciare questi boxer. Aveva appena scoperto che il piacere provato era stato tanto da portarlo all' eiaculazione. Beh, dopo si sa cosa successe.
Non c' è niente di strano ad aspettare di trovare un qualche animale selvaggio in mezzo ad una foresta in piena notte per giunta, tutto normale. Ma se c' è una cosa che tutti per esperienza sappiamo, è che quì esiste un concetto di normale totalmente differente. Era passata mozz' ora ormai e non c' era l' ombra di una possibile cavia per quel rituale. Il nostro giovane studente, probabilmente per noia, stava riposando gli occhi mentre la ferita autoinflittasi pocanzi si stava rimarginando. Se si prestava l' udito ai rumori dell' ambiente circostante, si potevano sentire il fruscìo delle foglie dei cespugli, rigogliosi nella foresta. Si potrebbe pensare si tratti del vento che soffiando fa muovere le foglie....Tsè, magari! Si trattava invece di 4 uomini armati e muniti di quella che sembrava una leggera corazza protettiva caratterizzata da uno stemma cucito sul busto delle corazze. Questi avanzavano in formazione per la foresta, pare stessero cercando qualcosa...o qualcuno! Beh pare che l' abbiano trovato, visto che si misero in riga di fronte al ragazzo puntandolo con le armi. Uno dei 4, vedendo il loro obbiettivo addormentato, decise di approfittarne avanzando lentamente verso Heine maneggiando una siringa contenente un anestetico. Quando fu abbastanza vicino però Heine con mossa fulminea, afferrò la Tamashīokari e piantò con forza le lame nel cranio dell' uomo per poi, con poco sforzo, estrarla da lì. Chi cazzo siete?! E che cazzo volete da me?! Chiese con tono irritato il ragazzo alzandosi da terra e mettersi in posizione di combattimento mentre con lo sguardo rosso sangue scrutava i restanti 3. Ahahah! Mi sembrava troppo facile per essere vero, ma adesso che puoi difenderti la cosa si fa divertente! Una voce rozza risuonò nel campo di addestramento rompendo la tensione che si era venuta a creare. Nessuno dei 3 uomini aveva avanzato una parola, quindi a pronunciare quelle parole era stato qualcun altro, che non esitò a farsi avanti mettendosi subito in rilievo rispetto a quei soldati. Non era munito di corazza nè tanto meno di un arma e a giudicare dall' aspetto fisico si direbbe che le sue uniche armi fossero le sue braccia a dir poco possenti. Ahahah, mi fai ridere moscerino. Ma visto che dovrai passare con noi molto molto tempo, tanto vale presentarmi. Mi chiamo Craig Marduk, comandante dell' unità Bravo della Umbrella. E tu dovrai venire con noi che tu lo voglia o no. Ma se non lo vuoi è meglio così potrò gonfiarti quanto mi pare e piace. Avanti ragazzi fate fuoco! Tanto non può morire, dobbiamo solo ridurlo male in modo da poterlo catturare. Il pelatone aveva dato l' ordine di attaccare e i soldati non avrebbero perso tempo ad eseguire l' ordine. Il ragazzo quindi si trovava nei guai, se non voleva essere ridotto a mo di scolapasta per poi essere catturato doveva agire e in fretta, probabilmente avrebbe dovuto far saltare qualche testa e sappiate che era più che motivato a farlo. Prima che gli uomini potessero aprire il fuoco, Heine lanciò la Tamashīokari contro il soldato che si trovava al centro, che venne infilzato in pieno volto dalle lame dell' arma. Non appena ebbe lanciato la falce, il ragazzo con uno scatto felino partì contro un altro soldato, quello all' estrema sinistra, che afferrò e usò come scudo contro il fuoco dell' ultimo ancora in vita. La tattica di Heine funzionò, e rimase illeso dai colpi che finirono per crivellare lo scudo umano, il cadavere del quale fu lanciato contro l'ultimo ancora in vita che, essendo distratto dal corpo lanciatogli, diede ad Heine il tempo di recuperare la Tamashīokari e infilzare in pieno busto anche lui. Ora che si era liberato di quegli scocciatori, si rivolse con sorrisetto sadico e divertito verso il pelatone. Eheheh...Dicevi che volevi gonfiarmi, ma credo che avresti dovuto pensare a portarti più uomini. Ora erano rimasti soltanto quei due, il silenzio della foresta era rotto soltanto dal respiro affannoso, dovuto alla rabbia, di Marduk.
Notte fonda, per antonomasia il periodo della giornata in cui le cosìdette creature della notte amano uscire allo scoperto e consumare ignare e innocenti vittime. In questo posto le cose però sono ben diverse, varie creature e ragazzi con strambi poteri sono all' ordine del giorno, non solo di notte ma in tutta la giornata; anzi la notte è il lasso di tempo in cui questi dormono. Quella notte però uno di quei ragazzi non dormiva, cercava la tranquillita per riuscire a studiare i manoscritti in modo da trovare qualche indizio riguardante la parte mancante del rituale del potere nascosto nel segno maledetto. Secondo la tradizione, sui manoscritti vi è riportata solo una parte del rituale e tocca all' adepto riuscire a scoprire con le proprie forze e con dedizione la parte restante. Heine si era recato nel campo di addestramento e, seduto con le gambe incrociate sul terreno, passava in rassegna tutte le pagine, illuminato soltanto da im fuoco che lui stesso aveva acceso poco prima. Leggeva e rileggeva con occhio attento, parola dopo parola ma col passare del tempo l' interesse andava via via scemando. Ma non potevano farla più semplice la cosa?! In un breve scatto di stizza, Heine lanciò via il manoscritto, che però andò a finire all' interno delle fiamme. Ma porco Jashin!!! Imprecò prima di, preso dal panico, lanciarsi con le mani nel fuoco cercando di mettere in salvo il libro ustionandosi non poco. Per sua fortuna quel manoscritto era ricoperto di una sostanza ignifuga che gli impediva di bruciarsi, ma il ragazzo notò anche un altra particolarità, con il calore le parole che vi erano scritte, sparirono lasciando il posto ad altre parole marcate di un inchiostro sul rossastro. Cosa c' era scritto adesso? Semplice. La parte mancante del rituale. Prima che i fogli potessero raffreddarsi e ritornare com' erano precedentemente, Heine si affrettò a leggerne il contenuto. Hehe sono proprio un genio! Che splendida idea ho avuto a buttare il manoscritto nel fuoco! Dopo aver manifestato le sue lodi, pensò che era giunto il momento di mettere in pratica ciò che aveva appena letto. Per prima cosa con la Tamashīokari si ferì il petto, non una ferita troppo grave, ma abbastanza profonda da potergli permettere di prendere il sangue sufficente affinchè potesse rappresentare sul terreno il proprio glifo. Una volta fatto questo, non doveva fare altro che attendere che una "cavia" passasse da quelle parti, non per forza una persona, andava bene anche un lupo sfigato del quale bere un pò di sangue e da maledire utilizzando il rituale.
La ricchezza è fonte di grandi privilegi, e il più invidiabile di tutti è quello di poter intensificare all'estremo pensieri e sentimenti.
₪Dati Anagrafici
.: Nome: Mida .: Cognome: Ashenbert .: Soprannome: /// .: Età: 18 .: Sesso: M .: Peso: 58 kg .: Altezza: 173 cm .: Occhi: Castani .: Capelli: Biondi .: Gruppo sanguigno: B+ .: Descrizione fisica: Pur non avendo un grande altezza per la sua età, Mida assume del tutto l' aspetto ribelle non consono a uno studente modello quale è. Non è di certo il tipico ragazzo che adora combattere quanto divertirsi, ma quando ce nè bisogno sa anche lui come utilizzare le mani e questo gli è reso possibile dal suo fisico snello e ben allenato che gli dona una notevole agilità. All' apparenza il suo aspetto può sembrare innoquo e dolce, con i suoi capelli dorati e i suoi occhi castani, in realtà è tutt' altro che così. Inoltre suo abbigliamento è quasi sempre trasandato e non manca mai di T-shirt e jeans. .: Descrizione psicologica: Mida è un eccesso di fiducia ed è un tipo più interessato ad arricchirsi oltre ogni limite in modo da poter spendere il proprio patrimonio tra i vari vizi nel modo più smodato che conosceva, piuttosto che pensare alle sue responsabilità. E' sempre pronto a respingere argomenti che non gli interessano e talvolta questo suo atteggiamento lo spinge a dire qualcosa di sbagliato e a essere spesso maleducato nei confronti degli altri. E' egoista tanto quanto spavaldo, infatti, non tiene mai conto di ciò che gli altri pensano di lui ma piuttosto di ciò che è meglio per lui anche se questo può voler dire fare del male a qualcun altro. Nel combattimento si comporta esattamente come al solito, anzi, in battaglia è così sicuro di sè che è ancora più fastidioso del normale. Inoltre......adora provocare l' avversario. .: Allineamento: Caotico Neutrale .: Razza: Umano .: Background: Nato ad Atene dalla famiglia Aschenbert, una delle famiglie più importanti e ricche della Grecia, ha sempre vissuto nel più grande sfarzo e lusso che lo hanno portato a diventare ciò che è oggi. Ha sempre ricevuto un educazione ferrea dai genitori che non facevano altro che chiedergli la perfezione in ogni cosa che faceva, fin da quando era piccolo, infatti lo hanno sempre costretto a frequentare le migliori scuole private pretendendo sempre i voti migliori. Mida è come si suol dire la pecora nera della famiglia, non gli è mai importato di arrivare al traguardo di capo degli affari di famiglia, preferiva piuttosto divertirsi con gli amici e con le ragazze seppur in fatto di voti non deludeva mai le aspettative dei familiari. All' età di 15 anni cominciò ad interessarsi alla storia della sua famiglia, venendo così a sapere, dalle varie ricerche, dell' ononimo patriarca della sua famiglia e dell' innato potere degli Aschenbert. Scoprì inoltre che inizialmente gli uomini si sposavano con le donne appartenenti alla stessa famiglia in modo da mantenere intatto il potere, ma col passare del tempo questa tradizione andò perduta insieme al potere che non si manifestò più, almeno fin' ora. Mida era il discendente diretto del patriarca e per questo era l' unico in grado di far rivivere l' innata. Con un pò di allenamento riuscì a far manifestare il potere ma senza riuscire a controllarlo pienamente. Per questo i genitori decidono di iscriverlo all' età di 18 anni nell' accademia Kojiki nella città di Shinsei, in modo che, una volta diventato un forte guerriero, avrebbe potuto tornare in patria e prendere il comando della famiglia, o almeno questi erano i loro piani, tutto il contrario di ciò che Mida aveva in mente. Tutt' ora si trova a studiare in questa rinomata accademia sebbene da poco tempo.
~Non tutto ciò che luccica è oro...Ma non è detto che non possa diventarlo
₪Dati di Combattimento:
.: Elemento:Acciaio(Fulmine+Terra) .: Potere Speciale: Beso de Plutón Si tratta di un potere innato presente solo negli appartenenti alla famiglia Aschenbert. Tutti i muscoli del corpo producono ad ogni contrazione oro fuso, che viene trasportato tramite i vasi sanguigni all' interno del sistema linfatico, dove viene accumulato. Il sistema linfatico però ha uno sbocco, grazie ad una fessura grande quanto una bocca, che si sviluppa in diverse parti del corpo con l' accrescimento del potere. L' oro fuso accumulato sarà poi espulso dalle fessure, che a comando si apriranno, e modellato a proprio piacimento. Appena finito di modellarlo, il liquido fuso si solidificherà istantaneamente mantenendo la forma fissa in cui è stato modellato. Grazie a questa innata è possibile quindi generare delle vere e proprie armi da guerra che il possessore dell' innata potrà utilizzare a suo piacimento.
Livello 1 - Il tempo che ci mette per modellare l' oro è pari allo strike di Mida - L' oro si solidificherà istantaneamente non appena si finisce di modellare - E' possibile creare soltanto armi di piccola taglia - E' presente una fessura su entrambi i palmi delle mani Livello 2 - Il tempo che ci mette per modellare l' oro è pari allo strike di Mida - L' oro si solidificherà istantaneamente non appena si finisce di modellare - E' possibile creare armi di media e piccola taglia - E' presente una fessura su entrambi i palmi delle mani e sulle ginocchia Livello 3 - Il tempo che ci mette per modellare l' oro è pari allo strike di Mida - L' oro si solidificherà istantaneamente non appena si finisce di modellare - E' possibile creare armi di media-grande, media e piccola taglia - E' presente una fessura su entrambi i palmi delle mani, sulle ginocchia e sulla schiena Livello 4 - Il tempo che ci mette per modellare l' oro è pari allo strike di Mida - L' oro si solidificherà istantaneamente non appena si finisce di modellare - E' possibile creare armi di grande, media-grande, media e piccola taglia - E' presente una fessura su entrambi i palmi delle mani, sulle ginocchia, sulla schiena e sul petto .: Abilità fisiche: ►Gigas I Con questa abilità fisica il proprio pg potrà impugnare abilmente armi di media grandezza e possiede una forza in grado di sollevare fino a 50 kg. ►Mach II Con questa abilità fisica il proprio pg potrà muoversi di 8 metri al secondo in avanti e 5 metri al secondo di fianco e all'indietro. ►Jumper I Con questa abilità fisica il proprio pg potrà saltare fino ad una altezza massima di 1 metro. ►Shell I Con questa abilità fisica il fisico del proprio pg sarà più resistente ai pugni e ai calci inflitti con il corpo a corpo. ►Sense I Con questa abilità fisica il vostro pg avrà una percezione perfetta delle sue immediate vicinanze e una percezione discreta fino a 2 metro di distanza. ►Strike I Con questa abilità fisica per menare un fendente, premere il grilletto, lanciare una tecnica o difendersi sarà necessario un secondo. ►Energy I Con questa abilità fisica l'energia massima del proprio pg sarà di 30 unità.
.: Abilità extra: ►Loudred Questa skill speciale va a potenziare le orecchie e l'udito di chi ne apprende l'uso. Con essa il Sense aumenta di 1 metro la sua efficacia in tutte le distanze (ovvero +1 metro alla percezione perfetta, +1 alla percezione buona e +1 alla percezione discreta). ►Spider Step Peculare ma non essenziale abilità che permette, per alcuni secondi, di camminare lungo un muro anche particolarmente inclinato, restando perfettamente in equilibrio e attaccato ad esso. L'effetto dura pochi secondi e non è possibile salire più del massimo del proprio jumper, ma spesso si rivela utile. .: Tecniche dell' arte magica: ► .: Tecniche personali: ►Dagas Dalle fessure è possibile espellere una piccola quantità di oro che verrà modellato con fattezze di un pugnale con dimensioni e forme variabili. Le dimensioni variano tra i 40 centimetri di lunghezza massima e i 20 cm di largezza massima. Non c'è limite al numero di pugnali generabili. Costo: 5 ogni pugnale .: Armi:Diana & Lady Sono due pistole comprate e perfezionate dal punto di vista meccanico personalmente da Mida che oltre ad aggiungerci il meccanismo di riciclo dei gas, ne cambiò anche il colore, da nere che erano a dorate con alcuni accenni di zebrature un pò più scure. Si tratta di due semplici Desert Eagle calibro .50 semi-automatiche azionate a gas. Possiedono un peso di 2kg e di poco più leggere quando non sono cariche. Le armi risultano bilanciate al meglio con il caricatore completamente pieno ed il colpo in canna. Sono armi molto efficaci sia a media che a lunga distanza, inoltre il caricatore di ognuna delle due pistole può possedere fino a un massimo di 15 pallottole. .: Stile di combattimento:Kenpo Il kenpo è un'arte marziale di combattimento senz'armi probabilmente praticata dal VII secolo dai monaci buddisti di Shaolin, e che divenne prima il Jiaodishu, poi il Kaiko e infine Kenyu o arte del pugno, per le sue tecniche di pugno, forti e veloci, e per gli agili spostamenti delle gambe durante il combattimento.
~Che senso ha la ricchezza, se non sai goderne come me?