I tre agenti, che, probabilmente ispirati ad un vecchio film, si facevano chiamare X, Y e Z, si erano messi in moto. X e Y erano arrivati davanti alla casa, mentre Z, dietro, attendeva ordini.
La porta d'ingresso era troppo poco sicura. I due agenti decisero di tentare di trovare una via alternativa, magari laterale, e si divisero, andando l'uno verso il lato destro della catapecchia, l'altro verso il sinistro.
Fu un grosso, grosso errore.
X, sul lato destro dell'edificio, prese a controllare le finestre. Non sembravano particolarmente sicure, sarebbe bastato applicare un pò di forza e...
Si bloccò. Aveva sentito qualcosa da dietro. Poteva essere il loro obbiettivo?
Si voltò di scatto, ma non trovò nulla. Aggrottò le sopracciglia, guardandosi in giro. Era sicuro di quello che aveva sentito, ma lì davvero non c'era altro che alberi. Che si fosse proprio sbagliato?
Fu solo allora che notò cosa non andava. Solo alberi. Era in una foresta, dov'erano i suoni di animali selvatici? Gufi, scoiattoli e via dicendo parevano essere fuggiti il più lontano possibile. Non era affatto un bene, soprattutto contando con chi avevano a che fare.
Scosse la testa. Non poteva permettersi paranoie simili. Demone o meno, non era il Demonio. I suoi poteri avevano limiti, come quelli di chiunque altro. Avrebbe solo dovuto sfruttare le sue debolezze. Tornò quindi a concentrarsi sulla finestra...
Di nuovo il rumore. Questa volta era certo di quello che aveva sentito: era legno. Legno che sfregava su altro legno. Si voltò nuovamente, ma ancora nulla si mostrò al suo sguardo. Stava davvero impazzendo? Forse doveva imboccare il sentiero e tornarsene a casa, prima che...
Il sentiero... Già, dove diavolo era finito il sentiero? Si guardò intorno, ormai quasi nel panico, ma il sentiero che era ben sicuro di avere appena percorso era scomparso. Era circondato da alberi, l'unica presenza fissa insieme al muro della catapecchia dietro di lui. Sudava. Qualcosa gli diceva che, per terribile che fosse il tipo là dentro, non era certo peggio che rimanere fuori.
Si rigirò, afferrò la finestra e la aprì di scatto. Non vide l'ombrache incombeva su di lui. Non si accorse di nulla, finchè il ramo non gli fu di fianco...
Ed allora, era già troppo tardi.
Y, un novellino, era intanto occupato ad armeggiare con la finestra sul lato opposto della casa. Era stato lui a proporre i nomi in codice per sè ed i suoi colleghi, e loro,con estrema pazienza, avevano accettato.
Aprì del tutto la finestra ed entrò, in silenzio, per quanto possibile. Era pronto alla sortita, avrebbe catturato lui quel demone...
X urlò. Un urlo di terrore e dolore insieme, che fece rabbrividire il collega fin nelle viscere.
"
Non preoccuparti per il tuo amico."
Alzò lo sguardo. Price, il ricercato, era sulla porta, e lo fissava beffardo. Gli stava puntando una pistola alla testa.
"
Lo rivedrai molto presto."
Z era rimasto immobile, attendendo ordini. L'atmsfera lo opprimeva, sembrava di essere finiti in un racconto dell'orrore, proprio il genere che lui odiava di più. Odiava le missioni come quelle, sperava solo che i suoi due collegh avrebbero risolto la missione da soli.
Quando sentì l'urlo, capì che le cose non stavano andando come previsto. Tentò di aprire la porta, ma la trovò chiusa. Giunse uno sparo: ormai era evidente che serviva il suo aiuto, non poteva più aspettare. Sparò contro la serratura, aprì la porta con un calcio ed entrò.
Attraversò il breve corridoio che portava alla sala, giungendo a fianco del focolare acceso. Price era alla sua destra, e si stava accendendo una sigaretta come se niente fosse accaduto. Poco dietro di lui, il novellino, Y, giaceva morto a terra, con un foro di proiettile all'altezza della testa.
"
T... Tu! Lucas Jordan Price, sei in arresto! Metti le mani in alto, subito!"
"
Oh, lo farei anche, ma temo che il mio amico dietro di te non sia d'accordo..."
Spaventato e confuso, Z guardò dietro di sè con la coda dell'occhio, certo che il ricercato stesse solo fingendo. Vide solo una grossa ombra. Qualcosa, qualcosa che non sapeva descrivere, lo spinse a girarsi.
Il ramo dell'albero vivente era entrato dalla finestra della sala, portando con se il corpo stritolato del suo ormai ex collega. Scricchiolava, ma pareva che emettesse ruggiti.
Z era un veterano di parecchie missioni, ma mai si era trovato davanti cose del genere. Capì che con la sua pistola poteva ben poco contro quel mostro, e, d'istinto, afferrò un pezzo di legno acceso dal focolare e lo sventolò davanti al ramo.
"
Kill it with fire, eh?"
Guardò dietro di sè. Lucas tentava un avvicinamento dalle spalle, e stava per colpirlo. Si voltò di scatto, puntando a colpirlo con la torcia al volto. Vide il ricercato ripararsi con la mano...
E poi, la fiamma riamse ferma. La torcia aveva superato il ragazzo, mancandolo di poco, ma la fiamma si era fermata nella sua mano. Non la toccava nemmeno, pareva fluttuare nell'aria.
Lucas, dal canto suo, aveva finalmente capito le parole che aveva sentito tempo prima. Il fuoco degli Inferi...
"
Piromanzia. Splendido."
Afferrò l'agente con la mano libera e se lo portò davanti agli occhi.
"
Cosa ti hanno detto? Cosa ti hanno ordinato?"
"
Mi... Mi hanno riferito che sei un demone, da catturare vivo e consegnare alla Corona.. Che sei altamente pericoloso..."
Demone... Gli inglesi avevano mentito. Era comprensibile, in effetti: se gli states avessero sapurto la verità, forse lo avrebbero voluto per se. Ghignò malignamente.
"
Demone... Certo, sono in contatto diretto con l'Oltretomba. Non ti ucciderò, soldatino, tranquillo; tu vivrai, vivrai per tornare indietro, per raccontare a tutti che chi si metterà sulla mia strada finirà bruciato. Mi hai capito?"
L'agente, terrorizzato, annuì. Lucas lo mollò.
"
Corri, giovane. Corri, prima che ci ripensi."
L'uomo, terrorizzato, non se lo fece certo ripetere due volte: imboccò la porta principale e fuggì di corsa. Gli alberi non tentarono di ostacolarlo, e lo lasciarono correre, disperato e terrorizzato, verso il suo QG.
Lucas, intanto, rideva. Aveva finalmente scoperto il suo potere, ed era pronto ad usarlo. Certo, non sarebbe potuto rimanere in America, ma quello era secondario... In fondo, il mondo era grande.
Si avvicinò al ramo vivente, che ancora sporgeva dalla finestra.
"
Grazie per l'aiuto, amico mio. Verrai debitamente ripagato, una volta che avrò ottenuto il posto che mi spetta negli Inferi. E quel giorno..." guardò la fiamma nella sua mano "
...è sempre più vicino."
E i boschi risuonarono della sua risata.
N.B.: L'albero non viene mosso da Lucas. Giusto per mettere in chiaro la cosa.