Strangers, x Poe

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CAT_IMG Posted on 29/8/2010, 22:59
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Non riuscì a trattenere una piccola risata a quella nuova frecciata che senza pietà partì dalla bocca di Rouge. Un contrattacco alla sua allusione sessuale. Non aveva motivo di prendersela, dopotutto lei aveva tutte le ragioni del mondo per prenderlo un pò per il culo dato che era stato lui stesso a costringerla a fare sesso, un minimo di vendetta ci stava tutto.
Di questo ne riparleremo quando avrò trovato Price, Angy.
Seguì l'indicazione della rossa, dirigendosi in fondo alla strada, sempre dritto, tenendo la guardia alta per accorgersi nel caso lei avesse provato a scappare. Che fosse dietro di lui non significava che lui non sentiva ogni cosa. Se avesse preso a scappare improvvisamente se ne sarebbe accorto subito. La camminata non fu lunga e subito un insegna mezza spenta con scritto "Red Pub" fece capire a Ggio che quello era il momento di fermarsi. La porta d'entrata era così malridotta che probabilmente se ci fosse stata o meno non avrebbe fatto molta differenza.
Questa forse è meglio non calciarla...sennò rischio di buttarla giù. Userò i metodi classici.
Afferrò la maniglia, girandola e Pop! Il pomello di ferro arrugginito gli rimase in mano. Strinse i denti spazientito per poi tirare un potente pugno alla porta, bucandola e lasciando il braccio dentro, tirandolo indietro subito dopo, sradicandola del tutto, lanciandola via e il risultato fu simile a quello precedente, si ritrovò tutti gli sguardi puntati addosso.
Che c'è da guardare? Vi ho fatto un favore, era ora di cambiarla quella porta, mi sono ritrovato il pomello in mano! Ei! Te lo regalo!
Entrò, lanciando a parabola il pomello al primo che gli capitò a tiro. Quel locale era già meglio del precedente. Il bancone, seppur malconcio, lasciava intendere che qualche tempo fa era tutt'altro che ridotto male. In alcuni punti si potevano scorgere pezzi di rivestimento rosso. Ciò significava che fino a poco tempo prima quel bancone doveva essere completamente rosso lucido e invece ora solo alcune parti conservavano quella caratteristica. I tavoli erano sparsi di fronte al bancone in modo disordinato e ognuno aveva un piano rosso circolare, sorretto da un unica zampa di colore nero che si andava allargando più si avvicinava al pavimento per fare in modo che il tavolino non cadesse. Cosa che attirò molto Ggio fu un piccolo angolo, isolato, l'unico che avesse al posto delle sedie un divano circolare rosso, con al centro uno dei soliti tavolini. Sembrava non ci fosse nessuno, forse il barista faceva pagare per quel posto.
Vai a sederti lì e dimmi se vuoi qualcosa in particolare, al resto penso io.
Aveva già in mente un modo per racimolare soldi in un attimo.
 
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CAT_IMG Posted on 30/8/2010, 08:26
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Angelique RougeRingraziò il fatto che lui avesse deciso di passare, per una volta, inosservato. Doveva essere una cosa difficile per lui, visto lo smisurato ego di cui era dotato e le manie di protagonismo di cui era affetto. Ovviamente, però, le cose non potevano andare lisce per Angelique quella sera. Era stata trovata da uno studentello, era stata costretta ad accettare di andare a letto con lui, aveva dovuto uccidere un informatore e ora si era staccato il pomello della porta. Non ci voleva un genio per capire che da lì a qualche secondo Ggio avrebbe fatto qualcosa di stupido e, come volevasi dimostrare, lo fece. Che bisogno aveva di sfogarsi con la porta? Com'era ovvio, lasciò un buco su di lei, come quello che lui aveva sul cuore. Molto poetico, detto così. Non gli bastò questo, no. Si sentì obbligato a staccare letteralmente la porta, dando a tutti un buon motivo per guardarlo. E guardare anche Angelique, di rimando.
La donna alzò gli occhi al cielo e sospirò, come per cotrollare l'impulso irrefrenabile di appendere al muro quel ragazzino e cacciargli i capelli dritti nel cervello passando per il naso. Rassegnata, prese a seguirlo all'interno del pub che, per sua gioia, era tenuto meglio del precedente. Non sarebbe tornata spontaneamente, in quel posto, ovviamente ma almeno non provava lo stesso disgusto che provava nel pub di prima.
Notò anche lei il tavolino "particolare" e si domandò a chi fosse riservato. Pronto a non smentirsi mai, Ggio le chiese di sedersi proprio a quel tavolino. Anzi, le ordinò di sedersi, cosa che Rouge non gradì affatto.
« Vorrei che la smettessi di fare il coglione e di attirare gli sguardi su di noi » rispose, secca, a bassa voce, volendo che solo lui la sentisse. Detto ciò, si avviò verso il tavoglino col divanetto, curiosa di vedere dove Ggio voleva andare a parare con quel "al resto penso io".
 
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CAT_IMG Posted on 30/8/2010, 11:50
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Quella donna non si sapeva divertire proprio, sempre così tranquilla e attenta ad ogni cosa, ad ogni gesto. Quando avrebbe cominciato a sciogliersi? Ascoltò quell'ennesimo consiglio, annuendo un pò stizzito.
Ok ok Rouge. Come vuoi tu.
La donna si diresse verso il tavolino e Ggio prima di partire si concesse uno sguardo rapido al suo ondeggiante didietro, risaltato ancora di più da quei pantaloni attillati. Si si, per lei avrebbe trovato anche il cugino di secondo grado di quel Price. Scosse la testa per tornare nel mondo dei vivi, pronto per quello che aveva in mente anche se non era molto difficile da immaginare.
Soldi, soldi, dove sieeeete?
Parlava a bassa voce, cercando una qualsiasi preda a cui sfilare qualche spicciolo e nello stesso momento, per non attirare troppo l'attenzione su di lui, si dirigeva tranquillamente verso il bancone, fischiettando. Improvvisamente, a pochi metri dal bancone qualcuno gli tagliò la strada e il ragazzo, non vedendolo, gli andò a sbattere addosso, quasi facendoli cadere entrambi. L'uomo sbraitò di stare più attento per poi riprendere a camminare mentre Ggio, ridacchiando avrebbe potuto dire la stessa cosa, dato che pochi secondi dopo estrasse proprio il suo portafogli, non era particolarmente pieno di denaro ma quello bastava per pagare o almeno sperava. Raggiunse il bancone sedendosi e in un lampo il barista fu di fronte a lui, facendogli una strana domanda.
Le faccio il drink della casa?
Avete un drink della casa?
Certo!
E allora fammi quello...
Il barista di fronte a lui cominciò ad armeggiare con varie bottiglie, mescolandole fra di loro mentre Ggio, torcendo lievemente il busto, aveva spostato lo sguardo su Angelique, guardandola di soppiatto. A quella distanza probabilmente lei non se ne sarebbe accorta ma non gli importava più di tanto.
E' la sua donna?
Eh? No macchè.
E' la sua putt...?!
Senza smettere di guardarla, Ggio fece scattare la mano destra verso il suo colletto, tirandolo in avanti.
Che hai detto?
Niente niente signore, mi scusi!
Ah ecco.
Comunque i suoi drink sono pronti...
Ggio si girò nuovamente verso il bancone, trovandosi di fronte due bicchieri pieni di liquido rosso chiaro. Lasciò qualche soldo, pagando per poi prendere i bicchieri e tornare, sempre fischiettando, verso il divanetto, sedendosi di fronte a lei, lasciando scivolare il bicchiere nella sua direzione, per poi prendere il suo e berne un sorso. Diavolo se era forte! Ma che ci mettevano dentro quei cosi?! Ggio poteva reggerlo ma non aveva mai sentito una cosa del genere.
Bene, così già va meglio. Allora dicevamo? Ah si...se sapevi se Price aveva avuto contatti con qualcuno di recente.
Si accomodò meglio sul divano, allargando le braccia sullo schienale, lasciando il bicchiere sopra al tavolino, ancora mezzo pieno.
 
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CAT_IMG Posted on 6/9/2010, 14:39
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Angelique RougeSi sedette sulla poltroncina, in attesa. Sospirò, cercando di convincersi di aver fatto le scelte migliori ma quel Ggio cercava in tutti i modi di farle pensare il contrario. I suoi occhi vagarono per un attimo, studiando la situazione. Non voleva farsi cogliere impreparata. Il suo sguardo poi ricadde sul ragazzino, non voleva perdersi il suo show e lo show non tardò ad arrivare. Quel Ggio era un buon borseggiatore, non si era fatto beccare né vedere da altri. Rouge invece riconobbe la sequenza di gesti e non le fu difficile capire che aveva appena tolto qualcosa, probabilmente il portafoglio, dalle tasche di quell'uomo. Non era comunque affar suo, fino a quando non lo pescavano e non venivano a disturbare pure a lei.
Senza smettere di guardarlo, Angelique mise una mano dentro la camicetta, sistemando meglio la Glock che le premeva un po' sulle costole. Difficilmente, non sapendo che era armata, si sarebbe capito cosa stava facendo. I più avrebbero sospettato che si stava sistemando il reggiseno.
Il ragazzo intanto pareva aver attaccato briga pure col barista. Chissà per quale motivo lo aveva preso per il colletto. Doveva sempre farsi riconoscere. Un lieve sorriso divertito si delineò sul volto della rossa. Cominciava quasi a trovarlo divertente. Quasi.
Attese comunque il ritorno del ragazzino, in silenzio. Quando lui tornò al tavolino, le porse un bicchiere con un qualche alcolico rosso dentro.
« Stando ad un vario giro di informazioni ottenute da fonti diverse, sembra aver avuto un incontro con una certa Katen Kyōkotsu Akatsuki. Non so altro » disse quindi, per poi portare alla bocca il bicchiere. Lo assaggiò appena. Non aveva problemi a reggere l'alcol ma non voleva perder capacità, né lucidità, né inibizioni.
 
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CAT_IMG Posted on 7/9/2010, 15:20
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Aveva ripreso il bicchiere e stava bevendo lentamente, ascoltando le parole della donna. Sembrava che Price si fosse incontrato con una donna. Una certa Katen dell'Akatsuki. Rimase per un attimo con le labbra immerse nel drink rosso, senza bere però. Semplicemente i suoi occhi rimasero puntati su Rouge, come perso in quel pensiero. Pochi secondi dopo Ggio girò il volto, sputando fuori tutto, poggiando il bicchiere sul tavolo, respirando affannosamente.
Hai detto Akatsuki? Non è possibile...che sia imparentata con la pistolera schizzata? Non ho mai conosciuto questa Katen ma penso di averla sentita nominare nell'accademia. Quindi non sarà un problema incontrarla...il problema sarà farla parlare. Se è come l'altra sarà una bella rottura di palle. Non ho nemmeno cominciato e già mi rendo conto quando sia dura la vita dell'informatore...
Tutte a lui dovevano capitare. Un pò se le andava a cercare, un pò gli correvano proprio dietro e ora ci mancava solo la possibile sorella di Kyoka. Stava progettando di piazzare una bomba nel covo dell'Akatsuki prima o poi, era un piano da prendere in considerazione prima o poi, quel posto sfornava troppa gente strana.
Uff, qualche informazione in più mi avrebbe fatto comodo ma se dici di sapere solo questo, ti credo...rischio di essere pestato se ti chiedo di parlarmi di te?
L'aveva indicata con la mano che teneva il bicchiere, per poi bere un altro sorso, finendo il drink, poggiando il bicchiere vuoto sul tavolo, pulendosi le labbra con la lingua.
 
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CAT_IMG Posted on 7/9/2010, 16:24
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Angelique RougeQuanta grazia possedeva quel ragazzino? Angelique, dalla sorpresa, non ebbe la forza di commentare l'ennesima esibizione di Ggio. In più sembrava sconvolto dal nome "Akastuki". A quanto pareva aveva incontrato qualcun altro di quella famiglia. La padrona del maggiordomo Sebastian? Forse, non sapeva quanti fossero in quel clan.
Ormai comunque era un lavoro dato a Ggio e se lui voleva ricevere la sua ricompensa doveva impegnarsi, Akatsuki o meno.
Rouge aveva riportato il bicchiere alle labbra e stava per assaggiare un'altra sorsata quando lui le pose una domanda sconveniente. Per lui.
« Il tuo chiedermi di parlarti di me non implica che ti darò una risposta » rispose, mentre posava nuovamente il bicchiere sul tavolino, ancora praticamente pieno.
« E non implica nemmeno, nel caso decidessi di risponderti, che io sia costretta a dirti la verità » aggiunse, guardando negli occhi il ragazzino, sempre attraverso i suoi occhiali con le lenti gialle.
« Potrei dirti che vengo dalla Francia, che ho un cagnolino di nome Marie e che il mio colore preferito è il viola. Potrei dirti che vengo dal Belgio, che fino a qualche anno fa pesavo 103 kg e che lavoravo come commessa in un negozio di fiori. Potrei dirti che vengo dall'America del sud, che mi sono fratturata 3 volte la spalla e che adoro chattare. Potrei dirti un sacco di cose e nessuna di queste sarebbe probabilmente vera » concluse.
Mentre parlava aveva preso a giocherellare con il bicchiero passando sul bordo il dito coperto dal guanto.
 
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CAT_IMG Posted on 7/9/2010, 18:03
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Ma che doveva fare per poter chiacchierare? Per fortuna sapeva il nome, sennò chissà che risposta gli avrebbe dato alla domanda "Come ti chiami?". Mentre lei era impegnata a smontare per l'ennesima volta un suo tentativo di parlare, Ggio gettò la testa all'indietro, sbuffando rumorosamente, annuendo ad ogni sua parola. Quanto era difficile parlare con quella donna. Non appena finì, il ragazzo, spingendo col collo, gettò la testa in avanti, guardandola perplesso. Alzò poi la mano sinistra, allungando solo l'indice puntandolo contro di lei.
Lasciamo perdere. Penso che non otterrei nulla insistendo. Allora proviamo con un'altra domanda. Perchè stai cercando questo Price? Che sa fare di tanto spettacolare da attirare la tua attenzione?
Stava andando a tentativi, sperando di trovare una domanda a cui lei rispondesse senza tutti quei giri di parole e fino a quel momento era stato davvero difficile.
 
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CAT_IMG Posted on 8/9/2010, 08:38
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Angelique RougeGgio non voleva capire. Oppure non capiva proprio, pure quella era una concreta possibilità.
« Continui a pormi domande alle quali, a meno che io non ne sia costretta, non rispondo » gli disse, sincera.
La rossa a quel punto tirò fuori dalla tasca della giacca un fogliettino su cui aveva già scritto qualcosa.
« È il numero di una segreteria telefonica. Quando avrai le informazioni che cerco, chiama e lasciami un recapito con cui possa mettermi in contatto con te. A quel punto ci metteremo d'accordo per incontrarci e, se avrai fatto il tuo lavoro, avrai ciò che ti spetta. »
La voce era distaccata, come quella di un datore di lavoro che si rivolge a un semplice dipendente. Non sembrava che la ricompensa fosse del sesso con lei.
Angelique si alzò in piedi, pronta ad andarsene.
« Non mi piace avere debiti » aggiunse, per poi mettere sul tavolo un po' di soldi che aveva tirato fuori da una tasca dei pantaloni. Il drink non lo aveva bevuto e sapeva che i soldi non erano di Ggio ma era comunque stato lui a rubarli.
« Ci vediamo » lo salutò semplicemente, congedandosi così. Si avviò quindi verso la porta, pronta a tornare finalmente a casa per farsi una lunga doccia calda.
 
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CAT_IMG Posted on 8/9/2010, 12:30
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E anche quella domanda era andata a farsi fottere. Bè almeno quello che era in grado di fare poteva dirlo, sarebbe stato un aiuto alla sua ricerca, ma se voleva rendergliela più difficile non si sarebbe lamentato, alla fine la ricompensa avrebbe compensato tutte le fatiche, quello era ovvio. Sbuffò nuovamente quando lei fece crollare l'ennesima domanda e prese il foglietto che doveva contenere il numero di una segreteria, un modo per mettersi in contatto insomma. Non c'erano problemi, l'unico era quella continua voce distaccata, doveva inventarsi un modo per farla sciogliere. Insomma sembrava un capo che parlava al suo sottoposto, decisamente fastidioso. Dopo aver messo dei soldi sul tavolo si girò, salutandolo per poi sparire, lasciandolo solo. Fece girare fra le dita il foglietto, per poi metterselo in tasca e poggiare i gomiti sul tavolino, fissando il bicchiere ancora quasi pieno di Rouge.
Chissà come si chiama questo figlio che hai perso, Angy...
 
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38 replies since 27/8/2010, 15:22   207 views
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