Konohana Sakuya |
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| Quante noie, perché uccidere era così rischioso? Nel momento in cui quella sera aveva visto quel maggiordomo ,subito le tornò in mente quel giorno in cui la sua migliore amica la tradì. La rabbia prese il possesso del suo corpo e non riuscì a frenarsi, indipendentemente da chi fosse, quel maggiordomo doveva morire. E ora veniva a sapere che aveva pestato i piedi ad uno dei pezzi grossi dell'alta socetà di Shinsei, un odi quei ricchi che per poco non arrivavano allo stesso livello dell'Akatsuki. Lei era nella sua fidata vasca da bagno mentre le davano la scomoda notizia, uno sbuffo tra le bollicine fu inevitabile. Gli occhi scarlatti fissarono per un poco il soffitto, mentre l'acqua le bagnava i capelli e sola pensava.Vergil... così si chiama. Del casato Jigoku. Devo averlo già sentito da qualche parte, non mi è nuovo...Abbazzò un sorriso divertito ed enigmatico.Forse può essere divertente...Si sollevò dalla vasca lasciando che il sangue contenuto nel recipiente colasse sul suo corpo ricadendo a terra. Katen trovava che il sangue desse una morbidezza come poche alla pelle,e un colore che nessun vampiro poteva assumere normalmente. e poi era maledettamente piacevole. Fece corti passi versi il suo accappatoio, asciugandosi accuratamente, per poi andare nel suo guardaroba e cercare un vestito adatto. Dveva vestirsi bene per quell'occasione, non poteva fare brutta figura. Rimase a studiare i suoi vestiti con attenzione, poi il suo sorriso si allargò.Questo è perfetto...A quel punto non restava che dirigersi nella villa di questo Vergil. L'avevano chiamata "palazzo di vetro", un nome molto suggestivo che lasciava intendere che non stavamo parlando di una casetta di campagna, ed effettivamente era un edificio spaventosamente grande e lussuoso. Nulla che potesse stupire Katen ,intendiamoci, ma decisamente di buon gusto.Fa le cose in grade? Guadagna sicuramente tanti punti...Ridacchiò, mentre avanzava tr ale schiere di maggiordomi, fino a che l'ultimo non la accompagnò nella stanza dove la aspettava Vergil. Spalancò la porta con entrambe le mani ,tenendole leggermente allargate, mostrandosi poi a lui con il capo inizialmente chin oe i capelli che scendevano verso il basso. Indossava un paio di stivali neri con la punta piegata e un tacco estremamente lungo. Arrivavano a poco più sotto del ginocchio, e parevano quasi placcate di ferro per le decorazioni argentee che avevano. La gamba però non restava scoperta, e fino a metà coscia indossava delle calze nerissime, decorate con alcune parti chiare sui lati di queste, che lasciavano intravedere il colore della carne. A tenere alte queste calze vi erano delle fasce nere con motivi bianchi piegati all'esterno e trattini chiari in mezzo. A coprire la sua intimità solo una modesta e larghissima gonna, tenuta assieme da una visibile struttura di ferro d'oro scuro, e ovviamente un paio di shorts estremamente piccoli e attillati. A coprire il corpo uno scurissimo vestito in stile gotico, le maniche molto lunghe ma tenute alte da delle cordicine nere che se ne stavano legate all'altezza dei gomiti. Le mani erano coperte da guanti neri decorati con linee bianche, mentre sul petto vi era quello che sembrava un corpetto che saliva fin sopra il collo. Solitamente al centro del petto in questi casi c'è una camicetta bianca, lei invece no naveva niente, e in quel piccolo spazio romboidale i suoi seni erano perfettamente visibili ,salvo i capezzoli per intendere, ma lasciava ben poco spazio alla fantasia. Alzò di colpo il capo, fissando Vergil con i suoi occhi scarlatti contornati di nero trucco, mentre sulla testa se ne stava una cuffia nera affiancata da una coroncina d'argento, simbol odi appartenenz aal casato Akatsuki.Hello...Le sue uniche parole, prima di lasciar ricadere le braccia sui fianchi, aspettando una risposta... [+]
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