| Il sangue dal petto di Saeki usciva copiosamente, la ragazza si sporcava con il suo stesso sangue il vestito e gli occhiali, che celavano gli occhi che lentamente si stavano spegnendo. Kengo alzò lo sguardo dalla sua amata morente, fissando Katen con rabbia. Perché lo hai fatto?! Lei è tua amica, ti vuole bene!!! Katen lo zittò con lo sguardo mostruoso che aveva in quel momento, fissando anche lui come il cacciatore fissa la preda. Lei mi ha abbandonata... mi ha tradita... merita di pagarla. E tu, tu sei quello che l'ha portata su questa via... morirete assieme! Mi dispiace deluderti ma, io sono un cacciatore di taglie, non mi lascerò ammazzare così! Afferrò un paio di pistole visibilmente caricate in argento, per poi puntarle contro Katen. Mi libererò di te e poi porterò Saeki in un ospedale, non è ancora finita! E così... credi di potermi battere? Kengo non disse altro, prese la mira ed iniziò a sparare proiettili uno dietro l'altro, crivellando la ragazza di colpi. Le sue mani si posizionarono in maniera difensiva, iniziando a parare tutti i proiettili che le venivano lanciati, lasciando Kengo piuttosto interdetto. Nessuno può fermare la mia rabbia!!! Scattò in avanti con tutta la rabbia che aveva in corpo, cercando di trafiggere il ragazzo, che tuttavia scomparve velocemente alla sua vista, per poi ricomparire alle spalle di Katen brandendo una spada dall'impugnatura scarlatta. Come ho già detto non sono uno sprovveduto, ti ucciderò con la mia Benihime! Katen si voltò di scatto, stupita, per poi ricevere un profondo taglio obliquo sul petto. Il suo volto per un attimo sali verso l'alto, come se le forze stessero scemando. Kengo puntò la spada verso Katen, all'altezza della sua gola. Non ti ucciderò... Saeki ne soffrirebbe troppo, ma mi dispiace, non posso lasciarti tornare da noi. Questo è un addio... Come un fulmine un'ombra calò sulla mano del ragazzo, portandogliela via assieme alla spada lasciandolo perplesso. Questo non è niente in confronto al mio dolore Poi di nuovo una dele sue ombre passò sui piedi del ragazzo tranciandoglieli di netto e facendolo cadere all'indietro. Un lungo grido di dolore mentre Katen si avvicinava a lui, lasciando che la ferita gocciolasse in maniera preoccupante. Hai alzato la spada su una purosangue dell'Akatsuki, ti aspettano torture peggiori della morte... ma non mi darebbe abbastanza soddisfazione. Si abbassò su di lui, mettendo i pollici sui suoi occhi e le mani intorno alla testa, e poi iniziò a spingere, fino ad utilizzare le sue unghie. Nel mentre le mani tenevano fermo il ragazzo trafitto alla spalla che aveva ancora una mano e su un fianco. Dovete soffrire quanto ho sofferto io! Dovete soffrire soffrire! La sua rabbia affondò ben oltre gli occhi, poco mancava al cervello, ma qualcosa bloccò la furia di Katen. Un tocco caldo, sentiva chiaramente dele mano abbracciargli il petto, poi sulla sua schiena il corpo familiare di Saeki che si pogiava su quello di Katen. Ti prego Katen-chan... basta... Parlava con un filo di voce, e l'abbracciava. Katen era totalmente spiazzata, si bloccò di colpo. Tu non sei così... sei una ragazza dolce, non sei un mostro. Ti prego, non farlo... smettila, io ti voglio bene... Katen si voltò verso di lei. S-saeki... Si abbracciarono finalmente, Saeki chiuse gli occhi, mentre Kate lasciava ancora fluire le lacrime. Non preoccuparti, verremo sempre a trovarti, e ti farò vedere anche il mio bambino... Quale bambino? In quel preciso istante una mano uscì dalla schiena di Saeki dopo aver attraversato la pancia e aver estratto vari tipi di organi, che bene o male stavano ancora attaccati e lasciavano gocciolare sanguee brandelli di organi. Saeki spalancò gli occhi, per poi vomitare sulle spalle della ragazza un enorme fiotto di sangue, mentre questa la stringeva ancora. SAEKI NOOO!!! Non preoccuparti... no finirà così presto... Spalancò le labbra e mostrò i canini, per poi affondarli nel collo dell'incredula e dolente Saeki, iniziando a succhiarle il sangue, trasformandola lentamente in una vampira. Ti farò a pezzi... e solo allora morirai... A quel punto il braccio uscì dallo stomaco, per poi andare in coppia con l'altro a tagliare le braccia di Saeki, oramai priva di forze. Poi Katen afferrò la sua spada, la infilò nel petto della ragazza e la incagliò contro il muro, costringendola a guardare mentre lei tornava su Kengo che nel frattempo stava strisciando a caso nella stanza, ceco, zoppo e ferito gravemente. Aiuto! Che qualcuno ci aiuti!!! E' un mostro! E' un mostro!!! In quel momento un nuovo taglio orizzontale gli portò via i moncherini dalle ginocchia in giù, facendolo nuovamente gridare di dolore. Urla, grida pure quanto vuoi, non fai altro che compiacermi. Grida! Implora ancora per la tua vita! Entrambe le mani si chiusero con le dita e poi penetrarono i moncherini all'altezza delle natiche, per poi rivoltarsi spezzando qualsiasi osso trovassero nel loro cammino. Kengo inarcò la schiena, per poi venire girato da quelle stesse mani, una lo trafisse nello stomaco, mentre l'altra afferrò le sue parti più intime iniziando a stringerle. Me l'hai portata via... hai corrotto la sua mente... non ti perdonerò mai... Strinse fino a schiacciarle definitivamente, facendole esplodere in un fiotto di sangue, mentre il grido disumano di Kengo echeggiava per tutta la villa. Addio... Katen... chan... non farlo... ti prego... Un taglio netto e la testa di Kengo rotolava già dall'altro lato della stanza. Katen prese a fare lenti passi verso Saeki che aveva osservato tutta la mostruosa scena, e ora demoralizzata attendeva la sua ora. Hai tanti rimorsi, senti un vuoto nel tuo cuore. Ti senti in colpa, "è tutto così sbagliato, non doveva finire così"... di pure quello che pensi. L'unica cosa che uscì dalla bocca di Saeki fu un altro getto di sangue. Esatto... Sangue, tanto sangue. E' solo una questione di sangue alla fine. Non preoccuparti Saeki, hai sofferto abbastanza... Avvicinò le sue labbra a quelle della ragazza, iniziando a baciarla lentamente con tutto il sangue che imbrattava le loro bocche. Benihime venne estratta dal suo petto, mentre le mani nere le tagliavano i tendini per farla inginocchiare davanti a Katen. Con gli occhi spalancati dalla goduria, un sorriso straziante, così largo da far spavento, i denti digrignati quasi a rompersi sfregando tra di loro, lacrime che scendono sulle guance, ma lacrime di coccodrillo, lacrime che non sanno cos'è la tristezza, l'hanno lavata via col sangue. E sangue quello che scende sui suoi piedi nudi, sangue che cancella le lacrime cadute a terra, sangue che gocciola da quelle mani nere. Solo poche fredde parole uscirono da quella bocca spaventosa. E' la fine che meritavi... Un taglio netto sul collo, il resto è solo altra carne che viene macellata...
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