Strano arrivo, x Hope

Passeggiavo per la stazione, il perchè non me lo ricordavo, sapevo solo che volevo fare una passeggiata. Passeggiavo con le mie solite cose, completino completamente in azzurro cielo e la mia borsa a tracolla del mio stesso colore della pelle, quasi bianco bocconcino quindi. Sembravo uno di quei messaggeri venuti dall'inferno, convocati dal diavolo, un Albino.
Ma queste persone non fanno altro questo dalla mattina alla sera o è solo una voce registrata?
Mi domandai guardando quei grossi microfoni appesi in alto, molto in alto, ascoltando la canzoncina che avvisava che il treno fosse arrivato a destinazione.
Oh, che buf..
Nyah!
All'improvviso andai a sbattere contro qualcuno cadendo a terra e poggiando le mani verso indietro per trattenermi la schiena, non era la prima volta che succedeva, cioè quando incontravo qualcuno succedeva sempre cosi.
E inutile, sbadato come sono non ricorderò mai di andare a vedere dove vado..
Dopo essermi toccata la testa per accettarmi che nulla fosse rotto, alzai lo sguardo per vedere contro chi ero andato a sbattere e ovviamente scusarmi, era un ragazzo.

Però.. che strano..
Pensai io, quasi imbambolato a guardarlo mentre ero ancora steso a terra. Era proprio vestito in modo strano quel ragazzo, sembrava un poveraccio, non facevo distinzione, non mi interessava.
S-scusami..
Dissi balbettando portandomi la mano destra verso il petto e allungando la sinistra verso la sua per alzarmi su, in seguito mi pulii i fianchi dandogli piccoli schiaffetti, in fine alzando il viso verso il ragazzo per porgli ancora delle scuse.
Mi spiace, sono proprio uno sbadato.. io.. non guardo mai dove cammino..
La mano destra che prima si situava al petto si andò a poggiare dietro la testa, e sul volto una risata stampata finta cercando di scusarmi.

Il mio nome? Ah, si! riprenditi Kris cavolo..
Ormai ero uscito fuori di testa per la figuraccia che avevo fatto e mi ci voleva un po per riprendermi completamente. Il ragazzo di cui non conoscevo ancora mi diceva di non preoccuparmi, fortunatamente lui non era caduto.
Mi chiamo Kris, Kris Sagara..
Risposi, tornando in posizione dritta, mentre osservavo la sacca che poco prima portava sulla spalla, non sembrava tanto pesante, anzi sembrava vuota.
E.. tu?..
Aggiunsi poi, dalla sua corporatura sembrava più grande di me, a prescindere che lo sembravano tutti. Quel ragazzo mi incuriosiva un bel po, avrei voluto conoscerlo.

Il ragazzo sembrava un tipetto freddo fin dall'inizio. Almeno però sembrava educato e questa era l'importanza, che ci facevo li? ah si vero, ero andato a fare un giro e le signorine che parlavano ai microfoni avevano delle voci buffissime.
Uhm..
Non potevo di certi dirgli la verità, sarebbe stata questione di infantilismo anche se erano veramente divertiti, ma non sapevo se un ragazzo come Gaara avrebbe potuto capirlo.
Mi piace..
Affrettai una risposta, genericamente senza specificare il perchè mi piaceva rimanere in quel posto. Avvicinandomi al ragazzo col visto basso che si era seduto li sopra sulla panchina.

Non era di queste parti, ormai si era capito, da come vestiva, da come parlava, però sembrava un ragazzo educato. Portai una mano verso l'orecchio e tolsi i capelli che mi davano fastidio portandoli all'indietro.
Però, è cosi carino!
Dissi io, sorridente, carino nel senso di buffo e gentile, mi faceva ridere la sua serietà anche se non faceva nulla.
I treni.. la pensa anche lui come me!
Pensai mentre incrociai le mani davanti a me e risi di gusto, avevamo anche una cosa in comune.
Già, il realtà è quello il motivo per cui sono qui!
Non c'era più motivo di essere freddi o cos'altro, anche perchè dopo averlo conosciuto un po non ne sentivo più il bisogno.
E se lo scortassi all'accademia?
Pensai io, tornando serio e fissando la sua sacca, dall'estremità usciva un manico di una spada, ne ero convinto, dovevo portarlo.

Quello che pensava lui era esatta quello che pensavo io! che cosa incredibile, pensavo di non aver niente a che fare con persone cosi, invece, ne avevamo di cose in comune.
Pensieri.. fondati..
Il ragazzo voleva scriversi ad un istituto, proprio quello che pensavo, non sapevo il perchè ero andato li, però sentivo di dovercelo portare.
Certo, se vuoi puoi iscriverti al mio istituto, quello che frequento io, l'istituto Kojiki
Dissi, sorridente ed educato.

Tutto verissimo!
Risposi ancora sorridendo, avrei dovuto trascinare quel ragazzo a tutti i costi nell'istituto, aveva un qualcosa di strano, lo stesso strano che ho io.
Certo, di dormitori ce ne sono e come, anch'io ho una stanza, beh la condividevo con un ragazzo, ma ora sto aspettando la mia.
Gli dissi invitandolo a venire anche lui in quell'istituto, forse avrebbe potuto scoprire qualità che neanche pensava di avere, proprio come me.