Insegnante per caso, x Ðark Ni¢k ™

Lilith aveva vagato per un bel pò alla ricerca di un posto dove potersi concentrare, senza nessuno che potesse interrompere la sua meditazione. Aveva camminato a lungo e alla fine il posto più adatto era a poche centinaia di metri dalal scuola, e per di più uno dei campi di addestramento. Così si sedette sulla riva del fiume nella posizone del loto con le gambe incrociate e le braccia poggiate sulle gambe, con la schiena dritta e gli occhi chiusi. Nella sua religione per pregare meditavano, andavano alla ricerca dei proprio pensieri e dello spirito guida. Lei non aveva ancora trovato il suo spirito guida, le avevano detto di non scoraggiarsi e di concentrarsi più profondamente per sentire la voce di questo spirito. Ma niente i pesci che nuotavano sotto al pelo dell'acqua e che ogni tanto saltavano la distraevano, ma la cascata e il suono della natura la aiutava a rilassarsi. Stava iniziando ad ambientarsi bene in quella scuola a poco a poco si era fatta nuovi amici, un vampiro e un demone. Si chiese quante persone c'erano in quella scuola che non erano umane. Pensò che fare amicizia con persone nuove era divertente. Si arrese quello non era il posto adatto per fare meditazione, i suoi pensieri si affolavano invece di disperdersi. Così mise i piedi a mollo, poggiandosi con le mani dietro di sè, mentre osservava la cascata e il bel panorama attorno a sè.

Lilith stava per sospirare, mentre si sentiva rilassata, quel posto era una favola. Il suo sospiro beato venne interrotto da qualcosa di indefinito e bianco che le sfrecciò vicino. Poi con sorpresa vide un ragazzino che aveva addentato un pesce mentre saltava fuori dall'acqua. Lo vide atterrare vicino e rimase a bocca aperta. Quel ragazzino aveva due orecchie candide, feline, e una morbida coda bianca anch'essa. Un visetto innocente e due grandi occhi uno azzurro e l'altro d'orato. Miagolò, lasciando molto perplessa LIlith, era evidente che quel ragazzino non era umano, ma vederlo così piccino, che ricordava molto un gattino bianco la intenerì all'invero simile.
"Che cariiiiinoooo." si ritrovò a pensare mentre un forte desiderio di prenderlo in braccio e coccolarlo si era impadronito di lei. Ma resistì con un enorme sforzo.
Aveva gli occhi che luccicavano inteneriti, un pò meravigliata e allo stesso tempo felice. Non sapeva se considerarlo un umano con fattezze animalesche, o un animaletto con fattezze umane, in entrambi i casi era molto tenero.
Ciao piccolo. disse con un sorriso gentile, molto simile a quello di un genitore che sorride al piccolo.
Hai fame? chiese mentre frugò fra le tasche della sua divisa scolastica. Prese una barretta di cioccolata, con un goloso biscotto e arachidi, e glielo porse.
Questo è decisamente più buono di quel pesce. disse sorridendo contenta.

Lilith si sentì felice di essere riuscita a catturare l'attenzione del piccolo. Lo vide avvicinarsi e guardarla dubbioso e un pò imbarazzato allo stesso tempo. La guardò insicuro di quello che stava facendo, esattamente come un gatto diffidente. Poi parlò, aveva la voce di un ragazzino, cristallina e delicata. E quel faccino così tenero era irresistibile, quanto avrebbe voluto fargli le coccole.
"Oh allora sa parlare." si disse sorpresa e contenta.
Sì, prendilo pure, non avere paura. Io sono Lilith come ti chiami? chiese porgendogli ancora una volta la barretta di cioccolato, mentre lei ne prendeva una seconda dalle tasche.

Il piccoletto sembrava apprezzare la sua barretta di cioccolato, le disse che si chiamava Syro, aveva praticamente fatto fuori il suo dolce, sporcandosi il viso. Poi quando finì di mangiare il suo dolce osservò quello suo che aveva già morso.
Lilith, io mi chiamo Lilith. disse sorridendogli divertita, quel faccino sporco di cioccolata lo rendeva ancora più puccioso.
Prese un fazzolettino e lo bagnò nell'acqua del fiumiciattolo, poi si avvicinò a Syro e cercò di ripulirgli il viso con il panno bagnato.
Che ci fai in giro tutto solo? Un cucciolo come te che scorrazza nella forseta potrebbe essere pericoloso, avevo visto un grosso lupo giorni fà.
Pensò dopo che si trovavano nei campi di addestramento, quindi probbailmente quel ragazzino era della sua stessa scuola.
Syro, ma tu per caso frequenti l'accademia qui vicino? Oppure sei un semplice animaletto?

Logan?! chiese sorpresa.
Sì lo conosco, mi ha aiutato ad imparare il Tekkai, una tecnica che non riuscivo ad imparare da sola. disse sorridente ricordando come aveva fatto per aiutarla. Quel cucciolo le faceva una tenerezza immensa, forse perchè aveva sempre desiderato un fratellino, oppure perchè le piacevano i bambini e giocare con loro. Diede un ultimo morso al cioccolato e accortocciò la carta.
Era strano che un micetto così piccolo e carino stesse in compagnia di un vampiro, inquietante per di più. Si guardò in giro sospirando soddisfatta, mentre con i peidi iniziò a muoverli nel corso d'acqua.
Che ci facevi qui in giro? Stavi giocando?

Lilith rimase un attimo perplessa, a bocca aperta alla richiesta del piccolo. Ma infondo perchè dirgli di no?
O-Ok va bene. disse poi annuì e si alzò in piedi. Si mise a camminare avanti e indietro in cerca di una buona spiegazione.
Dunque sai già come funziona la tecnica? é un'arte che si basa sulla concentrazione di energia nella pelle, tendendo i muscoli al massimo riuscirai a renderli duri come l'acciaio. Cercò di spiegare nel modo più semplice che le venne, guardò il micio in attesa di una risposta o qualcosa che le facesse capire che aveva capito, o almeno intuito.

Vederlo così entusiasta la intenerì molto, lo vide darsi subito da fare seguendo le sue parole. Si mise dritto e fermo irriggidendosi al massimo. Lilith rise divertita e si ci avvicinò, ci girò intorno guardandolo attentamente, poi non riuscendo più a resistere andò a toccare le orecchie, così morbide e carine, senza rendersene conto prese ad accarezzarle e giocarci. Poi rendendosi conto che stava esagerando si fermò tossendo per schiarirsi la voce.
Non basta irrigidire i muscoli Syro, devi concentrare l'energia dentro di te e passarla sulla pelle, poi quando la senti irriggidisci i muscoli assorbendo tale energia in modo che diventi duro come l'acciaio. capisci che intendo? Si mise davanti a lui inginocchiandosi e guardandolo incuriosita. Deglutì a vuoto sentendo di nuovo quella irrefrenabile voglia di strapazzarlo di coccole, così si morse il labbro per resistere.
Dai riprovaci, concentrati.

Syro non smebrava darsi per vinto, volle tentare ancore e le diede un ramo per colpirlo. Lilith deglutì a vuoto. Come poteva colpire un frugoletto così tenero? Lo osservò e notò il piccolo bagliore di energia sul corpo. Non era del tutto sicura, ma chissà magari se non era ancora in grado di attivare la tecnica il dolore gli avrebeb permesso di capire dove e come canalizzare l'energia. Chiuse gli occhi e colpì il piccoletto sulla spalla. Poi riaprì gli occhi piano per vedere il risultato.
Tutto bene piccolo?