Arrivo all'accademia

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CAT_IMG Posted on 14/7/2010, 13:58
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Complessi scolastici
Atto I°-L'arrivo
(Role Impegnata)



Il viaggio in macchina per arrivare non fu particolarmente lungo.Rimasi ad osservare dal finestrino nero per tutta la durata poggiando il mento sopra la mano destra aperta il cui gomito avevo poggiato contro l'interno dello sportelo al mio fianco.La vita quel giorno sembrava scorrere come al solito per il resto del mondo.La gente stava uscendo di casa,chi portava a spasso il cane e chi correva cercando di prendere un taxi e rubarlo ad un altro...insomma,tutto nella norma.Era tremendamente noioso,questo mi ritrovai a pensare,questo semplice tram tram mattutino,ma in questa occasione trovavo fosse un prezzo più apprezzabile da pagare rispetto a quello che dovevo fare io!
Perchè poi dovevo andarci?perchè non potevo rimanere a casa a fare quello che avevo fatto da sempre?
Mi pesava molto dover andare in quel posto.Era odioso per me pensare di essere costretta a restar in "4 mura" con gente di cui non avevo la minima voglia di fare conoscenza.
Dopo alcune fermate dovute al rosso di due semafori e allo stop di un incrocio,l'autista prese a percorrere un viale particolamente largo al bordo del quale c'erano un infinità di alberi.Alberi a perdita d'occhio da ambe e due i lati,alti e rigogliosi sebbene alcuni colorati dai colori della stagione appena trascorsa.
Bè,se l'entrata boscosa mi aveva sorpreso,di certo il muraglione che divideva la scuola dal resto del mondo era notevole.
Di certo le dimensioni di quel luogo lasciavano tutti molto sorpresi e sebbene non trapelasse nulla dal mio volto,e sebbene non fossi una persona che si lascia spaventare dalle "dimensioni",di certo un fischio di approvazione uscì anche dalle mie labbra.
La macchina si fermò proprio davanti all'entrata visto che non aevo voluto farla procedere oltre.
L'autista scese immediatamente per aprirmi la portiera,ma ero stata come al solito più veloce ed ero giò scesa senza aspettare che qualc'un altro mi trattasse come un idiota che non si sa neanche aprire lo sportello della macchina da sola...Imbecille
Ma c'era da capirlo,non era colpa sua.Infatti ero sicuro che dietro a tutto questo c'era Sebastian,che si raccomandava sempre di attenermi "alle maniere che le si addicono signorina.."...
Come al solito indossavo un paio di pantaloni neri,gli stivali e una camiciola grigio chiaro abbastanza lunga.Le mani erano nelle tasche e i lunghi capelli rossi erano liberi di vagare lungo la schiena dell'esile corpo.
Alzai lo sguardo senguendo la linea dell'edificio che mi si parò davanti,l'accademia era davvero molto grande e di certo per esplorarla tutta mi sarebbe servito molto tempo.
Mentre la voce del mio autista mi distraeva da quella riflessione per comunicarmi che i miei bagagli erano stati portati nella mia camera,tutti tranne il mio zaino che avevo appositamente messo in macchina accanto a me,risposi all'uomo che ora poteva andare e che potevo sbrigarmela da sola.
L'uomo con un mezzo inchino di saluto si congedò dopo avermi passato il mio zainetto nero e andò via ripercorrendo nuovamente quel vialetto




 
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CAT_IMG Posted on 14/7/2010, 18:16
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Giornate trascorse all'insegna della noia oramai all'accademia, come si faceva a stare così calmi e tranquilli in un posto creato per allenare la gente a combattere e far esplodere nazioni in un colpo solo?! Assurdo! La speranza di Shiroi era sempre che succedesse qualcosa di interessante, e smetteva di sperare solo in compagnia di belle ragazze e di un gustoso gelato alla fragola, ovviamente. Ogni tanto si poteva creare un occasione per fare qualcosa di buono in mensa o in varie opportunità, magari organizzando scherzi più che divertenti, solo che oramai era diventato rischioso, i professori puntavano subito i ldito contro di lui e le punizioni che si stavano inventando erano sempre più originali. L'ultimo era stato ordinargli di fare da comitato di benvenuto con i nuovi arrivati assieme a Logan. Ovviamente quel donnaiolo se ne stava a cacciare giovane carne femminile e Shiroi lo copriva facendo tutto il lavoro da solo. Stava occupando il suo tempo ado oziare davanti alla scalinata che porta al portone principale dell'accademia, quando improvvisamente vide una lussuosa macchina avvicinarsi alla sua posizione. Lui, sdraiato da un fianco con la sinistra che gli sosteneva il capo rialzato, la mano teneva il volto e il gomito se ne stava sulle scale. Indossava ovviamente la divisa scolastica e la fascia gialla con la scritta nera che recitava "comitato di benvenuto", corretto artisticamente da Shiroi stesso in "comitato di benvenudo".
Uno nuovo? Sarà in ritardo, non mi avevano detto niente... oppure si?
Probabilmente, molto probabilmente, lo aveva dimenticato. Si alzò da quella posizione sopita e si stiracchiò, passò una mano sui capelli per sistemarli un pò e fece qualche passo verso la macchina. Quando vide uscire una figura femminile da esso ebbe subito uno scossone, un pò di fortuna finalmente. Portò una mano davanti la bocca per sentire l'alito, poi si fece avanti schiarendosi la voce.
Benvenuta all'accademia di arte magica e di combattimento Kojiki...
Aveva già dimenticato quella parte della presentazione. Scosse la testa e mise le mani in tasca, riprendendo a parlare con naturalezza e una punta di indifferenza.
Io sono Shiroi Ginkage, e ti farò da cicerone per questa tua spero piacevole prima giornata all'accademia... ma chi cazzo li scrive i discorsi di benvenuto...
L'ultima parte, ovviamente, la bisbigliò appena. Si limitò a tornare composto, porgendo una mano in segno di pace ed amicizia. O se la tribù da dove veniva quello significava guerra, allora la sua spada non lo avrebbe abbandonato.
 
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CAT_IMG Posted on 14/7/2010, 21:02
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Atto II°-Il primo incontro



Guardai per alcuni attimi la macchina che si allontanava e sospirai.Mi guardai intorno cercando di capire cosa dovessi fare quando all'improvviso l'attenzione fu catturata da un individuo che veniva verso di me.Con un gesto che ormai era diventato meccanico per me in quelle situazioni,mi portai due dita della mano destra contro il centro degli occhiali e li spinsi un pò sul naso.Lo facevo ogni volta che incominciavo a "studiare" la situazione.Dalla fascia capì immediatamente se non la sua identità almeno il suo obiettivo nei miei confronti.Era uno di quegli studenti che accoglievano i nuovi ragazzi e gli facevano visitare la scuola...ma proprio a me doveva capitare un idiota simile?Era sicuramente uno di quegli studenti zuccherosi che volevano per forza diventare i tuoi migliori amici,ah no,quelle erano le ragazze di quel gruppo di solito.Visto che questo era un maschio sicuramente era uno dei secchioni della scuola,qualche rappresentate dei nuovi iscritti o del consiglio...mah...
In quel momento mi si aprì davanti un dubbio...come dovevo comportarmi?Bè,se avessi dovuto seguire la mia indole probabilmente l'avrei completamente ignorato e sarei andata a cercare la mia metà della giornata,ma forse "lui",quel vecchiaccio,non sarebbe stato contento,in fondo avevo un debito di gratitudine con lui,era meglio fare la buona e sopportare quella situazione.
Aspettai che fosse lui a presentarsi e mentre pronunciava le prime frasi fatte del suo discorso l'osservai con cura così come facevo sempre con le "cose nuove".Era un ragazzo molto alto,mi superava e aveva degli arruffati capelli argentati che sembravano non aver mai visto un pettine.
Indossava la divisa dell'accademia e dalla sua presentazione suo nome:Shiroi Ginkage
*e cosa cavolo ne ne può interessare a me?* pensai mentre osservai con sconforto che mi porgeva la mano.Dannazione,dovevo pure essere amichevole...maledetto vecchiaccio,me la pagherai.Con il sorrisetto più dolce,e ovviamente più falso che riuscì a sfoderare gli strinsi la mano e dissi
Piacere di conoscerla!Il mio nome è Altea Stevens.
Il mio modo di pormi era sempre ben educato sebbene i sentimenti di dietro erano qualcosa di assolutamente lontano.Eppure le buone maniere sembravano essermi stato trasferite come il latte di mia madre.Erano veramente qualcosa di innato,come se avessi imparato proprio l'etichetta e il bon ton da piccola,cosa che assolutamente non ricordavo.
Ma ora dovevo pensare ad un modo per sbrigarmi a "fuggire" da questo bamboccio.Sorridendo ancora aggiunsi
"Non vorrei farle perdere una mattinata.Se mi dice in che direzione devo andare per raggiungere la segreteria e registrare il mio arrivo penso proprio che non le arrecherò altro disturbo!"
*speriamo che non sia uno di quelli ligio al dovere...*
pensai sperando nel meglio!


 
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CAT_IMG Posted on 14/7/2010, 23:53
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Bingo. Il suo giorno fortunato. C'erano due possibilità: o era una di quelle ragazze disponibili da "trova un preservativo" facile, oppure era una di quelle che ti piazzano un bel sorriso in faccia e dopo tutte le carinerie del mondo ti piazzano un due di picche di mano e senza briscola. In ogni caso, Shiroi ci poteva solo guadagnare, visto che l'ultima cosa che voleva era stare dietro ai convenevoli, ed entrambe le opzioni prevedevano una comoda scappatoia. Alzò lo sguardo e chiuse il pugno per lasciarsi andare in una velatissimo gesto vittorioso, per poi tornare sulla ragazza che, davanti ai suoi occhi, appariva chiaramente in ogni tratto. Non era malvagia, aveva lunghi capelli accesi, difficile dire se fossero rossi o ranacioni, per Shiroi era tutto uguale. Un fisico abbastanza snello e più bassa di lui anche se non molto. Ed ecco che una cosa che prima non aveva notato insinuò il dubbio nelle sue azioni: degli occhiali rettangolari. Questo cambiava tutto, le due opzioni nella quale sperava erano ora munite di centinaia di varianti fin troppo casuali per i suoi gusti. Si portò una mano dietro la nuca con la scusa del grattarsi per nascondere la sua reale perplessità, come doveva agire ora?
Ecco...
Gli occhiali cambiavano tutto. Poteva esser euna di quelle timide che scappavano con ogni mezzo, o una di quelle gelide che si finge amichevole tanto per fare. Oppure poteva essere un intellettuale che voleva semplicemente mettere alla prova la sua efficenza come comitato di benvenuto, magari era proprio una professionista assunta da quei bastardi dei professori per incastrarlo con un trucco da baracchino! Nella sua mente il cervello o ciò che ne rimaneva stava fondendo, per cui aveva bisogno di una genialata, ed arrivò il bagliore di luce.
Bhe questa è un accademia per combattenti.
Commentò, il suo sguardo cambiò in qualcosa di misto tra divertito e furbesco, uno sguardo di sfida insomma.
Per farne parte bisogna essere forti, quindi come addetto al benvenuto, devo testare la tua forza... e lo farò giocando a braccio di ferro con te.
Quella era la soluzione a tutto. Non l'avrebbe lasciata sola non si sarebbe dimostrato un pappamolla, né poco efficente sul lavoro. A sua detta, era un piano perfetto...
*Sono un genio...*
Pensò... Era un idiota...
 
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CAT_IMG Posted on 16/7/2010, 21:19
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Complessi scolastici
Atto III°-Braccio di ferro...?



Sembrò che il mio tentativo non fosse riuscito così come speravo.Avevo creduto di potermi sbarazzare molto velocemente di questo qui,sembrava facile poter liberare,sbrigare velocemente le faccende burocratiche e finalmente iniziare una sana esplorazione del luogo per capire più o meno come rendere interessante il mio soggiorno obbligato in quel luogo.
Inizialmente sembrò un pò indeciso su cosa rispondermi ed infatti eclissò subito la mia richiesta di informazioni per darmi una notizia inutile sul fine dell'accademia
*andiamo bene...se questo è lo standard qui non oso pensare cosa mi troverò davanti*
pensai mentre cercavo di capire come dovermi comportare.Avrei tanto voluto che la mia indole prevalesse,ma il rispetto che avevo per il vecchiaccio e la lealtà dovuta ad una promessa compiuta,mi impedivano di agire e mi spingevano a cercare il modo alternativo di raggiungere il mio fine...
però,quando mi disse quella cosa rimasi un pò sorpresa a dir il vero.
"braccio di ferro??"
dissi un pò incerta mentre il cercavo di capire cosa cavolo si fumasse questo essere la mattina.
*ma mi sta prendendo in giro?*
bè,nonostante non riuscissi a capire se mi stesse prendendo in giro o meno,di certo non ero il tipo che rifiutava una sfida.
Sicuramente era svantaggiata in una prova di forza.Il mio corpo non era molto forte e di solito riuscivo a coprire questa mancanza con una discreta agilità!
*Di certo non mi tiro indietro...vediamo che sai fare*
Ed eccolo il suo carattere prevalere.Sfoggiando un sorriso assai diverso dal primo,un sorriso che le increspò le labbra in una smorfia di sfida rivolta verso il ragazzo,Altea disse
"Se occorre fare questa prova non mi tirerò indietro.Servirà un appoggio però...dove dobbiamo andare?!"
ecco,era fatta...che sfida sia!




SPOILER (click to view)
Mi scuso per il post di merda ma al momento la mia testa impegnata con la "teoria della burograzia di Max Weber e l'analisi economica!..e pensare che non sono così che non mi serviranno mai ad un beneamato cavolo..eppure ho l'esame...*_*
 
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CAT_IMG Posted on 17/7/2010, 18:12
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Qualcosa non tornava. Come aveva fatto a non calcolare l'effettiva necessità di un punto d'appoggio? Effettivamente essendogli venuto così di getto, non poteva calcolare tutto, non calcolava tutto normalmente, figurarsi improvvisando. Tuttavia nel momento in cui udì la risposta della ragazza, vide chiaramente nei suoi occhi uno sguardo particolare. Non il classico rassegnato o lo spaccone, uno sguardo che trasmette non solo una decisione d apaura, non solo un senso di sfid pazzesco, ma anche una decisione da fare invidia. Quello era uno sguardo da vero combattente, e nonostante Shiroi non fosse un tipo attento quegli sguardi li riconosceva. E cosa ptoeva fare contro uno sguardo così risoluto? Allargò le labbra in un sorriso dentato di sfida, il suo sguardo si fece sottile ed aggressivo, la guardò in cagnesco sorridendo risoluto, lui non era da meno.
Seguimi...
Se fosse stato possibile, si sarebbero fulminati con lo sguardo. Ora l'idea, il luogo, niente aveva più importanza, si trattava unicamente di accogliere quella sfida. Girò i tacchi e si portò verso il portone di entrata, spalancandolo con una certa irruenza e camminando a passi lunghi e frettolosi tra le aule. Ne scelse una a caso, le lezioni erano sospese per quel giorno e ovviamente non c'era nessuno in giro. Aprì la prota con un calcio, per poi portarsi davanti ad una fila di banchi. Le sedie erano capovolte, per cui Shiroi dovette tirare una ginocchiata sull'estremità del banco davanti a sé per far cadere la sedia a terra, poi arrivato di fianco ad essa avrebbe tirato un calcio ad un lato, facendola girare e volare in aria, e nel momento in cui si posizionò perfettamente davanti al banco Shiroi vi si sedette al volo, prendendo un altra sedia e portandola di fronte a se. Non attese nemmeno che Altea si accomodasse che aveva già il gomito del braccio destro sul tavolo e la mano aperta pronta a dare il suo meglio.
Non aspettiamo oltre!
Quello sguardo gli aveva dato una garanzia. Solo una persona gli aveva mostrato quello sguardo in tutto quel tempo ed era diventato il suo rivale giurato. Lei cosa sapeva fare? Sicuramente quell'incontro non l'avrebbe scordato facilmente.
 
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CAT_IMG Posted on 6/8/2010, 17:49
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Atto IV°-Non mi tiro indietro



Ed ecco un altra ulteriore prova del suo caratteraccio,ma come diavolo si dovea fare a sorridere,apparire carina e docile e così facendo ottenre le cose che si volevano senza dover arrivare a queste situazioni?
Lo sapeva che "lui" non avrebbe aprovato..aveva cercato di trasformarla in una signorina dell'alta società,ma con assai scarso successo.C'era da dire anche che questa volta non aveva incominciato lei,era stata sfidata...chissà,forse questa sua ennesima "sfida" poteva essere perdonata in realtà.
Osservando l'espressione del ragazzo,mi resi conto che effettivamente l'idea doveva essergli venuta di getto,ma il suo sguardo le aveva trasmesso una risolutezza che le trasmise ancora di più la carica necessria per affrontare la sfida.Non importa se era un braccio di ferro,non mi sarei risparmiata,avrei resistito,di certo non sarebbe stato facile per lui.Tutto questo sembrò trasparire dal mio modo di pormi,ma questo non sebrò dispiacergli,anzi,sembrò caricare anche lui di una strana energia!
Mi disse di seguirlo,e così feci!Mi condusse all'interno dell'accademia,spalancando il portone con una certa irruenza e camminando a passi lunghi e frettolosi ma nel giro di pochi minuti trovammo la nostra "arena"
Una classe vuota faceva giusto al caso nostro.Il ragazzo aprì la porta con un calcio provocando una reazione di mascherato sdegno che avevo molte volte usato in situazioni diverse così come mi era stato imposto dalla mia "educazione",ma presto fu dimenticata e veloce lui prese posto e mise il braccio sul tavolo.
*Non vuoi aspettare oltre?Non credere che sarà facile imbecille*
pensai mentre con viso serio mi avvicinai al banco e presi posto.Con serietà fissai immobile il mio sguardo dentro al suo senza staccarlo minimamente o battere le palpebre.La mia mano scattò in avanti,poggiai il gomito sul tavolo e afferrai con presa salda la sua.
"Al tuo via!"
Dissi rigida...era pronta...


 
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CAT_IMG Posted on 8/8/2010, 19:09
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Nel preciso istante in cui i palmi delle mani si incontrarono la presa della mano si fece forte e salda. Shiroi fu sorpreso nel momento in cui avvertì la forza di quella ragazza, nulla che avesse già sentito nella sua esperienza, mai vista una ragazza col corpo così gracile possedere una forza tale da fargli stringere ulteriormente la mano per paura di perdere al primo colpo. Nonostante quell'istante di paura sul volto di Shiroi restava immutabile il divertimento che provava in quell'istante, troppo succulenta come occasione per non sfruttarla al massimo lasciandosi influenzare da qualche piccola sorpresa. Fortunatamente il calcio di inizio fu lasciato al ragazzo che non approfittò di qualche sciocco e probabilmente futile trucchetto per trovarsi già in vantaggio. Posò la mano sinistra sulle due mani.
Tre.
Umano, semplicemente nel momento in cui si inizia ad attendere e qualcuno pronuncia un numero alto è countdown, regolare e senza attenuanti, non ci sono altre possibilità, è così e punto.
Due.
Difficile parlare di tensione. Non ci sono grilletti che prudono, né lame pronte a saettare, solo due pugni che si stringono pronti a dare il via alle danze.
Uno.
Non c'è altro da dire. Gli sguardi si incrociano, la mano sinistra si alza, e subito i muscoli si tendono. Shiroi inizia a spingere verso la sua sinistra senza troppe riserve, mostrando immediatamente che se sei alla Kojiki non sei una mezza calzetta.
 
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CAT_IMG Posted on 8/8/2010, 19:27
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Atto V°-L'importante è la faccia tosta



Il ragazzo mise la sua mano sinistra sulle loro due intrecciate.
*Vediamo di resistere*
pensai mentre non staccavo neanche un momento gli occhi da quelli di lui.Sapevo bene l'esito di quella gara,la forza fisica non mi apparteneva molto come abilità,se fosse stata una gara di corsa o agilità avrei potuto battermi meglio,ma per un braccio di ferro sarei stata spazzata via velocemente.
Incominciò a scandire...
°Tre°
Dannazione,concentrati....
°Due°
Devo tendere i muscoli il più che posso,non gli darò vita facile
°Uno°
ORA!
La mano di lui si alzò e la gara ebbe subito inizio.Fu solamente capace di apprezzare il fatto di non venir presa in giro dal ragazzo,visto la forza e l'impegno che ci mise in quella spinta iniziale,l'aveva presa sul serio e non come uno scherzo di cattivo gusto,ma la resistenza che potè opporgli fu abbastanza scarsa.
Con la mano sinistra serrata contro il bordo del tavolo,tesa al punto di far diventare le noche rosse dalla sforzo e la destra che lottava al suo meglio per respingerlo,fu subito chiaro che non c'era proprio gara.
Riuscì a batterla dopo pochi minuti di fiera resistenza!
La forza con la quale atterrò il braccio le fece perdere equilibrio già precario con il quale si era seduta sulla sua sedia e Altea si ritrovò a cadere a terra di lato
"Ahi!!!!"
esclamò mentre la sua spalla sbatteva contro lo spigolo del tavolo visto che la mano era ancora impriogionata contro la stretta vincitrice di Shiroi.
Ma quello che realmente le faceva male era la sconfitta...poi finire a terra in quel modo..avrebbe proprio voluto ucciderlo
"DANNAZIONE!"
esclamò irritata battendo il pugno sul pavimento


 
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CAT_IMG Posted on 8/8/2010, 23:44
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Fu una vittoria senza precedenti, Shiroi forzò da subito la presa, forse non gli faceva molto onore contro una ragazza, ma non era sua abitudine sottovalutare un nemico, indipendentemente dal suo sesso. E poi era una questione d'onore, vantarsi di una vittoria a metà forza non è che una vittoria a metà. Altea però cadde letteralmente per quanto era stato forte il colpo, sbatté per terra ma rimase saldamente attaccata alla mano di Shiroi che le impedì cadute più brutte. Il ragazzo si sollevò repentinamente per poi cercare di farla rialzare.
Hey, tutto ok?
Difficile pensare che fosse lo stesso sfrontato ragazzo di prima, che si preoccupava della sua salute più che di vantarsi di quella vittoria. La sollevò e la portò davanti a sé, la forte stretta di mano si trasformò da una sfida ad un segno di rispetto, ad incrociare i loro sguardi c'erano quei pugni chiusi, nonostante la sfida fosse finita se ne stavano serrati come se quel legame non potesse spezzarsi. Quando Shiroi lascì la presa, la sua mano rimase alcuni secondi a mezz'aria a palmo aperto, poi scosse il capo come per tornare alla realtà e lo fece ricadere di fianco.
Bhe ad ogni modo la sfida l'hai persa... ma credo che non ci saranno problemi, sei qui per imparare dopotutto.
Provò a fare per un attimo il serio tornando nell'argomento, ma si passava le dita sul fianco della divisa come per togliersi una strana sensazione. Nonostante la decisione e la forza, quelle mani non potevano che essere che delle perfette manifestazioni di femminilità, e con un pensiero addosso non poteva sicuramente comportarsi da comitato di benvenuto, ma solo seguire il suo indomabile istinto.
 
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CAT_IMG Posted on 9/8/2010, 18:07
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Atto VI°-La prossima volta...



*IDIOTA!...ma perchè cavolo devo avere un corpo con così poca forza dannazione!!!...se si fosse trattato di corsa non avresti avuto scampo...grrr,che rabbia...quando ti chiederò la rivincita riuscirò a batterti*
questi erano i pensieri che mi scorrevano l'uno dietro l'altro rapidi e veloci per la mente.Non mi ero neanche resa conto che ancora lui teneva la mia mano stretta in pugno e che mi stesse chiedendo se mi ero fatta male.Troppo impegnata a medtare vendetta,il filo dei miei pensieri fu spezzato dall'aiuto che arrivò quasi inaspettato.Con facilità,visto l'esile corpo,mi sollevò per rimettermi in piedi,subito avvertì il fastidio alla spalla sinistra,ma non ci badai.
Con sguardo confuso,sorpreso,osservai i pugni stretti in quello che non era più una segno di sfida,ma una sorta di segno di rispetto,un legame tra nemici?amici?conoscenti?..
Quando realizzai che la mia mano era ancora nella sua,lasciai per prima la presa,staccandomi come se avessi preso la corrente e portai la mano lungo il fianco guardando ancora interrogativo quel ragazzo cercando di capire qualcosa di più
Per fortuna non sembrò che quella sconfitta mi levasse la possibilità di entrare in quell'accademia,ma questo era secondario,continuavo a guardare con sguardo interrogativo quello di lui...non avevo molta esperienza nel capire le persone,non mi era mai interessato ma in questo caso sembrava che la conoscenza potesse essere interessante...
Scossi il capo come a levar via quel pensiero,non era certo da me,e subito si fece sentire ciò che a lungo fin'ora avevo ignorato:il dolore alla spalla.
Portai la mano destra sulla spalla sinistra,un espressione di lieve dolore si dipinse sul mio volto e mentre massaggiavo la spalla chiesi con voce interessata
"La prossima volta ti mostrerò il mio valore!...ora signor comitato di accoglienza,dove si va?!"


 
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