[Allenamento] Bonaccia o Tempesta?

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CAT_IMG Posted on 13/7/2010, 21:52
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CITAZIONE

Allenamento Libero


Partecipanti: Negi Springfield
Tipo: Allenamento Libero
Scopo: Apprendimento del Potere


.:Modalità di Scrittura:.

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.:Allenamento: Post I:.
Sei davvero sicuro di volerlo fare? Se vai, probabilmente non potrai più tornare a casa per molto tempo.
Ne sono consapevole Nekane, tuttavia ciò è necessario. Non è qualcosa che voglio fare, ma qualcosa che devo fare. Sento che è l' unico modo che ho per poter realizzare il mio desiderio; l' unico modo per poterlo rivedere.
Ah quanto pare non ho alcuna possibilità di convinverti a rinunciare. Se è così, allora va e realizza i tuoi sogni.
Grazie sorellona, mi mancherai molto.
Mi mancherai anche tu. Buona fortuna e mi raccomando, scrivimi. Non farmi preoccupare.
Tranquilla, non avrai di che preoccuparti e cercherò di scriverti ogni volta che mi sarà possibile. Arrivederci Nekane.
Ciao, e buon viaggio.
Quelle furono le ultime parole che Negi sentì prima di partire per il viaggio che lo avrebbe condotto dall' altra parte del mondo. Ed ora eccolo lì, appoggiato al parapetto situato a poppa della nave, a contemplare il mare che, sempre più velocemente, fluiva dietro la nave dopo il suo passaggio, pensando a tutto ciò che si stava lasciando alle spalle per inseguire il suo sogno. E mentre continuava a guardare il vorticare impetuoso delle acque, la terraferma si allontanava sempre di più.
Vista dall' esterno quell' immagine, la quale aveva un che di malinconico, sarebbe potuta essere degna di un quadro. Tuttavia in realtà quel quadro immaginario, se fosse stato realizzato, avrebbe avuto una pecca che avrebbe potuto rovinare il significato dell' opera, e tale pecca non erano altro che le lacrime che scorrevano sul viso di Negi, oscurando i suoi profondi occhi. Quelle stesse lacrime che non era riuscito a tirare fuori nel momento di separarsi da sua sorella, ora gli bruciavano gli occhi e gli impedivano di vedere un' ultima volta la sua patri, per poi tuffarsi senza sosta nell' immensità del mare ed essere nuovamente sostituite da nuove lacrime.

Se penso che sto per intraprendere un viaggio che pochi hanno compiuto, dovrei sentirmi felice. Felice per la possibilità che mi viene offerta di vedere e conoscere nuovi luoghi e meraviglie. Tuttavia non posso fare a meno di sentirmi triste. Spero solo che questo viaggio possa avvicinarmi maggiormente ai miei obbiettivi, o sarà stato tutto inutile.
Quando finalmente anche le ultime lacrime si tuffarono nel mare, ormai la terraferma era svanita all' orizzonte e tutto ciò che il giovane ragazzo poteva vedere era l' immensità azzurra del mare che spaziava da ogni parte e che quasi gli tolse il fiato, essendo quello il suo primo viaggio in mare.
Questa è la prima volta che assisto ad uno spettacolo simile. Dal mio villaggio in mezzo alle montagne vedere il mare era impossibile, ma ora posso affermare che il mare è qualcosa di veramente stupendo. Spero che tale bellezza possa migliorare anche il viaggio oltre al mio umore, dato che a quanto pare mi aspettano un bel pò di giorni di navigazione.
Sfortunatamente infatti, il viaggio in nave avrebbe richiesto svariati giorni e Negi già temeva la noia che lo avrebbe attanagliato per tutta la traversata. Ciò nonostante Negi aveva previsto un risultato simile e dopo aver passato la prima giornata a trastullarsi nella ricerca di un passatempo divertente, decise per il giorno dopo di attrezzarsi, nonostante per farlo fu costretto a rivoltare tutto il contenuto di una delle sue due valigie, spargendo vestiti e biancheria per tutta la cabina.
Perchè non riesco a trovare i miei libri. Ero sicuro di averli messi qui dentro. Non vorrei essermeli dimenticati a casa. Sarebbe un problema di proporzioni colossali, senza i miei libri sono finito.
L' unico problemain realtà era che Negi aveva totalmente sbagliato valigia, infatti aveva aperto quella dei vestiti senza neanche controllare che sull' altra vi era indicato su un cartellino: Libri e Vari.
Quando se ne accorse però non potè fare a meno di scoppiare a ridere, rendendosi conto delle condizioni di disordine in cui versava la sua cabina, ma smise improvvisamente quando vide passare fuori dalla cabina una delle inservienti, che si soffermò fuori dalla porta aperta ad osservare la confusione creata la Piccolo Genio del Galles, il quale non potè fare altro se non arrossire e sbrigarsi a chiudere la porta.

Cavoli che sbadato che sono. Mi chiamano Genio alla mia età ma non riesco neanche a distinguere una valigia da un' altra. Almeno ora ho trovato i miei libri, per cui non dovrei aver bisogno di altro.
Ed infatti per alcuni giorni Negi riuscì a passare piacevolmente il tempo a bordo della nave. Passava quasi tutta la giornata seduto all' esterno, leggendo i suoi libri di magia e godendosi i benefici raggi del sole. Smetteva soltanto arrivava l' ora di mangiare, ed in quel caso socializzava allegramentecon gli altri passeggeri a tavola e con i membri dell' equipaggio, stupiti nel vedere qualcuno della sua età viaggiare da solo. Anche quando la nave si fermò a metà del tragitto per fare rifornimento di carburante, preferì restare a bordo ad osservare dall' alto del ponte della nave il paesaggio del porto, mentre gli altri passeggeri scendevano ad osservare le meraviglie di quel nuovo luogo.
Il viaggio continuò tranquillo per altri due giorni, ma la tranquillità finì quando, verso le 17:35 del pomeriggio, il capitano avvisò i passeggeri che era in arrivo una perturbazione e vi era la possibilità di andare in contro ad una tempesta. Sul momento Negi non si preoccupò molto, in fin dei conti per lui non era un gran problema trovarsi in mezzo ad una tempesta fin che la nave avrebbe continuato a muoversi e navigare. Tuttavia una tempesta resta comuque una tempesta, quindi Negi decise di tornare al coperto ed osservare lo svolgersi della tempesta dagli oblò della nave.
Non più di mezz' ora dopo, Negi si ritrovò costretto ad aggrapparsi al poggiamano lungo la parete del corridoio principale per non rischiare di cadere a terra a causa dei rollii della nave, sballottata a destra e a sinistra dall' infrnadersi delle onde contro lo scafo.

A quanto pare non è una semplice tempesta questa. Anzi, è bella potente. Fortuna che sono qui al chiuso, altrimenti sarebbe un bel problema.
Purtroppo però, non tutti al mondo possono essere fortunati come lo era stato Negi nel trovarsi al chiuso, ed il Piccolo Genio se ne rese conto dopo pochi istanti, poichè vide attraverso l' oblò una donna che, per resistere alla forza delle oscillazioni, restava avvinghiata al parapetto con le braccia, ma tra lei e le sbarre in ferro vi era un piccolo bambino, che probabilmente era il figlio.
Dannazione, cosa ci fa ancora gente lì fuori. Bisogna aiutarli.
Senza pensarci ulteriormente, Negi si fiondò verso porta, ma ebbe difficoltà ad aprirla a causa del vento che sembrava tenerla serrata. Dopo uno sforzo non indifferente però, alla fine si aprì e Negi corse velocemente sino alla balaustra dove si trovavano i due sfortunati.
Sono qui per aiutarvi, è pericoloso restare qui all' aperto. Venite dentro.
Grazie mille ragazzo.
Preso il bambino per mano, Negi iniziòò a correre lungo il corrimano trascinandosi dietro il corpo del bambino, semi-paralizzato dalla paura ed impossibilitato a fuggire da solo. Dopo alcuni minuti e con molta fatica a causa del rollio, del vento e della pioggia incessante che aveva cominciato da poco a scendere su di loro, riuscirono alla fine ad arrivare alla porta che dava sull' interno della nave, ma proprio quando stava per chiudere la porta sentì un fischio lontano, come qualcosa di veloce che passava, e subito dopo fu abbagliato da una forte luce che si diffuse su tutto il ponte esterno e attraverso quella luce vide ciò avrebbe preferito non vedere per l' intero viaggio: un fulmine si era appena scaricato su una delle antenne della nave, lasciando immaginare quali conseguenze avrebbe avuto sul natante.


 
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CAT_IMG Posted on 14/7/2010, 01:54
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.:Allenamento: Post II:.
Il fulmine che dal cielo si abbattè sulla nave sembrò quasi volesse affondarla con un colpo, così come oltre un secolo prima facevano i kamikaze giapponesi. Il bagliore del fulmine fu talmente forte da abbagliare Negi, facendogli lacrimare gli occhi ed il boato provocato dalla scarica gli inondò le orecchie, disorientandolo e facendogli perdere l' equilibrio come se avesse appena ricevuro un forte copo in testa.
Mai più la nave con un tempo simile. Preferisco restare a terra.
Pian piano però la nausea provocata dal disorientamento cessò, e dopo aver constatato di essere pressocchè incolume, Negi rivolse la sua attenzione ad i suoi due sventurati "compagni".
Sta bene signora? è ferita per caso? E suo figlio?
Stiamo bene, grazie a te. Se fossimo rimasti ancora per poco esposti a quella tempesta quel fulmine avrebbe potuto colpire noi.
Nel sentire quelle parole, Negi si rilassò e tirò un sospiro di sollievo, ma subito dopo la sua mente iniziò a lavorare e a riflettere si ciò che era appena accaduto, ed il sorriso svanì dal suo volto.
Quel fulmine non ci ha colpiti, ma la nave l' ha presa in pieno e non sappiamo che conseguenze può aver avuto.
Nel sentire i suoi ragionamenti la donna si strinse di più al proprio figlio, probabilmente comprendendo quali potessero essere i timori di Negi, il quale continuava a pensare ad eventuali problemi che avrebbe rischiato di affrontare.
Avendo colpito la nave, una scarica di quella portata potrebbe facilmente aver disattivato alcuni sistemi elettrici, ed avendo colpito un' antenna è possibile che abbia disattivato il pilota automatico. Senza di quello in mezzo a questa tempesta è impossibile orientarsi e rischiamo di andare alla deriv...
Non fece in tempo a finire la frase che improvvisamente le luci del corridoio si spensero, lasciando come unica fonte luninosa per orientarsi i lampi che ogni tanto entravano ad illuminare il corridoio dagli oblò e le strisce fluorescenti attaccate in basso lungo il corridoio.
Lo sapevo che sarebbe successo qualcosa. Almeno un pò di luce è rimasta. Voi restate qui, io ho da fare.
E senza dare alcuna spiegazione Negi si mise a correre lungo il corridoio, fermandosi solo dopo aver trovato attaccata ad una parete la piantina della nave.
Allora, io ora sono a poppa, ed il ponte di comando è a prua. Devo prendere questo corridoio e poi scendere due rampe di scale.
Dopo aver memorizzato il percorso, Negi iniziò a sfrecciare il più velocemente possibile lungo il corridoio, ed ogni volta che incontrava qualche passeggero spaventato o disorientato si fermava e intimava loro di restare dove stavano, poichè muoversi sarebbe potuto essere pericoloso; poi proseguiva con la sua corsa. Dopo poco più di un minuto giunse alle scale, e per non perdere tempo si lanciò letteralmente, atterrando sul pianerottolo più in basso ed attutendo l' impatto con le gambe, per poi ripendere lo slancio e lanciarsi lungo la seconda rampa di scale nel senso opposto al precedente salto.
Dopo essere atterrato, si guardò attorno nella semi-oscurità circostante e dopo poco notò sulla sua destra una porta leggermente più grande delle altre.

L' ho trovata. Qui c'è bisogno di parlare col capitano.
Avvicinatosi alla porta, Negi la contemplò per alcuni istanti, ma poi si decise e girò la pesante maniglia in acciaio, aprendò così la strada sul corridoio precedente il ponte di comando, il quale a differenza del resto della nave era soffusametne illuminato. Dopo averlo percorso tutto, Negi si ritrovò in un' ampia sala, piena di apparecchi elettronici e carte geografiche, con persone che andavano da una parte all' altra della sala, controllando i monitor approfittando della luce che arrivava dalle dalle lampade sul soffitto.
In mezzo alla confusione, Negi individuò la persona che stava cercando grazie ai vestiti che egli indossava, e dopo essersi avvicinato chiese:
Siete voi il capitano di questa nave?
L' uomo, sconcertato dalla domanda, si volse a guardare Negi ed un espressione di stupore gli si dipinse sul viso.
Si, sono io il capitano. Tu però che ci fai qui, bambino?
Mettiamo da parte le domande riguardanti il mio aspetto per favore. Al momento il resto della nave è al buio e quel fulmine di poco fa potrtebbe aver causato altri danni oltre ad aver fatto saltare i generatori di corrente.
Il comandande sembrava sorpreso dal tono di voce di Negi, e forse anche un pò seccato dalla sua mancanza di rispetto verso il suo grado militare, ma in una situazione del genere lasciò correre e disse:
Questo lo sappiamo. Stavamo verificando giusto adesso quali fossero i danni causati, ma la diagnostica dei danni procede al rilento a causa del black-out.
Come sarebbe a dire black-out. Mi sembra che qui abbiate tutta l' energia che vi serve, anche se non si può dire lo stesso del resto della nave.
Qui c'è ancora luce perchè questa sala è alimentata al momento da un sistema di alimentazione indipendente, che scatta in caso di emergenza. Tuttavia la sua potenza basta a malapena per questa sala.
Vorrà dire che dovremo accontentarci. Per caso ci sono stati danni ai motori o ai sistemi elettrici di navigazione?
Al momento sembra procedere tutto bene e anche senza luce sulla nave, se continuiamo a navigare potremmo riuscire ad allontanarci dalla tempesta. Al momento però non possiamo stabilire con correttezza la situazione, dovremo aspettare. Piuttosto ragazzino, si può sapere chi sei?
A quella domanda Negi gli lanciò un sorrisetto un pò scherzoso e disse:
Può considerarmi un passeggero ansioso di risolvere questa situazione ed arrivare a terra.
Detto questo, Negi si avvicinò agli oblò del ponte di comando ed iniziò a scrutare il mare che si intravedeva in mezzo alla fitta pioggia, sperando di riuscire a vedere qualche segno di miglioramento nel clima circostante, ma le sue speranze erano alquanto vane e la sua preoccupazione aumentò quando si accorse di un fatto strano: le sue mani non stavano tremando. Erano appoggiate contro il vetro dell' oblò, eppure non sentiva nulla a parte il freddo del vetro. Normalmente l' intero corpo di una nave, mentre naviga, vibbra a causa del movimento del motore, delle eliche e dell' attrito con l' acqua, ma ora quella vibrazione che faceva tremare l' intera nave era sparita.
O no. Se smette di tremare può significare solo una cosa...
In quel momento l' urlo di un marinaio che indicava un monitor interruppe i pensieri di Negi.
Capitano, i moroti si sono fermati.
Appunto. Proprio quello che era meglio evitare.
Negi si riavvicinò quindi al capitano e disse:
A quanto pare il fulmine deve aver danneggiato anche i sistemi elettrici che alimentano i motori. Capitano, i dati del pilota automatico sono ancora funzionanti?
Si, il pilota automatico funziona, ma senza motori andremo alla deriva.
Che lei sappia è possibile convogliare l' energia dell' impianto d' emergenza verso i motori per riattivarli?
Sarebbe possibile farlo, ma se lo facessimo questa sala resterebbe senza corrente e anche se i motori partissero non potremmo governare la nave, andando comunque alla deriva.
Maledizione. Senza corrente siamo fregati, e alla scuola di magia non mi hanno mai insegnato come riparare un circuito elettrico o un motore. Conosco solo le basi che ho letto dai libri nella biblioteca dell' istituto. Eppure bisogna trovare una soluzione.
Mentre pensava, Negi tornò a fissare il mare di fronte a se ed i fulmini che attraversavano il cielo.
Un altro fulmine? No, sarebbe troppo pericoloso. Potrebbe distruggere tutta la nave. E poi come faremmo a richiamare un fulmine? No, idea scartata. Usare l' impianto elettrico di emergenza è impossibile ed il resto della nave è al buio. Come si potrebbe fare ad ottenere energia per alimentare i motori?
In mezzo alla confusione, Negi si lasciò andare su una sedia lì vicino e stando seduto cercò di concentrarsi, ma la confusione circostante non era per niente di aiuto.

Volete fare meno casino!!!
Nel sentire quell' urlo, tutti attorno a lui si bloccarono, per poi tornare ai loro compiti facendo meno rumore possibile.
Ora va meglio. Pensa Negi, pensa...Se non si trova una soluzione alla svelta rischiano la vita anche tutti i passeggeri, e se usassimo le scialuppe di salvataggio con questo mare agitato colerebbero a picco appena toccata l' acqua. Pensa dannazzione!
Improvvisamente Negi spalancò gli occhi ed un sorriso si dipinse sul suo volto. Alzatosi di scatto, si diresse a grandi passi verso il capitano e disse:

Capitano! Dove si trova la sala macchine?



 
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CAT_IMG Posted on 14/7/2010, 23:02
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.:Allenamento: Post III:.
Ora che la confusione attorno a lui era diminuita, Negi riusciva a pensare con più lucidità ed infatti alla fine riuscì ad arrivare ad una soluzione per ovviare al problema della mancanza di corrente per alimentare i motori.
Capitano, dove si trova la sala macchine?
Quella domanda lasciò alquanto spiazzato il capitano, consapevole del fatto che così come il resto della nave, anche la sala macchine era al buio.
Bhe, la sala macchine è situata due piani sotto di noi. Per arrivarci dovresti continuare a scendere le scale che ti hanno portato qui dai piani superiori e poi però dovresti riattraversare oltre metà nave poichè i motori sono a poppa. Tuttavia andare lì ora è inutile ragazzino. Sarà buio anche lì e fa molto caldo. Solitamente neanche l' equipaggio vi scende durante la navigazione.
Anche se è buio ci sono sempre le bande fluorescenti, e per quel che riguarda il caldo non si preoccupi, sarà un problema mio. Piuttosto, ho bisogno di una delle vostre ricetrasmittenti. Ho visto alcuni dei suoi marinai usarle i giorni scorsi mentre si trovavano in vari punti della nave. Ho bisogno di un filo diretto per parlare con lei e quelle trasmittenti non necessitano di alimentazione elettrica esterna.
Inizialmente spazientito dal comportamento di Negi, alla fine il capitano fece segno ad un suo subordinato di avvicinarsi e porse la sua trasmittente a Negi, il quale senza aspettare altro corse fuori dalla sala, sorridendo nel sentire il capitano urlare:
Vedi di non danneggiarmi ulteriormente la nave tu!!!
Percorso tutto il corridoio, Negi giunse alle scale e le percorse per l' equivalente di due piani, sino a ritrovarsi nell' ennesima sala buia, la cui unica fonte di illuminazione, se così può essere definita, erano le bande fluorescenti che arrivavano sino ad una spessa porta di metallo.
Ecco, da qui inizia il corridoio.
Cercando di fare leva col proprio corpo, Negi abbassò la rigida maniglia della porta blindata, che si aprì a mostrare un corridoio la cui fine si perdeva nel buio.
Bene, e ora da qui sempre dritto sino alla sala macchine. Però è strano, non c'è tutto il caldo che aveva detto il cap...
Ahia!!! Dannazzione che male.
Sfortunatamente al buio Negi non potè vedere bene come fosse fatto il corridoio, e non si rese conto che lungo le pareti scorrevano dei tubi provvenienti dall' area dei motori e che tali tubi erano incandescenti. Dettaglio che scoprì nel momento in cui, imboccato il corridoio, si appogiò per un istante contro i tubi pensado ci fosse una semplice parete.
Ecco di quale calore parlava. Poteva specificare che se si toccano le pareti si è fregati.
Cercando di non passare accanto ai tubi, Negi iniziò nuovamente a correre, seguendo come unica indicazione la banda fluorescente in basso a destra lungo il corridoio, fino a che non lo condusse in un' ampia sala, grande almeno 3 volte il ponte di comando, che a causa del calore emanato dai tubi sembrava più una sauna che altro. Questa volta però Negi fu fortunato, infatti la sala non era totalmente al buio, ma vi era un pò di illuminazione provveniente da alcune luci rosse di emergenza, che probabilmente si erano accese con l' arrivo del black-out. Giunto quindi a destinazione, Negi prese la trasmittente e disse:
Capitano, sono arrivato nella sala macchine. Ora ho bisogno che mi lei mi indichi dove si trova il generatore che alimenta i motori e come è collegato ad essi. E per favore, non sorvoli sui particolari come ha fatto per i tubi incandescenti.
Tubi, quali tubi?...Ah, quei tubi incandescenti. Scusa, ma di solito non è il capitano in persona ad occuparsi dei motori e della manutenzione di quella sala. Comunque, ora che sei nella sala macchine dovresti vedere, dando le spalle al corridoio da cui sei entrato, che le pareti di destra e di sinistra sono arcuate verso l' interno. Quelle sono le parti delle turbine che si vedono da dove sei tu. Sulla parete di fondo invece c'è un grosso pannello con varie spie ed un monitor, e ai lati del pannello partono due grossi cavi che al centro della sala si separano e vanno ogniuno verso una delle turbine. Al momento però quei cavi sono inutili, in quanto il generatore dietro il pannello non ha più alimentazione.
Per l' alimentazione me ne occupo io. Lei pensi solo a governare la nave quando ripartiranno i motori.
Detto questo, Negi si diresse al centro della sala, facendo attenzione a non inciampare su qualche tubo o cavo, fino a che non ebbe identificato i due cavi elettrici menzionati dal capitano. Per riuscire ad agire meglio, si sedette per terra ed iniziò a riflettere.
Il problema è l' assenza di energia elettrica. Fortunatamente il nostro corpo è continuamente attraversato da elettricità, ossia gli impulsi nervosi che attraversano il sistema nervoso. L' unico inconveniente che è essi sono a basso voltaggio. Dovrei riuscire ad aumentare tale voltaggio potenziando con la magia gli impulsi nervosi e poi fare in modo che tale energia si convogli nei cavi. C'è chi usa la magia per potenziare il suo corpo, i onon dovrei fare altro che aumentare la potenza dell' elettricità. C'è il rischio di finire arrostiti, ma almeno se ci riesco non ci sarà pericolo per i passeggeri. Prima però devo fare una prova.
Restando seduto, Negi chiuse gli occhi e congiunse le mani, per poi iniziare a concentrarsi sulla magia che permeava il suo corpo, cercando di convogliarla lungo il sistema nervoso del suo corpo, sino alle mani. Restò in quella posizione per alcuni minuti, cercando di concentrarsi e al contempo di non correre elevati pericoli. Infine, iniziò a sentire il suo corpo leggermente più freddo del solito, ma quando aprì gli occhi notò che sottopelle erano visibili dei lineamenti luminosi, che davano alle sue mani una lieve fluorescenza elettrica.
Bene, sembra che stia funzionando.
Tuttavia, quando provò a distaccare le mani, una scarica elettrica simile ad un piccolo fulmine si andò a formare non appena separò tra loro le dita, percorrendo lo spazio tra di esse ad incredibile velocità, sparendo immediatamente con un sonoro "Zapp" che fece perdere la concentrazione a Negi, il quale smise di convogliare la sua magia e le mani tornarono normali.
A quanto pare funziona, ma meglio che lo faccio senza avvicinare tra loro le parti del corpo, se non voglio far partire un' altra scarica. E ora pensiamo ai motori.
Restando seduto a terra, Negi pose le mani sui due cavi elettrici, chiusegli occhi e ricominciò a concentrarsi, questa volta però senza limitare la sua magia ma lasciandola fluire liberamente, in quanto per riattivare i motori avrebbe avuto bisogno di una potenza maggiore rispetto a quella di poco prima. Come durante l' esperimento precedente, sentì il suo corpo farsi più freddo, come se stesse raccogliendo la sua energia vitale per alimentare la magia, invece che essere essa una cosa a parte. Quando infine si sentì pronto, liberò tutta in una volta l' energia accumulata, sentendo sotto le sue mani i cavi dell' elettricità che vibravano. Stranamente però non avvenne uno dei timori che Negi temeva. Pensava infatti che il rilascio della corrente nel suo corpo lo avrebbe lasciato senza forze per lo sforzo, ed invece senti immediatamente il suo corpo rinvigorirsi e farsi più caldo. Quando infine iniziò a sentire il rumore delle turbine che si riavviavano grazie al ritorno in funzione del generatore, Negi si decise ad aprire gli occhi e per lo stupore saltò in piedi facendo dei passi all' indietro, sorprendendosi della velocità con cui si era mosso. Nonostante fosse ancora buio, attorno a lui vi era un diffuso alone di luce giallignola, simile a quella che aveva visto quando il fulmine si era abbattuto sulla nave. Cosa che però lo lasciò senza fiato fu notare che tale luce provvenia dal suo corpo. Non però attraveso i filamenti nervosi, bensì dalla sua stessa pelle, che riluceva come se fosse una lampadina. I mutamenti però non erano solo quelli, infatti notò con immenso stupore che i suoi capelli avevano cambiato colore e si erano allungati, per non parlare del cambiamento improvviso che avevano subito le sue mani, le quali ora sembravano presentare qualcosa di simile a degli artigli al posto delle dita.

Ehi, questo non era previsto. A quanto pare invece di potenziare gli impulsi elettrici con la mia magia, è stata essa stessa a mutare e prendere le sembianze dell' elettricità, mutando di conseguenza l' intero corpo. Spero solo che questo non abbia qualche ripercussione negativa. E se anche ce ne fossero, sinceramente al momento non mi interessa. Questa cosa è troppo bella. Al momento sembra che sia cambiato solo il mio aspetto e forse la mia velocità e capacità di usare la magia sotto forma di corrente, ma chissà quali altre novità possono esserci.
Ora però è meglio non pensarci. C'è altro a cui bisogna pensare, come ad aiutare gli altri passeggeri, anche se questo potrebbero farlo i membri dell' equipaggio. Sarebbe compito loro, si si!!!

Senza aspettare altro tempo, Negi rimise a riposo la sua magia, e con essa ritornò normale anche il suo aspetto.
E ora dritti sul ponte.
Senza perdere tempo imboccò nuovamente il corridoio sino alle scale, per poi salirle ed arrivare sino al ponte di comando, facendo irruzione nella sala.
Capitano, come procede il funzionamento dei motori? Ci sono problemi?
Problemi? Stranamente non ce ne sono stati, a parte che il black-out nel resto della nave continua. Ma a quello si può provvedere una volta arrivati a destinazione. Piuttosto, come hai fatto a riavviare i motori?
Su quell' argomento è meglio sorvolare. Pensiamo ad uscire a questa tempesta ed arrivare a destinazione.
E detto questo, Negi uscì dal ponte di comando e si diresse pian piano sino ad una delle porte per uscire sul ponte panoramico, in attesa che la tempesta cessasse e si potesse nuovamente vedere il cielo sereno.




 
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CAT_IMG Posted on 14/7/2010, 23:28
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SPOILER (click to view)
Molto carino 10 punti e potere appreso.
 
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