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| Sensazione sofficie sotto tutto il corpo, un materasso, la testa reclinata da un poderoso cuscino. Delle mani candide che carezzano tutto il corpo, stanno stendendo qualcosa e stringendola leggermente. Odore di gelsomino e cocco... probabilmente il secondo è il profumo della padrona dalle mani candide. Una sensazione calda molto avvolgente e delle fitte al petto e al braccio destro: sono rispettivamente febbre e dolore. La mente da nera si fa bianca e si fa chiara la posizione del corpo stesa su un lettino, bendaggi che vengono cambiati e attenzioni da parte di un'infermeria e qualche altro dottore nella stanza. La finestra è aperta e fa assaporare una leggera brezza matuttina molto fresca che allieva le fiamme che invadono il corpo. Gli occhi si aprono leggermente formando una fessura che lascia trasparire gli occhietti rossi, lucidi e leggermente lacrimosi. Dottore! Dottore! Il paziente è sveglio! Uh? Ummm, si sta riprendendo conoscienza... Ehi ragazzo! Mi senti? Riesci a sentirmi? Cheshire vedeva molto sfocato e mise a fuoco solo dopo alcuni secondi la figura del dottore che gli stava praticamente faccia a muso... D.. Dove mi trovo?... Uff... Meno male... Pensavo per il peggio ragazzo! Uno studente ti ha portato qui che eri ridotto un colabrodo! Sei stato K.O. per un'intera settimana! Al momento è ancora impossibilitato a muoversi, le ferite potrebbero riaprirsi facilmente se non sta a riposo ancora per parecchio tempo... Nyao... Nyooo odio stare fermo... Nyon posso giocare neanche con i miei gomitoli di lana? Nyeeee... Nyeeee... Gh! Nyeeee.... Cheshire singhiozzava sia per il rammarico di non poter giocare sia perchè effettivamente il dolore per le ferite da poco stabillizzate cominciava a farsi sentire... Non si preoccupi, sua sorella le farà visita a breve e io sono l'infermiera addetta alla sua cura. Spero di poterla far stare tranquillo per tutta la sua permanenza in infermeria. L'infermiera era un ragazza dai capelli neri e occhi azzurri, sorrideva e cercava di acclimatare Cheshire intento nel non piangere; la mano destra dell'infermiera reggeva una cartellina mente la sinistra cominciò ad accarezzare dietro l'orecchio il gattone che si riprese un pò dandosi a fusa gratuite fra le ridacchiate dell'infermiera. Poi la porta della stanza si spalanca di botto e un'ansimante suora che tutti noi ricordiamo, mezza lacrimosa e mezza fuoriosa si lancia sul suo caro fratellino portandogli le braccia al collo e stendodosi su di lui, procurandogli un mix devastante fra felicità e dolore... ONII-CHAAAAAAAAN! WEEEEEEEEEEEEEEEEEE! Lacrimoni per i due gattoni: da un lato felicità e gioia e dall'altro lancinanti e atroci fitte nonchè salto acrobatico della maggior parte dei punti di sutura! Nee-chan... ugh... nyo... Voce rauca e sommessa fra lacrime copiose. Felicia, resasi conto della situazione, si rime in ordine si scusò col dottore e l'infermiera per l'irruenza per poi invitarli gentilmente a lasciarli soli. Fratello e sorella si scambiarono qualche amorevole fusa per poi passare al racconto della notte di luna piena dove Cheshire si era scontrato con Logan. L'aver ottenuto le code e la loro peculiarità di avere le proprietà del metallo. L'aver preso pizzoni inauditi ma aver fatto conoscienza con uno degli studenti che non lo trattavano da Ibrido. In tutto questo Felicia era sorridente e annuiva a Cheshire, sembrava tranquilla e felice, poi con lo stesso sorriso ammollò un MEGATON CAT FIST in testa a Cheshire. Maledetto gattaccio spelacchiato che non sei altro! Mi hai fatto prendere un colpo! NYAAAAAAAO! NYEEEEEEEEE! Felicia si mise a piangere, Cheshire ci mise quasi un quarto d'ora a farla calmare e dirgli che andava tutto bene. Poi Felicia gli mise un rotolo davanti al muso lanciando un occhiata davvero poco rassicurante... Nyao... siccome non hai nulla da fare... la solita routine... 3 settimane... quante sono quelle di convalescenza... nyaoo... ora che sai combattere è il minimo che tu impari qualche cosa! Hai le solite 3 settimane per impare questo Jutsu: o ci sei o rimani come sei... Nyao... Felicia si allontanò dal fratellino e poi imboccò l'uscita della stanza chiudendosi la porta dietro le spalle, Cheshire sapeva cosa voleva dire la frase di Felicia: 3 settimane per portare a termine il compito, o ce la fai o rimani fuori di casa... un piccolo ricordo della vita da orfani... ma giusto...
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