| Si sentiva potente, si sentiva stranissima. Il lupo non le fece più paura o quasi, poichè sembrava temere la sua forma demoniaca, quasi sapesse che era una cretaura oscura. Le sue ali erano ripiegate dietro la schiena, le sembrava di sentire qualcosa provenire da essi, come una sorta di richiamo. Il suo istinto le diceva che era capace di ogni cosa. Osservò con cura le sue braccia, non aveva mai notato quelle squame, o forse erano spuntate con la pubertà. In effetti non ricordava di essersi più trasfomata in quel modo da quel lontano giorno. Un pò perchè voleva far parte della comunità umana, e un pò perchè si rifiutava di essere un demone. Si era sempre sentita diversa e non voleva più esserlo. Poi in quella scuola imparò che non era un male essere un demone. Conobbe ragazzi come lei, e si sentì finalmente parte di qualcosa. Fece schioccare la coda sul terreno, ridacchiando felice, mentre si ossevava braccia, gambe e la coda che portò in avanti, toccandola. La cosa che più la colpì erano le ali, che sentiva benissimo come parte del proprio corpo. Provò ad allargarle, e si aprirono in uno scatto goffo, proprio come un bambino che voleva correre, ma non ne era del tutto capace. Urtarono contro il tronco di un albero, e capì che erano robuste, anche se dall'aspetto potevano sembrare impalpabili, quasi come del fumo nero. Invece erano dure e anche pesanti. Ops, mi sa che mi conviene allenarmi prima di usarle del tutto. disse notando come la corteccia si era incrinata sotto il tocco delle sue ali. Allungò una mano per provare a toccarli e successe qualcosa di straordinario, sentì nella mano una sorta di energia che l'attirava, come due calamtie, la mano si sentiva attratta dalle piume e viceversa. In modo quasi magico le sue dita si fusero con una piuma e tirandole fuori un pò spaventata, notò che adesso nelle mani aveva qualcosa. Aprì il palmo e notò che il fumo addensandosi divennero degli shuriken neri e robusti. Wow. era stupita e felice di scoprire quella novità che avrebbe potuta aiutarla nello studio e ad inserirsi in quella nuova scuola. In quel momento capì che non doveva odiare il proprio corpo e la propria natura demoniaca. Capì che il suo essere poteva farle scoprire mille cose nuove, che la sua natura poteva essere solo un vantaggio per lei. Si decise finalmente ad usare la sua natura per diventare più potente, e di usare quello che inizialmente odiava ai suoi scopi. Non poteva sapere che da lì a qualche altro giorno o mese avrebeb poi amato la sua natura. Il lupo era rimasto lì a guardarla, forse stupito e incuriosito quanto lei. Lilith lanciò uno di quei shuriken contro il lupo, in modo che roteasse e si conficasse nella corteccia di un albero vicino a lui. L'animale spaventato dall'oggetto volante e dal cupo suono dell'impatto si voltò e corse via, per il gran sollievo di Lilith. Dopo la fuga del animale, Lilith andò a prendere quei strani shuriken, li tirò fuori dalla corteccia e li osservò attentamente, passando il dito sulla superficie. Dopo qualche minuto lo Shuriken perse consistenza e svanì, subito dopo le sembrò di sentire un peso piccolo in più alle ali, e notò che si riformò una piuma. Grazie a quel lupo ho scoperto come attivare la mia vera forma. Quasi quasi domani gli porto del cibo, per lei e il suo cucciolo. Rimase in quella forma e a passi veloci e ampi si diresse verso un piccolo lago artificiale che si trovava lì nelle vicinanze, dove lei andava spesso per passare del tempo libero da sola. Voleva assolutamente vedersi specchiata. Così dopo qualche minuto di corsa arrivò ai pressi di quel piccolo lago e si chinò verso lo specchio d'acqua e notò che il colorito della sua pelle sembrava più scuro del solito. Notò anche le sue corna spesse e robuste sulla testa, i suoi grandi occhi dorati, dalla pupilla stretta come quelle dei gatti. Si toccò il viso, le corna e i capelli che rimasero normali, tranne le due antennine che non stavano mai al loro posto. Allargò le ali dietro la schiena, due grosse ali scure, sembravano riscucchiare la luce attorno a sè. Somigliava molto a suo padre, e lei in quel riflesso lo rivide. Il suo viso divenne triste nel ricordare il suo sorriso triste mentre le carezzava la testa. Ricordava benissimo la sua espressione stupita mentre la osservava, con il senno di poi, aveva intuito il filo di emozioni di quel uomo che le aveva dato la vita bioogica. Stupore, felicità, persino tenerezza, ma anche rammarico, e uno strano sentimento di ribellione dentro di sè, come se fosse combattuto tra due decisioni molto grandi. Sospirò sollevandosi in piedi, mentre credeva che fosse tutto frutto della sua immaginazione. Voleva specchiarsi tutta, così decise di provare a usare quelle due enormi ali, le sembrava si sentirlo nel suo istinto che poteva farlo. Spiccò un salto in alto e mosse le sue ali, le sembrava un pò faticoso all'inizio, ci fu una folata di vento, e grazie a quella folata di vento si alzò ancora un pò in aria. Capì che doveva rendersi amico il vento, l'aria che la circondava, così battendo le sue enormi ali creò una corrente ascensionale, che lei sfruttò lasciando che lde sue piume si dilatassero e assorbissero l'energia di quel vento che la fece sollevare da terra. Esultò, un grido di giubilo. Arrancava un pò a fatica, ma poi capito bene il meccanismo volava in orizzontale, sul pelo dell'acqua specchiandosi nelle acque del lago. Era felice stranamente felice di quello che stava facendo. Si sentiva libera, si sentiva così leggera. Da piccola osservava spesso gli uccellini e li invidiava, e adesso poteva anche lei volare come loro. Certo, non era ancora così esperta, quindi volava bassa, ma la sensazione era ugualmente meravigliosa. Si sollevò di nuovo in volo verticale, voleva provare a usare di nuovo i suoi poteri, così come prima afferrò una piuma e creò di nuovo tre armi di piccola taglia, somigliavano molto a dei pugnali. Li lanciò dritti davanti a sè, e poi li rincorse in volo, ridendo felice, per poi riafferrarli quando li ebbe raggiunti, facendoli sparire dalle mani. Mentre volava si abbassò di quota toccando la superficie dell'acqua con la mano. Roteò su se stessa e poi sciolse la trasformazione con un n uovo grido di giubilo, per poi tuffarsi nel lago.
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