| Diciamocelo chiaro e tondo, tra tutti i nemici del genere umano, la più fatale e odiata in assoluto è la noia. Il terrore stesso della morte deriva dal presupposto che morti si rimane nel buio del nulla senza poter fare niente, il che porterebbe alla pazzia qualsiasi entità esistente. Tuttavia la noia può fare anche miracoli se usata nel modo giusto, come in quel momento SHiroi. Fallito il tentativo di svagarsi con una rivista costruttiva, tantomeno l'incontrare Sunday, aveva iniziato a leggere il contenuto del rotolo che aveva recuperato pensando a torto che potesse essere motivo di svago. Aveva realizzato che si trattava di un rotolo basato sul ninjutsu, come suggeriva anche la scritta sopra di esso, e che ne conteneva il metodo di apprendimento di uno dei più infimi in assoluto, qualcosa di livello tre semplicemente inutile. Mhmmm... evocare armi e oggetti in un luogo che si conosce particolarmente bene. Se ho capito tutto la dinamica è questa: un oggetto molto legato ad una persona o utilizzato da questa riceve automaticamente tracce di energia lasciate dal contatto col combattente. Questo significa che seppur molto debole si crea una sorta di legame con l'oggetto in questione, un pò come il legame del dna delle persone. Quindi, partendo dal presupposto che la mia spada abbia la mia stessa energia, dovrei poter creare un legame abbastanza potente per poter effettuare un evocazione. Non posso evocare solo due oggetti: quelli che non so dove sono, perché bisogna tenere a mente il luogo da dove essere evocati, e quelli che non sono miei, perché non hanno alcun tipo di legame energetico con me. Il ragionamento era piuttosto azzeccato, tra l'altro sebbene fosse un ninjutsu molto facile da apprendere celava dietro di sé meccaniche per nulla semplici. Già il solo fatto di poter evocare qualcosa era piuttosto lontano dalla percezione umana della manipolazione energetica. Spazio e tempo erano le uniche cose impossibili da manipolare, per cui nonostante la semplicità quel ninjutsu non era niente male. Molto carino... se imparo ad utilizzarllo potrei evocare Morgan ed usarla per evadere da questo postaccio, non è affatto un'idea malvagia, certo poi avrei altri guai ma l'importante è non farsi prendere, tanto ora mi hanno beccato solo perché quel fulmine mi aveva stordito, io corro molto più veloce di loro! Balzò in piedi con entusiasmo, visibilmente la voglia di fare gli era tornata, tutto grazie alla noia che vli aveva permesso di utilizzare il suo cervello per studiare. Chi l'avrebbe mai detto? Mise le braccia conserte, iniziando a concentrarsi. Molto bene... Morgan è una spada con il fodero nero, la ricordo bene sia nei colori che nelle forme... credo di aver capito cosa intendono per "legame", riesco perfettamente a vedere la mia spada nella testa, è un buon inizio. Ora devo collocarla in uno spazio effettivo, se non so dove si trova non posso estrarla. Di solito la lascio di fianco alla scrivania, appoggiata vicino al grosso pupazzo di Orihime a grandezza naturale con bocce vere. Mi piace sapere che le mie armi sono in buona compagnia... ehehehe coff coff... ok ok non devo distrarmi. D'accordo. Spada, pupazzo, scrivania, parete... la vedo, la vedo chiaramente ora... Allargò la mano destra all'infuori, leggermente aperta ma non molto, circa la grandezza necessaria per poter impugnare una spada. L'energia prese a fluire nella sua mano, concentrato, era molto concentrato, con il giusto equilibrio di immaginazione ed energia ce l'avrebbe fatta. Era pronto. Sgranò gli occhi. Ninjutsu numero tre. richiamo di munizioni e di armi! L'energia arrivò al palmo della mano, esplodendo in una nuvola di fumo bianca, nella mano di Shiroi c'era effettivamente qualcosa, ma non la sua Morgan... stringeva tra le mani il pupazzo di Orihime! Nooooooo maledizione! Mi sono deconcentrato?! Ma come è possibile?! Pensavo a Morgan, le mia spada, lei era solo un contorno! Ad un tratto un lampo gli attraversò la mente e si ricordò di un dettaglio non trascurabile. Quando mi hanno portato qui avevo Morgan, quindi me l'hanno sequestrata... sicuramente non è in camera mia, chissà dove l'hanno portata! Logico che non riesco ad evocarla! Maledizione! Cadde a terra sbattendo la fronte mentre si reggeva il cocomero tra le mani. Quel giorno sembrava non andargliene una giusta.
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