[Allenamento] Contro natura, Abilità Extra Immunity

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CAT_IMG Posted on 23/6/2010, 16:17
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“Sin dall’alba dei tempi ogni scrittura, ogni leggenda, ogni storia raccontata da chissà chi per strada dipingeva i vampiri, antiche e meravigliose creature, come esseri deboli alla luce proiettata dal Sole sulla Terra. Questa debolezza è sempre stata fonte di vergogna per una razza nobile come quella vampirica che poteva vantare di poteri ben superiori rispetto a quelli degli uomini ma, a quanto pareva, anche di debolezze incredibilmente stupide. Ovviamente non per niente erano chiamate creature della notte, visto che era da essa che traevano la loro forza ma da secoli avevano combattuto per trovare un rimedio per impedire che si carbonizzassero alla luce del sole e chiunque ci fosse riuscito sarebbe diventato sicuramente uno dei vampiri più importanti, colui che aveva finalmente reso quella razza perfetta, in grado di sconfiggere definitivamente gli umani…”
Chiuse il libro con un gesto rapido, producendo un rumore secco allo scontro fra le due pagine. Il libro che teneva in mano era uno dei tanti della sua collezione: “Forze e debolezze razziali”. Non si ricordava nemmeno dove lo aveva trovato ma non poteva accettare che un libro del genere mancasse all’appello quindi era d’obbligo comprarlo e alla fine si era rivelato più utile del previsto. Lui non era un vampiro puro e sinceramente non conosceva le debolezze di quella razza. Aveva cominciato a preoccuparsene pochi giorni dopo essere diventato tale creatura, accorgendosi come alla luce la sua pelle si seccava pericolosamente, tornando normale non appena trovava una zona più scura. Lì aveva capito che se voleva evitare di rimanerci secco nel modo più stupido possibile era meglio acculturarsi un po’ su cosa sapesse fare e non sapesse fare quella strana razza. Era venuto a sapere durante la sua permanenza in quell’accademia che diversi vampiri erano in grado di resistere senza problemi alla luce del sole senza quella stupida crema che passavano ogni mattina. Doveva scoprire ad ogni costo come fosse possibile una cosa del genere perché era ora di liberarsi di quella terribile crema che lo faceva sembrare uno di quei culturisti nelle spiagge, più unti delle patatine fritte. Era sdraiato sul letto e teneva tra le mani un nuovo libro, scolastico stavolta, che parlava di particolari abilità razziali in grado di annullare le alcune debolezze della suddetta razza. Non c’era scritto come si acquisivano ma si facevano alcune ipotesi e tra di esse c’era lo sforzare il proprio corpo a resistere alla luce finchè non si fosse abituato da solo. Certo era rischioso ma le altre ipotesi erano decisamente più stupide della prima che fra tutte sembrava la più sensata. Ok era deciso, avrebbe allenato il suo fisico in modo tale da resistere al sole e finalmente liberarsi di quella piaga di debolezza che lo affliggeva e se non ci fosse riuscito il bidello avrebbe dovuto raccogliere un bel mucchietto di cenere. Si alzò dal letto, era già vestito fortunatamente ed erano circa le due, una delle ore più calde della giornata, meglio per il suo allenamento, male per il suo fisico. Si diede una sistemata per quanto possibile ai capelli per poi lavarsi la faccia, guardandosi allo specchio con le palpebre appesantite per il tanto leggere. Era mezzo addormentato a dirla tutta e se non ci fosse stata quell’acqua fredda a svegliarlo probabilmente si sarebbe addormentato sul lavandino e ci sarebbe rimasto tutto il resto della giornata. Prese l’asciugamano uscendo dal bagno, asciugandosi gettandolo poi sul letto. Non serviva portarsi nulla, bastava lui e…ah, la crema! Almeno nel tragitto verso il posto che si era prefissato per l’allenamento non si sarebbe ridotto ad un mucchietto di cenere. Ne era già pieno ma un flacone di riserva non poteva che essere utile. Si diresse alla porta dando un ultimo sguardo alla stanza ridotta un macello per poi aprire e richiudere dietro di lui. Lo aspettava una bella camminata attraverso tutta l’accademia dato che il tempietto si trovava dalla parte opposta ai dormitori e nell’uscite Logan si accorse che, almeno grazie alla crema, la giornata era decisamente soleggiata ma il forte caldo era mitigato da un leggero venticello che attraversava gli edifici, generando degli inquietanti ululati. Camminando sulla strada di un marmo irrealmente bianco scostò lo sguardo verso le finestre dell’edificio principale dell’accademia, scorgendo alcuni ragazzi dalle finestre intenti a fare lezione su chissà quale stramba materia. Erano poche le materie convenzionali in quel posto. Entrarci non significava mettersi a studiare storia, matematica, italiano o almeno non solo quello. Alcuni ci rimanevano di sasso nel sentire “io sono il professore di tecniche d’assassinio” ma ormai dopo tutto quel tempo era diventata normale routine. Dopo un altro rapido sguardo, accorgendosi che alcuni studenti lo guardavano decisamente male, sposto gli occhi sull’orologio che segnava le due e un quarto e lui era solo a metà strada e con il passo che teneva ci avrebbe impiegato almeno altri 10 minuti prima di arrivare. La giornata era lunga che senso aveva andare di fretta e poi non c’era nemmeno qualcuno con cui fare il figo, una vera noia insomma. Passò vicino al refettorio per poi girare intorno alla palestra attraversando la stradina tra quest’ultima e l’auditorio proseguendo poi dritto fino al piccolo pezzo di terra vicino al tempietto. Fortunatamente lì, grazie agli alberi, l’ombra non mancava e nel caso fosse stato necessario sarebbe entrato nel tempietto. Finalmente era pronto, doveva solo attendere che la crema non facesse più effetto, cominciando il suo allenamento di irrobustimento del fisico contro quella stupida debolezza contro il sole. Se ci fosse riuscito…bè se ci fosse riuscito sarebbe stato ancora più figo di prima e avrebbe potuto smettere di dormire dentro quella polverosa bara per paura la mattina di essere colpito dai raggi del sole e per la prima volta, colpito da un raggio avrebbe potuto muovere la sua dorata chioma. Era una cosa che voleva fare da tanto, senza addosso quella melmaccia data dall’accademia.

Bene…cominciamo!
 
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CAT_IMG Posted on 23/6/2010, 23:06
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Era vestito ancora con la solita divisa studentesca: nero piena di strani motivi. Non che l’amasse molto, preferiva la sua personalizzata ma sembrava che a scuola cose del genere non fossero molto gradite quindi era stato costretto a portare quella ordinaria, di cui sistematicamente si liberava per poter indossare la sua, ogni volta ne avesse la possibilità. Quella mattina però, forse per fretta o forse perché non aspettava altro se non riuscire a resistere al sole, si era completamente dimenticato di indossarla e non si poteva dire che non ne avesse la possibilità dato che lì intorno non passava nessuno a quell’ora. Chi nelle classi, chi a dormire, forse era l’unico scemo ad ammazzarsi di caldo al tempietto. E si era pure reso conto che quella stupida crema faceva più effetto del previsto.
Dannazione queste creme sono potenti. Saranno 20 minuti che sto al sole e ancora non sento nulla. Dovrei cercare dell’acqua, forse qui vicino mi pare ci fosse una piccola fontana … se c’è meglio per me, mi darò una sciacquata liberandomi di questo schifo.
Detto fatto si alzò da terra, dandosi una battuta sulla divisa per far cadere la polvere per poi stiracchiarsi notando che non aveva sudato nemmeno un po’. Che anche quello facesse parte delle incredibili abilità dei vampiri? Non sudare al sole? O magari era la crema. Ma quante cazzo di cose faceva quella crema? Inibiva pure la sudorazione? Sperava un giorno di non risvegliarsi impotente a causa di quella roba.
Vediamo la fontana dovrebbe essere dietro al tempietto …
Aggirò lentamente la piccola costruzione, accorgendosi che effettivamente una fontana c’era, ma era abbastanza piccoletta, di quelle classiche con il beccuccio incurvato verso il basso e il corpo in cemento. Bene ora bastava mettere le mani sotto e rapidamente sciacquarsi il volto … che sarebbe successo? Sperava vivamente di non finire come un mucchio di polvere in un nanosecondo, cioè doveva avere almeno qualche secondo di tempo prima di finire in pezzi no? Lo sperava vivamente ma finchè non avesse provato non lo avrebbe scoperto. Un solo gesto, rapido e secco. Portò velocemente le mani sotto l’acqua per poi lanciarsela sul volto, bagnandolo. Fu un attimo e la pelle bagnata divenne rovente come se fosse stata messa dentro al fuoco. Un dolore lancinante lo colpì al volto e alle mani in ogni loro anfratto, niente veniva tralasciato, tutto doleva. Persino i lobi delle orecchie andavano a fuoco.
CAZZO! Non pensavo facesse così male! Cazzo cazzo! Brucia!
Cercando di coprirsi il più possibile con la giacca corse all’ombra degli alberi gettandosi letteralmente per terra, sperando che quello bastasse a calmare il dolore e per sua fortuna fu così. Quando fu diviso dalla luce del sole il dolore si placò ma le ferite da bruciatura sul corpo e sul volto rimasero. Si sdraiò a terra, a pancia in su, allargando le gambe e incrociando le braccia dietro la testa tirò un lungo sospiro. Sentiva le ferite guarire anche se a ritmo rallentato. Le bruciature lentamente sparivano facendo tornare la pelle come era prima, tra gli scricchiolii della pelle bruciacchiata che cadeva. Davvero era stata l’esperienza più brutta della sua vita nonostante fosse durata pochi secondi. Sembrava che qualcuno lo avesse gettato in una fornace lasciandolo cuocere come un pollo, possibile che i vampiri potessero essere così vulnerabili alla semplice luce solare? Eppure lui aveva visto alcuni girare liberamente senza una protezione addosso, come se non fossero stati nemmeno vampiri. Dicevano di non avere addosso la crema e vagavano sotto al sole come se per loro fosse stata acqua fresca. Perché non riusciva a farlo anche lui? Perché non riusciva a resistere a quegli stupidi raggi solari? Forse potevano farlo solo i vampiri purosangue? Lui non lo era e non poteva farlo? No, non avrebbe mai accettato di essere inferiore. Senza nemmeno pensarci si gettò di nuovo sotto al sole, alzando lo sguardo mentre già la sua pelle cominciava a sgretolarsi.
Se ci sei, ascoltami! Io non morirò! Riuscirò a resistere al tuo stupido sole! Da oggi camminerò a testa alta sotto quella lercia palla di fuoco! Vuoi punirmi perché sono diverso?! Avanti dillo no?! Dillo?! Oh Logan fai schifo perché sei un vampiro! Ma sai che ti dico? Che non l’ho deciso io! Cap … ito? N-non …
Male male male male. Sentiva le forze abbandonarlo, la pelle, tutto il corpo dolevano come se le fiamme dell’inferno le stessero consumando, non aveva nemmeno la forza di muoversi, di gettarsi nuovamente all’ombra. Aveva osato troppo? Doveva riposarsi di più? Rischiava di morire. Stava per morire consumato dai raggi di sole. Una morte peggiore, più stupida di quella non poteva esserci, davvero finiva così la sua storia? Non poteva crederci. Le forze continuavano a lasciare il suo corpo … svenne e tutto divenne nero.
 
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CAT_IMG Posted on 25/6/2010, 15:17
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Vedeva solo nero in quel momento, nero a sinistra, nero a destra, nero da tutte le parti. Era forse morto? Quella era la fine che facevano le persone quando morivano? Erano destinate al buio eterno? Senza più la possibilità di muoversi, di parlare, di fare nulla? Chiusi in una piccola scatola nera che racchiudeva la loro anima per sempre? O magari quello era solo il destino dei vampiri, forse Dio non li voleva in Paradiso gettandoli in chissà quale antro nascosto dell’Inferno oppure…
Oppure se apri gli occhi magari…
Aaah! Chi c’è?! Chi ha parlato?! Chi cazzo ha parlato?!
Visibilmente preoccupato Logan aveva riaperto gli occhi, alzando quel tanto che bastava la testa per potersi guardare attorno, cercando la fonte di quella voce così simile alla sua, anzi, uguale alla sua! C’era qualcuno con la sua stessa voce? Ciò poteva significare una cosa sola.
Si si, io sono te!
Apparve dietro di lui, incurvandosi in avanti, portando la sua faccia al contrario di fronte a quella di Logan. Aveva dipinto in faccia un sorriso così largo che sembrava che da un momento all’altro dovesse gli si dovesse strappare la bocca, però a differenza di Logan, i suoi capelli erano terribilmente ordinati, pettinati tutti da un lato e il suo vestiario era decisamente elegante. Indossava uno smoking, classico degli assassini, e come fiore all’occhiello teneva un’appariscente rosa rossa, impossibile da non notare tanto gonfiava il petto ogni volta che parlava. Si rimise in posizione eretta e Logan, dopo aver girato su se stesso, si rialzò anche lui. Erano perfettamente uno di fronte all’altro: uno elegante e l’altro…un scheletro?!
Smettila di guardare con quegli occhi incavati!
Che occhi incavati?! I miei occhi sono bellissimi e…
Finalmente aveva abbassato lo sguardo o almeno aveva dato un’occhiata al suo corpo. Ossa. Solo ossa. Niente carne, niente vestiti. Solo bianche e candide ossa. Rimase in silenzio per qualche secondo, contemplando quello scempio ad un monumento della bellezza, poi rialzò lo sguardo con tranquillità, sorridendo. O almeno quello avrebbe dovuto fare, ma con un teschio si capiva poco.
C’è un…motivo particolare che mi ha reso così? Per cui io ora sono uno scheletro?
Hmmmm…forse sei morto.
Seguì un nuovo momento di imbarazzante silenzio in cui l’uomo e lo scheletro si fissarono. Il primo rideva il secondo non si capiva cosa stesse facendo. Senza muscoli facciali non si capiva se fosse arrabbiato, felice, disperato. No muscoli facciali, no espressioni. Improvvisamente le mani dello scheletro schizzarono su quelle del ragazzo scrollandolo mentre Logan tirava indietro la testa urlando.
Ma che cazzo dici?! Non posso essere morto! Perché altrimenti qui non ci staresti solo tu! E poi…chi cazzo sei tu?!
Se devo dirtelo prima lasciami andare, mi stai stropicciando il vestito.
Detto fatto, le mani scheletriche scivolarono giù, come anche lo sguardo. Ora non serviva un genio per capire quanto fosse disperato. Era uno scheletro, in un posto tutto nero, insieme a se stesso, peggio di così poteva andare?
Io sono la tua parte umana.
Si peggio di così poteva andare.
Vedi, tu non sei un vampiro purosangue, ma questo lo sai no? Sei diventato vampiro a causa di quel segno che ti porti dietro sul collo. In principio eri umano ma quella maledizione ha soppresso la tua parte umana, cioè me, in questo brutto posto nero della tua testa. Quando dico che sei morto non sto dicendo il falso, o almeno non sei ancora morto. Il tuo corpo è ancora sotto al sole e si sta lentamente corrodendo come se qualcuno ci stesse gettando dell’acido. Sarà questione di una mezz’oretta ancora, forse venti minuti e sarai polvere al vento…una bella fine no?
Venti minuti! E sarebbe morto! Che doveva fare?! Che poteva fare?! Era andato lì per allenarsi a resistere alla luce del sole ma sembrava una cosa impossibile per un vampiro! Ma…non per un umano…
Quindi tu saresti la mia parte umana. Ed essendo parte umana dovresti resistere alla luce del sole no?
Bè mi abbronzo anche se proprio vuoi saperlo.
Con uno scatto si gettò ai suoi piedi, abbrancando le gambe e stringendole in una morsa dura e ossuta.
Allora dimmi che c’è un modo per impedire che io finisca come neve al sole!
Dovresti solo fare in modo che io torni ad essere un tutt’uno col tuo corpo invece di stare qui, rintanata in un angolo. Dovremo…unirci.
Si staccò con altrettanta velocità, allontanandosi ad almeno una decina di metri, camminando senza mai voltarsi.
Ennò bello mio. Così non attacca eh, se vuoi fare queste cose chiedi a qualcun altro. Avrei capito se fossi stato una bella donna ma così non va eh…
Ma che diavolo hai capito?!?! Intendo che io parte umana e tu vampiro dobbiamo tornare in simbiosi! Così allieverò almeno in parte le tue stupide debolezze vampiriche!
Sicuro?
Chi ti sembra stia più nella merda ora? Tu o io? Hai poco da farti domande.
Veritiero ma…non fare scherzi eh!
Mosse qualche passo in avanti, incerto, accorciando le distanze mentre il Logan umano piano piano perdeva la pazienza per quel comportamento così infantile, ma lo attese lo stesso nella sua lenta e timorosa avanzata. Strano che pensasse che la sua parte umana potesse essere omosessuale quando lui era etero. Ragionava troppo col pisello e meno con la testa. E aveva ancora un quarto d’ora prima di finire in polvere. Finalmente lo raggiunse e seguì un nuovo momento di silenzio.
E ora?
Abbracciamoci.
Ripeto la domanda. E ora?
Confermo la risposta. Abbracciamoci.
Sei gay?
No.
Sicuro?
Tu lo sei?
Ragionamento che non fa una piega.
Ora sei hai finito possiamo continuare? Non piace ne a me ne a te, ma prima lo si fa, prima ce lo leviamo.
Vero. Al tre. Uno…
Due…
TRE!
TRE!
Si risvegliò di soprassalto, alzando velocemente il busto, scattando come una molla, respirando affannosamente. Stava sotto al sole! Ed era ancora vivo! Completamente guarito grazie al suo potere vampirico e immune alla luce del sole grazie alla sua parte umana! E gli mancavano solo 5 minuti! Oddio era passato così vicino alla morte da fargli l’occhiolino. Si alzò rapidamente, pulendosi la divisa, alzando finalmente lo sguardo al cielo.
Sono sicuro che quando ci siamo abbracciati…mi abbia toccato il culo…
Misteri…
 
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CAT_IMG Posted on 25/6/2010, 15:22
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The unseen BOOB, is the Fappest
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Allenamento confermato, abilità extra appresa. 10 punti per l'allenamento.

 
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