Lilith si sentiva immensamente felice, quasi come quando incontrava Grimmjow per caso. Avrebbe dovuto sentirsi in colpa, soprattutto verso sua madre che aveva sempre avuto paura che lui la incontrasse di nascosto. Eppure in quel preciso momento guardando i profondi occhi cremisi di suo padre non riusciva a trovare una spiegazione a quella paura infondata. Non la stava minacciando di morte, non la stava costringendo a seguirlo, niente di tutto quello, anzi era lì che si dilettava nel allenarla. E quale maggiore occasione per poterlo conoscere un po’ e farsi raccontare da lui il loro mondo? Non aveva dimenticato il sospetto che suo padre volesse usarla per arrivare in alto e al potere. Però per quella piccola occasione non volle pensarci, la accantonò, per potersi godere egoisticamente suo padre. Infondo se lui la stava usando per arrivare al suo potere, anche lei lo avrebbe usato per soddisfare il suo bisogno di conoscerlo e di starci assieme.
Ti piace stare nei boschi?chiese ad un certo punto Lusian guardandosi in giro. Lilith si limitò ad un cenno di assenso con la testa. Poi si sedette sul grosso ramo su cui si trovavano e prese tre piume che prima in tutto quel trambusto erano sparite, tornando al loro posto.
La mamma mi ha fatto crescere nella natura, i villaggi in cui vivevamo erano sempre di natura come è che dicono qui? Indigena e vagabonda. La città non mi piace puzza di polvere, di cipolla marcia e di pipì. disse trasformando quelle piume in tre kunai. Lusian la guardò e sorrise divertito, anche lui odiava la città e guarda caso anche lui trovava che puzzava.
Come è il tuo mondo? chiese lanciando i tre kunai di fronte a se facendoli incastrare nella corteccia degli alberi. Li lasciò in fila in verticale per fare tre tentativi.
Suo padre si sedette anche lui sul tronco e si grattò il mento cercando un modo per descrivergli il suo mondo in modo che capisse. Le disse innanzi tutto che non doveva immaginarlo come una sorta di inferno, con lava, fuoco e zolfo. Non avrebbe avuto senso avere le ali se vivevano sotto terra. Le disse che loro erano creature del cielo. Le disse che lì dove vivono loro c’erano tre lune, il colore del cielo è lo stesso, insomma in pratica non era molto differente dal mondo terrestre, ma loro non avevano case come quelle terrestri, loro erano pur sempre creature alate, quindi le loro abitazioni si trovavano in alto fluttuavano in aria su delle isole di terra, c’era anche da loro la terra normale, ma lì vi vivevano le creature inferiori dove per delle particolari usanze si sceglievano dei schiavi da portare a servirli nelle loro terre fluttuanti.
Lilith alla parola schiavi storse il naso, non le piaceva l’idea, suo padre se ne accorse e si mise a ridere.
In questo sei uguale a tua madre. Le popolazioni ci considerano come degli dei della notte, chi viene scelto è felice di poterci servire. Certo anche da noi ci sono coloro che scelgono male e sfruttano indegnamente i loro schiavi, mandandoli al macello, ma è un’altra storia. Dai dimmi su cosa ti stavi allenando. Lusian osservò incuriosito i tre kunai. Lilith non rispose subito, si concentrò e lasciò trasformare i tre kunai in tre punti di rimbalzo, poi si sollevò in piedi sul ramo, tornò a guardare il padre e li indicò.
Beh ricordi la prima volta che ci siamo incontrati? Avevi usato una tecnica che ti permetteva di usare quelle piume riportandole a normale senza doverle farle sparire,per poi farle saettare dove volevi tu. Ecco in pratica ci ho provato, ma non ci riesco, o rimangono in quel modo oppure spariscono. Quella mossa è molto utile in battaglia perché il nemico pensando di aver evitato il pugnale che rimbalza pensa che non deve temere altro invece posso sorprenderlo con quei pugnali rimasti.
Lusian era soddisfatto, Lilith sembrava propensa al combattimento, e inaspettatamente si ingegnava anche in qualche mossa, studiando gli effetti del potere. Le donne combattenti del suo mondo erano quelle di nobile famiglia, e nemmeno tutte, la maggior parte delle demonesse donne si occupavano per la maggior parte di sedurre uomini e corrompere gli umani. In un certo senso Lusian si sentiva felice di sapere che sua figlia non avrebbe mai usato il suo corpo per sedurre qualcuno e corrompere la sua anima. Guardandola notò che era diventata una donna molto affascinante, e sentì una strana rabbia nel petto. Sapeva che gli uomini di quel mondo erano molto più lascivi, già si vedeva una fila di uomini che si giravano a guardarla e sbavavano. A quel pensiero desiderò squartarli tutti ad uno ad uno per aver osato posare gli occhi sulle nobili curve della principessa. Quando si rese conto di aver appena avuto un sentimento di gelosia protettiva nei suoi confronti rimase scioccato, voleva scappare via: non capiva perché la presenza di Lilith gli procurava tutte quelle emozioni strane. Infondo non l’aveva cresciuta, però era vero che pensava a lei spesso, anche prima di rincontrarla. Lilith dal canto suo si concentrò sulle sue armi, il suo volto si contrasse in una smorfia di sforzo, il primo kunai quello più in basso vibrò. Lilith sbarrò gli occhi sorpresa e si voltò verso suo padre che sembrava immerso in un mondo tutto suo.
Hai visto?fece un pochino scocciata, poiché attendeva una spiegazione che non sembrava arrivare.
Sì ho visto, credo che tu sbagli il processo, non devi farlo schizzare via quando è in quello stato, devi prima farlo tornare un normale kunai e poi guidarlo.
Lilith lo guardò smarrita, non le sembrava di fare qualcosa di sbagliato.
E quello che voglio fare ma non riesco a farlo tornare normale.
Lusian osservò stupito la ragazza, poi le indicò l’arma chiedendole di riprovare. Lilith ubbidì, pensando che finalmente si dava da fare e non rimaneva nel suo mondo dei sogni. Aveva notato che si era distratto. Poteva essere comprensibile, lei non era un soldato che poteva strigliare come voleva: era solo una ragazzina che tenta di imitare i suoi soldati. O almeno questo pensava lei. Puntò la mano vero uno dei suoi pugnali, aveva il cuore che batteva a mille, voleva riuscirci e stupire il padre, ma l’arma non si muoveva, era immobile, vibrò una volta ma poi smise. Lilith era frustrata, si innervosì e mise più rabbia nella sua manipolazione, il risultato fù che la piuma si staccò dal tronco, ma non assunse le normali proprietà di un pugnale, arrivando a terra rimbalzò con forza tra i tronchi come una pallina di gomma impazzita lanciata ad una velocità assurda, tant’è che la piuma schizzò passando tra loro due, tranciando di netto una ciocca di capelli di Lilith, sbiancò e seguì la pallina con lo sguardo notando che a poco a poco perdeva la forza fino a quando non si incastrò in un cespuglio irto che ne bloccò ogni via di fuga. Si voltò verso il padre che rimase serio pochi attimi poi si mise a ridere nel notare il suo sguardo molto perplesso.
Potrebbe essere una buona tecnica anche questa sui nemici, peccato che non riuscirai a controllarla in quel modo. Si rivelerebbe una arma a doppio taglio.
Posò le mani sulle spalle della figlia e la guidò per indirizzarla verso i due pugnali rimasti.
Prova non a staccarla, ma inizia il processo per farla sparire, in quel modo la tua piuma perde la proprietà del rimbalzo e torna normale per poi iniziare a dissolversi, ma proprio quando è tornata normale devi riprendere il controllo su di essa e darle una spinta con la tua energia demoniaca, ricordati che quelle piume fanno parte di te, sono una proiezione del tuo potere non degli oggetti qualsiasi.
Lilith ascoltò quelle parole come se fossero le parole di un oracolo sacro. Annuì con il fuoco della determinazione negli occhi, doveva riuscirci o ci avrebbe perso la faccia, e proprio di fronte a suo padre non se lo poteva permettere.
Edited by hinachan83 - 7/12/2010, 16:11