| Non si sarebbe mai aspettato di fare una cosa del genere, eppure era lì, a correre con quel cadavere più morto che vivo tra le braccia. Il suo completo elegante bianco era oramai macchiato irreparabilmente dal sangue del ragazzo che usciva copiosamente dal corpo, eppure correva, non si fermava. Gli fermava l'emorragia con diverse stoffe sulla ferita, cercando di allungare il più possibile la sua vita, non poteva morire così. Qualcuno prepari la sala operatoria per favore! Affrettatevi! Judas gridò a grande voce nella hall della sede giapponese della Cyrogen, quel luogo non era esattamente un ospedale, ma le attrezzature c'erano, e Judas fino a prova contraria era un medico. Poteva salvarlo con le sue abilità e le sue invenzioni. Un gruppo di infermiere e dottoresse obbedirono agli ordini organizzando una sala operatoria, e preparavano dei camici per Judas, che sarebbero finiti inevitabilmente macchiati dalle vesti sotto di questi. La porta della sala operatoria si chiuse, mentre il battito del ragazzo si faceva sempre più debole. Era una corsa contro il tempo, il suo fisico era provato, ma non poteva lasciarlo così, poteva farcela, ne era in grado, lo sapeva, non avrebbe sbagliato. Dategli ancora qualche medicinale, tenetelo da questa parte, e cercate di alleviare il dolore, non sta fermo un attimo! Non voglio che muoia per le piaghe! Autoritario impartiva gli ordini al corpo medico, lentamente i tessuti e gli organi stavano tornando al loro stato naturale, finalmente la situazione del ragazzo si era stabilizzata. Dopo quasi 3 ore di intervento Judas uscì fuori dalla sala, respirando profondamente e liberandosi dei camici ancora tutto sporco di sangue. Fuori alcuni medici e operai lo applaudivano compiaciuti per la grande operazione che era stata effettuata. Grazie, grazie a tutti per l'aiuto. Si asciugò il sudore, cercando di cambiarsi almeno la giacca colma di macchie di sangue. Lo informarono che il ragazzo si era ripreso, e decise di entrare nella sala dove la vita del ragazzo aveva vacillato per diverse ore tra la vita e la morte. Si richiuse le porte alle spalle, in modo da poter parlare da solo con il salvato. Buongiorno... Sagara Kris, come ti senti?
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