| La situazione stava precipitando, come una palla che rotola su una discesa e accelerava man mano che andava avanti. Lilith era confusa: se si tirava indietro avrebeb dimostrato di essere una ragazza insicura. Aveva iniziato lei quello strano approccio baciandolo. Che figura ci faceva se lo spingeva via e gli diceva di smetterla? L'avrebbe presa per scema, l'avrebbe guardata di nuovo dall'alto in basso, facendole capire che alla fine aveva vinto lui quello scontro. LE avrebbe detto sicuramente che era solo una ragazzina che puzzava di latte. Non poteva permetterlo, non aveva intenzione di arrendersi di fronte a lui, anche se si trattava di quella strana lotta sensuale. Avrebbe perso la verginità in quello scontro.....beh pazienza, tanto sapeva che non avrebbe mai trovato l'amore come quello che aveva trovato sua madre. I ragazzi che conosceva in quell'accademia non potevano competere con lei, con le sue esperienze, con la sua forza d'animo. Nessuno, tranne Grimmjow, lui sembrava fatto della sua stessa pasta. Lui non si sarebbe mai arreso, sarebbe andato avanti testardo e non si sarebbe fatto piegare da niente. A quel pensiero i suoi baci divennero più dolci, trasformandosi in baci passionali. Le carezze della pantera erano sempre più audaci, e stavano tracciando un ponte tra lei e la sua intimità. Non si era mai sentita così in vita sua. Si sentiva immensamente bene, quella stretta sul seno e quelle dita le fecero venire il respiro ansante, mentre dei piccoli brividi piacevoli davano un segnale al corpo. Ebbe la sensazione che ne volesse di più, la voglia di provare piacere aumentò, e coincise con il momento in cui lui faceva sentire il suo desiderio strusciando i due sessi coperti dalla stoffa. In quel momento le sfuggì un piccolo gemito. L'incertezza pian piano spariva, come un artista che modellava la sua statua, lui stava lenendo la sua incertezza, la sua paura, trasformandolo in desiderio. La mente si annebbiava sotto le sue carezze. Continuava a baciarlo, senza mai staccarsi per paura che fermandosi sarebbe sparito tutto quell'incanto. Fece scivolare una mano sulla nuca di Grimmjow carezzandolo con le dita, mentre l'altra mano tornò sulle spalle, scivolando sotto il braccio di Grimjow abbozzando un abbraccio. Non riusciva a resistere voleva carezzarlo, esplorare quel corpo maschile, così diverso da lei. Bianco e tonico lo si sentiva anche sotto le dita. Timidamente la mano sulla nuca scese a carezzargli il collo e scese lentamente e con fare incerto sul petto, saggiando il pettorale, sentì sotto le dita i suoi capezzoli, piccoli e turgidi. Continuò con l'esplorazione scendendo sul fianco, sull'addome scolpito, per poi risalire al centro arrivando a quel foro che aveva al posto del cuore. Lo aveva notato anche prima, e non aveva capito esattamente a che tipo di razza appartenesse. Era incuriosita, ne sfiorò i contorni per poi allontanarsi da quella zona timorosa che potesse dargli fastidio. Passò di nuovo ad accarezzare la schiena strigendolo a sè, mentre infondeva in quella stretta la sua paura, il suo bisogno di certezze.
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