Insegnante per caso, x Ðark Ni¢k ™

Quando lo vide cadere e ferirsi rimase a bocca aperta sentendosi un verme.
PEr istinto si mosse per andare ad aiutarlo, poi notò che si era rialzato da solo e con determinazione le fece capire che non voleva arrendersi.
Lilith deglutì a vuoto. Come poteva colpirlo di nuovo e rischiare di fargli del male? Abbassò i legno che teneva in mano insicura di quello che stava facendo.
Lo osservò mentre immobile voleva riprovare. LE fece una immensa tenerezza, così piccolo e già voleva essere in grado di usare tecniche così complesse. Si chiese che tipo di guerriero sarebbe diventato quando cresceva. Lo osservò immaginandoselo più grande, con il fisico asciutto ed allenato, quella chioma bianca sbarazzina e uno sguardo penetrante.....sì sarebbe diventato un gran bel ragazzone, ne era sicura. E chissà se iniziava a quella tenera età ad allenarsi così tanto, forse avrebbe superato in fretta il migliore di tutta l'accademia.
Capiva il suo desiderio di migliorarsi, di stare al passo con i migliori. Così annuì decisa e si avvicinò nuovamente a Syro.
Perdonami. sussurrò per poi menare con forza il pezzo di legno sulla spalla, questa volta non di lato ma dall'alto in basso in modo che non fosse scivolato se si fosse fatto male.

Sentì un crack e sentì il legno sotto le mani allegerirsi. Non aveva quasi il coraggio di aprire gli occhi, spaventata dal fatto che probabilmente oltre al crack del legnetto avrebbe sentito anche il crack delle ossa del piccolo. Non sentì però un lamento solo l'impatto con qualcosa di solido. Aprì lentamente un occhio notando che il piccolo sembrava sorpreso, poi finalmente li aprì tutti e due vedendo il piccolo integro e il legno spezzato a terra, osservò il suo pezzettino monco, lo fece cadere e sorrise al piccolo.
Ce l'hai fatt....non riuscì a finire di parlare che il piccolo le gettò le braccia al collo e con un balzo le fu in braccio. Dopo un primo attimo di smarrimento, si mise a ridere per l'entusiasmo del piccolo. Chiuse le braccia attorno a Syro, abbracciandolo e facendogli fare un giro a mezz'aria.
Notò subito che profumava di buono e pulito. SI chiese se per caso qualcuno avesse cura di lui, oppure era lui stesso che si lavava spesso, infondo non era così strano era mezzo gatto. Ormai tra le braccia Lilith non riuscì più a resistere, poggiò una guancia contro la sua guancia, stringendo l'abbraccio più forte, sfogando quella strana voglia di coccolarlo. Poi gli diede un bacio casto sulla guancia e lo lasciò libero di scendere. Una volta che fu sceso gli avrebbe carezzato la testa sorridendogli dolcemente, mentre gli scompigliava un pò i capelli.
Visto, basta un pò di impegno e si può fare tutto. Un giorno diventerai molto forte.